Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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84.
L’AMBIENTE DI VITA

«Rispondi come puoi al prossimo e consìgliati con i saggi. Conversa con uomini assennati e ogni tuo colloquio sia sulle leggi dell’Altissimo. Tuoi commensali siano gli uomini giusti, il tuo vanto sia nel timore del Signore» (Sir 9,14-16).

1° Siamo uomini e viviamo tra uomini. E questi possono essere buoni, cattivi, indifferenti, sotto l’aspetto morale-religioso; di buon esempio o di cattivo esempio; ostili o favorevoli. Circostanze di tempo: la vita è oggi assai diversa di secolo in secolo; oggi vi sono pericoli speciali; e speciali mezzi di bene: per esempio le organizzazioni cattoliche, la radio, il cinema. Possono convivere con noi persone anziane o giovani; povere o ricche; istruite od ignoranti. Circostanze di luogo: paese cattolico, paese antireligioso; paese povero, paese ricco.
Molte cose si devono accettare perché indipendenti da noi; allora dobbiamo santificarci in esse. Altre cose possiamo migliorarle: gli amici, ad esempio. Il confessore spesso può venire scelto da noi; così le letture, le relazioni, i sollievi. I Santi si creavano, per quanto era loro possibile, un ambiente di santità; anche ritirandosi nei deserti o nei chiostri; o mutando ufficio, impiego; o cercando colleghi o amici, letture secondo le loro aspirazioni.

Santificare l’ambiente. Si può in ogni luogo illuminare con la parola; edificare con il buon esempio; ottenere grazie e benedizioni con la preghiera. La vita integra, sinceramente buona, ispirata a fede profonda, in carità sincera, è una continuata luce per tutto l’ambiente in cui si vive. Un calore soprannaturale si diffonde allora tutto intorno; una sicurezza ed una pace grande prova ognuno. Così vi sono soldati, maestri, medici che hanno esercitato un benefico e cristiano influsso nel loro ambiente. Vi sono giovanetti, figli di famiglia, donne e giovani che nell’umiltà e nell’amore hanno seminato ogni giorno un grande bene.
Guardarsi dal male. Nelle scuole, nelle officine, nelle fabbriche; spesso nei collegi, nelle associazioni e nelle stesse famiglie, possono trovarsi esempi cattivi, udire principi e discorsi pericolosi... Guardarsi dal male: evitare le occasioni, resistere con la preghiera e la vigilanza. Anche in un ambiente corrotto possono fiorire gigli di purezza e fiori di santità. A chi prega e vigila con santo coraggio non mancheranno le grazie e la vittoria ed il premio finale.
Vi è sempre chi si lascia trascinare dalla corrente; ma vi è sempre chi volge tutto alla propria santificazione con gioia, e con edificazione. Spesso la sposa, l’amico, il compagno di lavoro hanno santificato e salvato lo sposo, l’amico, il compagno di lavoro.
Altri, in difficoltà maggiori delle nostre, si | sono fatti santi. Ed allora perché non lo possiamo ancora noi? È sempre unica la legge: fuggire il male ed operare il bene.

Esame. –
Sono persuaso che la vita è una prova? E che nella lotta vi è chi vince e chi è vinto? Vinco io? O mi lascio vincere? L’eroismo dei santi e dei martiri mi è di incitamento?

Proposito. –
Vincere il male; ma, insieme, santificare il mio piccolo ambiente.

Preghiera. – Volgete sopra di me i vostri sguardi pietosi, o clemente, o pia, o dolce Vergine Maria. Sono una fragile barchetta sopra un mare burrascoso; salvatemi, perché mi trovo ogni momento al punto di affondare. Ma io ho fiducia in voi! Comandate al demonio, fortificate il mio spirito, illuminatemi sempre. Sì, a costo di essere salvo coi pochi! Anzi voglio, con la vostra grazia, salvare i compagni di viaggio; e salvarmi con molti. Ciò che non è possibile umanamente, io l’aspetto dalla vostra potenza e bontà. O Maria, io confido in voi!
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