Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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ESTREMA UNZIONE - III

«Quindi, fratelli, cercate di render sempre più sicura la vostra vocazione e la vostra elezione. Se farete questo non inciamperete mai. Così infatti vi sarà ampiamente aperto l’ingresso nel regno eterno del Signore nostro e salvatore Gesù Cristo» (2Pt 1,10-11).

1° L’Estrema Unzione è Sacramento istituito da N.S. Gesù Cristo; in cui, per l’unzione dell’olio consacrato e la preghiera del Sacerdote, si conferisce ai cristiani gravemente infermi la salute dell’anima ed anche del corpo se conviene per l’anima. Essa è come un complemento della Penitenza. In questa viene scancellato il peccato grave; con l’Olio Santo vengono tolte le reliquie, le conseguenze e, in parte almeno, la pena temporale.
Nel lavoro spirituale si combattono i difetti, e sempre ne rimangono; ma non vorremmo con essi entrare nell’eternità. L’Estrema Unzione è l’ultima purificazione: ricevuta bene toglie tanti difetti di carattere, tendenze di passioni ed inclinazioni troppo umane e terrene; dispone l’anima a presentarsi più pura nel regno di luce, innanzi allo splendore di Gesù Cristo, Uomo-Dio.
L’Estrema Unzione è un ultimo abbigliamento, quasi l’ultimo acconciamento dell’anima per entrare nella sala del convito, dove lo Sposo celeste aspetta: la veste nuziale riceve il suo ultimo splendore ed ornamento.

2° Dice il Concilio di Trento che questo Sacramento fu stimato dai Padri come l’ultimo perfezionamento della Penitenza e di tutta la vita cristiana, che deve essere una continuata mortificazione.
È un segno e quasi l’estrema e sensibile | prova di quella Volontà di Dio che ci vuol tutti salvi: «Dio vuole che tutti gli uomini siano salvi» (1Tm 2,4). È come un’ultima dimostrazione della infinita misericordia di Gesù, che accompagna l’anima fino all’ultimo momento per salvarla. È l’ultimo complemento di tutte le grazie ricevute in vita. Come nel Battesimo Gesù Cristo interviene per la prima volta per conferire una nuova vita all’anima, così nella Estrema Unzione interviene l’ultima volta con un Sacramento per conferire l’ultimo perfezionamento a questa vita.

3° Sia benedetta in eterno la vostra misericordia, o Gesù, ché ci accompagnate con la vostra grazia fino all’estremo della vita. Avete provveduto a tutte le principali necessità della vita spirituale con qualche Sacramento; e non avete dimenticato i vostri figli bisognosi quando si trovano vicini al passo estremo. «Se alcuno si trova gravemente ferito od ammalato, l’Apostolo S. Giacomo lo invita a chiamare il Sacerdote che con la preghiera della fede e l’Unzione dell’Olio, lo salvi e gli assicura con l’una e l’altra la remissione dei peccati» (Cassiodoro).

Esame. –
Conosco io bene questo Sacramento? Comprendo il Cuore di Gesù nell’istituirlo? Ne medito i benèfici effetti? Ho pregiudizi contro di esso?

Proposito. –
Voglio istruirmi e conoscere bene la natura, gli effetti, il rito, le disposizioni per ricevere bene ed in tempo questo Sacramento.

Preghiera. – Liberatemi, o Signore, da la morte improvvisa, e concedetemi la grazia di ricevere con sufficiente conoscenza questo Sacramento dell’amor vostro industrioso. Mandatemi una persona veramente amica che mi faccia conoscere con sincerità il mio stato, quando sarò infermo; mandatemi il vostro Sacerdote, ve ne prego fin d’ora; datemi in quel momento la fede ed il pentimento necessario. Ve lo chiedo per l’amore che vi indusse a istituire questo Sacramento; ve lo chiedo per la vostra agonia di croce; ve lo chiedo per i dolori della Madre che vi assistette sul Calvario; ve lo chiedo per l’intercessione di S. Giuseppe, Patrono dei moribondi.
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