Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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4.
DIO FIGLIO

«Dio, che aveva già parlato nei tempi antichi molte volte e in diversi modi ai padri per mezzo dei profeti, ultimamente, in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio, che ha costituito erede di tutte le cose e per mezzo del quale ha fatto anche il mondo. Questo Figlio, che è irradiazione della sua gloria e impronta della sua sostanza e sostiene tutto con la potenza della sua parola, dopo aver compiuto la purificazione dei peccati si è assiso alla destra della maestà nell’alto dei cieli, ed è diventato tanto superiore agli angeli quanto più eccellente del loro è il nome che ha ereditato» (Eb 1,1-4).

1° L’umanità che aveva peccato in Adamo meritava d’essere lasciata nello stato in cui era volontariamente caduta. Ma il Figlio di Dio | disse al Padre: «Ecce, mitte me: eccomi, manda me» (Is 6,8). E il Figlio Unigenito s’incarnò per opera dello Spirito Santo; divenne figlio di Maria, condusse una vita santissima di fatiche e di dolori; insegnò agli uomini la via del cielo con gli esempi e con la sua altissima dottrina; istituì la Chiesa, il Sacerdozio, i Sacramenti; patì e morì sulla croce per i nostri peccati; ci riaprì il Paradiso; risuscitò da morte, salì al cielo e mandò lo Spirito Santo alla Chiesa.

2° Coloro che accolsero il Figlio di Dio incarnato, ottennero di diventare figli di Dio per adozione nello Spirito Santo. Così [fu] quando Egli venne visibilmente su questa terra; così ieri, così oggi e così sempre nei secoli. Chi accoglie il Figlio di Dio? Colui che: a) crede alla dottrina da lui insegnata e oggi predicata dalla Chiesa; b) ne segue gli esempi santissimi di umiltà, carità, lavoro, preghiera; c) riceve i SS. Sacramenti istituiti perché per essi, come per mezzo di canali, la grazia passi dal suo Cuore alle anime, e nutre una grande pietà verso il Sacrificio della S. Messa.14

3° O Gesù, Salvatore del mondo, attirate a voi tutti gli uomini, come avete promesso: «Trarrò tutto a me» (Gv 12,32); dall’alto della croce continuate a volgere gli occhi e la preghiera vostra al Padre per gli uomini, erranti come gregge disperso. «Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno» (Lc 23,34) e continuate a tener stese le vostre braccia sugli | uomini in dolce invito accogliente: «Venite a me, voi tutti che siete affaticati ed oppressi, ed io vi ristorerò» (Mt 11,28). Traete a voi la mia mente, la mia volontà, il mio cuore.

Esame. –
Qual è la misura della mia fede in Gesù Cristo? Credo sino al «beati quelli che soffrono»?15 Quale è la mia imitazione di Gesù Cristo? Fino alla povertà del presepio? Quale è il mio amore a Gesù Cristo? Quale la frequenza ai Sacramenti?

Proposito. –
Il mio maggior impegno sarà la meditazione di Gesù Cristo.

Preghiera. – Anima di Cristo, santificami. Corpo di Cristo, salvami. Sangue di Cristo, inebriami. Acqua del costato di Cristo, lavami. Passione di Cristo, confortami. O buon Gesù, esaudiscimi; entro le tue piaghe nascondimi; non permettere che mi separi da Te. Difendimi dal nemico maligno, chiamami nell’ora della mia morte e comanda che venga a te e ti lodi con tutti i tuoi santi. Per tutti i secoli dei secoli. Così sia.16
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14 Molto evidente, anche da questi brevi cenni, la proposta spirituale di Don Alberione, che mira a innestare tutte le facoltà della persona in tutto il Signore Gesù. «Accoglie il Figlio di Dio» chi con la mente «crede alla dottrina da Lui insegnata»; con la volontà «ne segue gli esempi santissimi»; con il cuore entra in comunione con Gesù-Vita attraverso i sacramenti. Cf, subito sotto, la preghiera: «Traete a Voi la mia mente, la mia volontà, il mio cuore».

15 Cf Mt 5,4.10.

16 Celebre orazione di un ignoto autore medievale. Fu composta nei primi decenni del secolo XIV, e arricchita di indulgenze da papa Giovanni XXII nel 1330. – Citata a suo tempo da Sant’Ignazio all’inizio dei suoi Esercizi Spirituali, la ritroviamo in DF, p. 5.