Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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221.
IL BATTESIMO - III

«Che diremo dunque? Continuiamo a restare nel peccato perché abbondi la grazia? È assurdo! Noi che già siamo morti al peccato, come potremo ancora vivere nel peccato? O non sapete che quanti siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte?» (Rm 6,1-3).

1° Nel Battesimo avviene come un patto tra Dio e il battezzando. Il battezzando chiede di entrare nella Chiesa per arrivare alla vita eterna. Dio pone delle condizioni.
1) Le rinunzie. «Rinunzi a satana?» «Rinunzio!». Satana ha sotto il suo dominio tante regioni18 e tanti cuori. Il suo regno è fatto di errori, odi, idolatrie, vizi, carne19 e mondanità. Egli alza la sua bandiera e chiama gli uomini ad arruolarsi sotto di essa. Con la rinuncia al diavolo si ha pure la rinuncia alle massime e vanità del mondo, alle illecite soddisfazioni della carne.
Inoltre. La condizione: credere in Dio Padre onnipotente, in Gesù Cristo suo Figlio unico, nello Spirito Santo, nella Chiesa Cattolica e nella vita eterna. Questo importa la condanna di tutti gli errori in fatto di religione ed eresie; ed ancora obbliga a credere a tutte le verità che la | Chiesa propone ai fedeli e anche il dovere di istruirsi nella dottrina cristiana. Il battezzando promette ancora l’osservanza dei comandamenti e di unirsi a Gesù Cristo come vero discepolo ed imitatore.

2° Quando il bambino viene portato alla Chiesa per essere battezzato, viene interrogato: «Che cosa ti ottiene la fede?». Ed a mezzo dei padrini risponde: «La vita eterna». Il Signore da parte sua si obbliga di dare al neonato il paradiso e le grazie necessarie per raggiungerlo. Il paradiso è la visione di Dio; cioè conoscere Dio come Dio conosce se stesso; possedere Dio come massimo bene; partecipare allo stesso gaudio di Dio, alla sua beatitudine. Il paradiso è bene soprannaturale cui l’uomo non potrebbe aspirare da sé, ma il Signore si obbliga a dare la grazia che è la vita divina in noi, l’inabitazione della SS.ma Trinità. Si obbliga ancora a porgere tutti gli aiuti perché l’uomo possa credere, vivere secondo i comandamenti, amare il Signore con tutto il cuore.

3° O divino Maestro Gesù Cristo, vi ringrazio di avermi chiamato alla vita eterna per mezzo del Battesimo. Io, consapevole degli impegni che ho assunto nel Battesimo, li ratifico e confermo con tutta l’anima. È ben poco quello che mi chiedete: ed è invece sproporzionatamente grande quello che mi promettete. Vi benedico con tutto il cuore, o Bontà infinita.

Esame. –
Ho mantenute le promesse del | Battesimo? Non ho mai ceduto a satana, alla carne, al mondo? Sono stato fedele ai comandamenti? Non ho mai rotto l’amicizia con Dio col peccato?

Proposito. –
Spesso rinnoverò le promesse battesimali.

Preghiera. – Mio Dio, voi siete fedelissimo alle vostre promesse; ma io quante volte venni meno ai più sacri e solenni impegni presi! Me ne pento e ne chiedo umilmente perdono. Quanto mi offenderei se altri mancasse di parola con me! Perdonatemi, o Signore, e datemi grazia di esser fedele d’ora innanzi. Protesto20 di voler credere in voi, di amarvi, obbedirvi; di voler resistere a tutte le lusinghe della carne, di satana e del mondo. Datemi, per intercessione di Maria, la grazia di pregare sempre più e sempre meglio, e di essere degno delle promesse: «Ut digni efficiamur promissionibus Christi».21
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18 Probabilmente “ragioni”, nel senso di “menti”.

19 Nel significato di inclinazioni e opere opposte allo Spirito.

20 Dichiaro.

21 «Affinché siamo resi degni delle promesse di Cristo» (Preghiera dell’Angelus).