Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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179.
SIMBOLI DEL CUORE DI GESÙ

«Quando però si sono manifestati la bontà di Dio, salvatore nostro, e il suo amore per gli uomini, egli ci ha salvati non in virtù di opere di giustizia da noi compiute, ma per sua misericordia mediante un lavacro di rigenerazione e di rinnovamento nello Spirito Santo, effuso da lui su di noi abbondantemente per mezzo di Gesù Cristo, salvatore nostro, perché giustificati dalla sua grazia diventassimo eredi, secondo la speranza, della vita eterna» (Tt 3,4-7).

1° Gesù alla sua confidente S. Margherita M. Alacoque mostrò il suo Cuore.
Mostrò un Cuore di carne. Un cuore vivo ed unito ipostaticamente al Verbo Divino, non un cuore morto. Un cuore non semplicemente umano; ma il più santo, il più umile, il più pio. Un cuore il più bello, il più nobile, il più amabile. Un cuore di Sacerdote, di Maestro, di Re, di fratello.
Mostrò un cuore sormontato da fiamme. Indicano l’amore e lo zelo di Gesù. Amore accesissimo verso il Padre, amore accesissimo verso le anime. Da l’amore nasce lo zelo, da l’amore vien nutrito lo zelo; lo zelo si spegne quando cessa l’amore. Dice S. Agostino: «Chi non ama non zela».

2° Mostrò un cuore circondato da una corona di spine. Queste indicano i peccati veniali, le negligenze, le freddezze, lo spirito mondano, le trasgressioni dei doveri quotidiani, le | irriverenze al SS. Sacramento. Vi sono anime che offrono a Gesù fiori di virtù; e vi sono anime che gli presentano molte spine acute; che lo feriscono profondamente.
Mostrò una ferita aperta da la lancia. Indica il peccato mortale, che come una lanciata violenta aprendo il cuore darebbe la morte. I peccatori moltiplicano sacrilegi, bestemmie, disonestà, furti; non riflettono che questo è un crocifiggere nuovamente Gesù: «rursum crucifigentes Christum Iesum».267 Riparare, evitare il peccato; zelare e predicare la lotta al peccato.

3° Mostrò la croce, da cui era sormontato.
Essa è il gran segno dell’amore di Gesù per noi. «Ci amò, ed amò fino a morire per noi». Soprattutto nel Crocifisso vi è la speranza; vi è la salute, vi è la vita, vi è la risurrezione.
Tutti i nostri meriti, tutta la grazia, tutta la fiducia nostra da la croce e per la croce.
Essa è il gran prezzo della Redenzione.

Esame. –
Innanzi a questo Cuore Divino mi interrogo: il mio cuore assomiglia al Cuore di Gesù? Ho ancora trafitto questo Cuore con quotidiane e volontarie vanità? Ho riparato i peccati? ed ho evitato l’offesa a Dio?

Proposito. –
Mi riposerò spesso in questo Cuore, come in un asilo sicuro da le tempeste e da gli inganni.

Preghiera. – Sacro Cuore di Gesù, io credo al vostro amore.
Sacro Cuore di Gesù, confido in voi.
Voi, o Gesù, avete presentato agli uomini il vostro Cuore. Voglio offrirvi il mio, tutto il mio. Voglio darvi non un cuore freddo, ma un cuore acceso d’amore. Non un cuore dissipato; ma un cuore pio e raccolto. Non un cuore morto; ma un cuore vivo ed operante. Non un cuore superbo e vanitoso; ma un cuore umile e generoso. Voi me lo chiedete: «Fili mi, praebe mihi cor tuum».
268 Ed eccolo tutto, per sempre.
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267 «Crocifiggendo di nuovo Gesù Cristo» (cf Eb 6,6).

268 «Figlio mio, donami il tuo cuore». Dalla Liturgia del Sacro Cuore di Gesù.