Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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IL BATTESIMO - IV

«Quando infatti eravamo nella carne, le passioni peccaminose, stimolate dalla legge, si scatenavano nelle nostre membra al fine di portare frutti per la morte. Ora però siamo stati liberati dalla legge, essendo morti a ciò che ci teneva prigionieri, per servire nel regime nuovo dello Spirito e non nel regime vecchio della lettera» (Rm 7,5-6).

1° Dal Battesimo, per il quasi contratto che si stringe con Dio, deriva l’obbligo di vivere secondo Gesù Cristo; il diritto alla grazia per adempiere santamente tale dovere.
S. Paolo dice: «Ora che siete liberati dal peccato e fatti servi di Dio avete da portare | come frutto la santificazione e conseguire il fine, cioè la vita eterna» (Rm 6,22). «Camminate nella vita nuova» (Rm 6,4), «Spogliatevi del vecchio uomo, rivestitevi dell’uomo nuovo, cioè di Gesù Cristo» (Ef 4,22-24). Vivere secondo Gesù Cristo, rivestirci di Gesù Cristo, significa imitare i suoi esempi. «Chi vuol venire dietro di me... prenda la sua croce e mi segua» (Mt 16,24). «Vi ho dato l’esempio perché facciate come io stesso ho fatto» (Gv 13,15). «Imparate da me che sono mansueto ed umile di cuore» (Mt 11,29).

2° Ora, nel suo complesso, come si presenta a noi la vita di Gesù Cristo?
Vita di povertà: nasce in una grotta non sua, e viene sepolto dopo morte in un sepolcro offertogli in carità; vitto comune, abiti da operaio, casetta poverissima; nella vita pubblica vive di elemosine, non ha un sasso dove posare il capo, tratta di preferenza con gente del popolo.
Vita mortificata: nella grotta a Betlemme è esposto a sofferenze; profugo in Egitto soffre le pene dell’esule; a Nazaret lavora come operaio ordinario; nella vita pubblica sopporta fatiche e disagi, dedica la sua giornata all’apostolato e la notte alla preghiera; nella passione sopporta ogni sorta di pene nello spirito, nel cuore, nel corpo; muore vittima dei peccatori tra infiniti dolori.
Vita umile. Gesù nasce fra due animali, e muore fra due ladroni. Obbediente a Maria nella | vita privata; preferisce nel ministero pubblico i bambini, i poveri, i peccatori; nella passione è accusato in tanti modi e tace. «Si umiliò e si fece obbediente fino alla morte e alla morte di croce; perciò Dio lo esaltò» (Fil 2,8).

3° Comprendo, o Signore, che il cristiano è «un altro Cristo», ma sento il vostro rimprovero: Io fui povero tanto da non possedere una pietra dove posare il capo, tu invece odi la povertà, ti lamenti del tuo stato, hai desideri tanto smoderati. Tutta la mia vita fu un continuato martirio; tu invece temi ogni minima pena; vuoi soddisfarti nei tuoi desideri; sei tanto ricercato nei gusti. Io fui umile e mansueto di cuore; tu invece sei altero, ambizioso, invidioso, caparbio. Muta condotta o cessa di chiamarti cristiano.

Esame. –
Mi metto innanzi al divino esemplare: Gesù umile, povero, mansueto, sofferente? Provo a confrontare la mia condotta con quella di Gesù?

Proposito.
Ripeterò: Gesù è crocifisso, io invece voglio soddisfazioni; Gesù è povero, io invece cerco comodità; Gesù è umile, io invece sono altero.

Preghiera. – Mio buon Maestro, io voglio seguirvi; voi m’invitate: «Vi ho dato l’esempio, perché come ho fatto io, così facciate anche voi». Che sarebbe di me, se nel giudizio mi trovaste dissimile da voi? Solo chi vi | rassomiglierà potrà aver parte alla vostra gloria in cielo. Deh! soccorretemi con la vostra grazia, o Gesù Salvatore, che conoscete la mia fragilità. Ed abbiate pietà di me anche voi, o Vergine Madre Maria: Madre di misericordia, vita, dolcezza e speranza nostra.
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