Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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145.
ATTORNO AL PRESEPIO

«Appena gli angeli si furono allontanati per tornare al cielo, i pastori dicevano fra loro: Andiamo fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere. Andarono dunque senz’indugio e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, che giaceva nella mangiatoia» (Lc 2,15-16).

1° Adoriamo il Bambino Gesù con Maria, Giuseppe e gli Angeli: essi sono i primi e i più fervorosi adoratori. Degli Angeli il Vangelo dice: «Apparve una moltitudine di Angeli che lodava il Signore dicendo: Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà» (Lc 2,13-14). Aggiungiamo con la Chiesa: «Ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo; ti ringraziamo per la tua grande gloria... O Signore Gesù Cristo, Figlio Unigenito, Signore Dio, Agnello di Dio, Figliuolo del Padre; tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi. Tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra preghiera. Tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. | Perché tu solo, o Gesù Cristo, sei il santo, tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo».167
Maria e Giuseppe sono gli adoratori modelli, i più perfetti. La grotta fu allora il santuario più santo: accoglieva Gesù, Giuseppe e Maria. Gesù Cristo nella greppia ricevette le adorazioni più perfette che in qualsiasi tabernacolo. Gli atti di amore e di ringraziamento, le lodi e le suppliche di Maria e di Giuseppe furono le primizie e più sante di quante nel corso dei secoli avrebbe ricevuto Gesù.

2° Gesù chiamò alla sua culla i pastori ed i magi. I pastori furono i primi, invitati dagli Angeli: «Vi annunzio una grande gioia... oggi è nato il Salvatore... Troverete il bimbo avvolto in poveri panni e posto in una greppia» (Lc 2,10-12). E andarono, e trovarono il bambino, e lo adorarono. Non i ricchi, non i sapienti, non i potenti, non i dignitari vengono chiamati per primi; ma i poveri, gli umili, i semplici, che, d’ordinario, sono anche retti di cuore e timorati di Dio. Decisamente le preferenze di Gesù Cristo sono per i poveri: per essi sarà la prima beatitudine: beati i poveri di spirito perché di essi è il regno dei cieli.
Ma Gesù è il Salvatore di tutti; quindi successivamente l’invito fu rivolto ai sapienti, ai gentili. Dirà un giorno: «Venite a me tutti» (Mt 11,28). Ad essi fa apparire una stella che splende ai loro occhi, mentre una luce interiore ne illumina lo spirito. Ed essi corrispondono prontamente: «Abbiamo visto la stella in | Oriente e siamo venuti ad adorare il Signore» (Mt 2,2). La stella li guida, ed essi entrati nella casa offrono a Gesù Bambino oro, incenso e mirra. Con questi doni simbolici essi riconoscono Gesù Cristo come re, come Dio, come uomo.
Siamo pronti, sempre, alla chiamata, alle ispirazioni di Dio. Il Signore ricompensa largamente chi è generoso nel corrispondere agli inviti divini.

3° Occorre però anche procedere con timore: i membri del Sinedrio indicarono ai Magi il luogo di nascita del Messia; ma essi non si mossero. Erode li inviò colà con un disegno orrendo nel cuore; li pregò a ripassare da lui nel ritorno per recarsi anch’egli ad adorare il Bambino, mentre, in realtà, intendeva raggiungerlo ed ucciderlo. Sinedriti ed Erode morirono ostinati nei loro errori.

Esame. –
Corrispondiamo noi alle divine ispirazioni? Siamo generosi? O rimaniamo indifferenti?

Proposito. –
Per tutti risplende, qualche volta almeno, la luce di Dio: voglio seguirla con prontezza.

Preghiera. – Mio Dio, mentre mi farete sentire la vostra voce, movete anche il mio cuore e la mia volontà. Ricordo il vostro ammonimento: «Se oggi udirete la voce di Dio, non vogliate indurire i vostri cuori».168 S. Stefano rimproverava i suoi lapidatori: «Voi sempre | resistete allo Spirito Santo».169 Datemi, o Signore, docilità a corrispondere alle vostre chiamate.
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167 Inno Gloria, nella celebrazione eucaristica.

168 Cf Sal 95/94,8.

169 At 7,51.