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LO STATO SOPRANNATURALE DI ADAMO
«Il Signore creò l’uomo dalla terra e ad essa lo fa tornare di nuovo... Secondo la sua natura li rivestì di forza, e a sua immagine li formò. Egli infuse in ogni essere vivente il timore dell’uomo, perché l’uomo dominasse sulle bestie e sugli uccelli. Discernimento, lingua, occhi, orecchi e cuore diede loro perché ragionassero. Li riempì di dottrina e d’intelligenza, e indicò loro anche il bene e il male. Pose lo sguardo nei loro cuori per mostrar loro la grandezza delle sue opere. Loderanno il suo santo nome per narrare la grandezza delle sue opere. Inoltre pose davanti a loro la scienza e diede loro in eredità la legge della vita. Stabilì con loro un’alleanza eterna e fece loro conoscere i suoi decreti. I loro occhi contemplarono la grandezza della sua gloria, i loro orecchi sentirono la magnificenza della sua voce. Disse loro: Guardatevi da ogni ingiustizia!» (Sir 17,1-12).
1° Dio amò immensamente l’uomo e, non contento di averlo fatto intelligente e libero, lo | elevò allo stato soprannaturale. Gli conferì la grazia e vari doni preternaturali.
La grazia santificante è dono fatto ad Adamo; supera ogni natura creata, anche angelica. La natura creata, fosse pure l’angelica, non può meritarla, né chiederla, né aspirarvi. È dono finito e creato, ma divino. L’uomo conserva la personalità, ma viene divinamente, benché accidentalmente, modificato nella natura e nella capacità operativa. Non diventa Dio, ma deiforme. Per la natura è fatto «partecipe della divina natura» (2Pt 1,4); per la capacità operativa è fatto capace di far opere meritorie e soprannaturali, e di veder Dio faccia a faccia, conoscendolo come egli si vede. Questo si realizzerà quando la grazia sarà trasformata in gloria. Questi privilegi superano quanto per sé hanno gli Angeli stessi, secondo la loro natura. L’uomo partecipa così alla natura, potenza, vita intellettuale, d’amore e beatitudine di Dio.
Qual privilegio per l’uomo! Per sé egli è servo di Dio: ma Dio volle farlo entrare nelle intimità della sua famiglia, adottarlo come figlio, e farlo erede del suo stesso regno.
Con la grazia santificante vi sono le virtù infuse, i doni dello Spirito Santo ed una intensa beatitudine.
2° Il Signore inoltre conferì ad Adamo tre doni preternaturali, cioè quali potrebbe avere non l’uomo di per sé, ma una natura più perfetta come sarebbe l’Angelo: scienza infusa, integrità, immortalità corporea.
Per la scienza infusa, Adamo conobbe senza studio tutte le verità che gli erano necessarie per il suo ufficio di capo del genere umano ed educatore dei primi uomini; gli conferì pure una facilità ad acquistare la scienza sperimentale che l’avvicinava agli Angeli.
Per l’integrità, l’uomo era esente da quella tirannica concupiscenza che rende ora così difficile la pratica delle virtù. Dio non rese impeccabile l’uomo; ma gli conferì una virtù ed una facilità per dominare la triplice concupiscenza. Naturalmente l’uomo tende al piacere, all’onore, agli averi di questa terra; e perché vi è nell’uomo corpo ed anima, vi è pure una doppia tendenza. Ma per la integrità la volontà fu soggetta a Dio; e le facoltà inferiori alla ragione: perciò ecco l’ordine e la rettitudine.
L’immortalità corporea, per speciale provvidenza, dava all’uomo esenzione da le malattie e da la morte: onde l’anima meglio attendesse al servizio di Dio.
3° Adamo aveva questi beni per sé e per l’umanità, che da lui sarebbe nata; egli avrebbe trasmesso questi beni ai suoi figli. Ma perdendoli, non avrebbe più potuto trasmetterli.
Esame. – Conosco bene la storia della Provvidenza di Dio verso l’uomo? Penso qualche volta alla Divina Bontà?
Proposito. – Voglio studiare meglio la dottrina cristiana e la storia della religione.
Preghiera. – O Dio, che in modo mirabile hai creato l’uomo ed ancor più mirabilmente lo hai redento: concedici, te ne preghiamo, di resistere alle attrattive del peccato, seguendo i dettami della ragione, così da meritare di giungere alla gioia celeste. Per Nostro Signor Gesù Cristo. Tutto il creato ti lodi, o Signore; ma specialmente ti esalti l’uomo che hai voluto tanto elevare, facendolo tuo erede e partecipe nella medesima tua beatitudine.
Tu facesti tutto con sapienza. Tu ami tutto quello che creasti... Che cosa è mai l’uomo da ricordarti di lui? Lo creasti di poco inferiore agli Angeli.156
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