Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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118.
UMILTÀ - V

«In verità vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Perciò chiunque diventerà piccolo come questo bambino, sarà il più grande nel regno dei cieli. E chi accoglie anche uno solo di questi bambini in nome mio, accoglie me» (Mt 18,3-5).

1° L’umiltà si estende anche alla vita, alle parole, alle opere.
Nella vita: l’umile sta sempre alla presenza di Dio e del prossimo con grande rispetto: e questo in ogni luogo e tempo.
L’umile conduce una vita comune, senza singolarità, tranne quella di essere molto diligente nella pratica delle virtù comuni. Egli non fa singolarità; ma segue gli esempi dei migliori, le buone consuetudini e quanto è prescritto. Pratica i doveri quotidiani del proprio stato; è attento in primo luogo alla conoscenza e santificazione interna, nei pensieri e sentimenti.
L’umile è obbediente e sottomesso verso i superiori; è longanime e paziente con gli eguali; è premuroso e servizievole verso gli inferiori.
L’umile ama i poveri, gli ignoranti, gli afflitti, i fanciulli, gli infermi, i peccatori, i perseguitati: li comprende, li compatisce, li conforta, li soccorre con gran cuore.
L’umile ama la povertà; è semplice nel | comportamento; opera sempre con naturalezza. È amato, perché ama.
L’umile accetta le croci; ripara i propri peccati; si lascia guidare dal direttore spirituale.

2° Nelle parole. L’umile non si loda. Parla difficilmente, e solo per dovere, di se stesso. Si mostra alieno da inutili e vane parole di incapacità, di colpevolezza, col segreto fine di farsi lodare.
È riservato nelle parole e quando parla lo fa dolcemente ed umilmente. Non ha scatti, né fa la voce grossa; ha la gravità e la sobrietà del savio.75 Vi è molta vanità nel voler sempre prendere la parola.
L’umile non sentenzia, né giudica con precipitazione e sicurezza; tanto più sul prossimo; piuttosto ascolta i giudizi altrui; si accomoda, oppure espone con garbo il suo parere.
S. Benedetto non condanna il riso, quando è espressione di gioia vera; ma condanna il riso di cattiva lega, il riso grossolano ed il riso beffardo, o la disposizione a ridere leggermente e rumorosamente, segno di poco rispetto alla presenza di Dio e di poca umiltà.

3° L’umile è moderato nel suo operare: Cammina, siede, guarda, sta ritto senza affettazione, con modestia. Egli porta il capo leggermente inclinato, pensando a Dio e riflettendo che si è indegni di alzare gli occhi al cielo: «Signore, non son degno, io peccatore, di alzare gli occhi al cielo».76
L’umile ha lo spirito di religione; perciò devoto nelle cose che riguardano il culto di Dio.
L’umile ha lo spirito di dipendenza vero e schietto.
L’umile gode del bene che ha il prossimo e lo mette in evidenza.
L’umile non cerca lodi; non vanta beni che non possiede, non si arrischia ad imprese avventate: si consiglia in ogni cosa e prega. Se le cose, però, sono di gloria a Dio, non si ritrae perché ne va di mezzo la sua fama.

Esame. –
Segni di umiltà: docilità intellettuale, la comprensione di tutti, la moderazione in ogni cosa. Noto in me questi tre segni?

Proposito.
– Voglio esaminare il mio interno ed il mio esterno: mente, volontà e cuore.

Preghiera. – Signore, a voi ogni gloria: tu solus sanctus, tu solus Dominus, tu solus altissimus.77 Mi segnerò spesso, perciò, con la croce di S. Francesco di Sales: «Da me nulla posso, con Dio posso tutto; per amore di Dio voglio far tutto; a Dio l’onore, a me la confusione».
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75 L’uomo saggio, giudizioso.

76 Cf Lc 18,13.

77 «Tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo»: parole dell’inno Gloria.