Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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168.
ZELO DI GESÙ - IX

«Come il Padre ha amato me, così anch’io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena» (Gv 15,9-11).

1° La caratteristica di Gesù è l’amore, la bontà, la misericordia. Ai più bisognosi e | deboli sono rivolte le sue sollecitudini: peccatori, bambini, poveri, sofferenti.
I peccatori. Il Figliuolo di Dio si era incarnato per salvare l’uomo perduto dalla colpa. Lo dice espressamente nel Vangelo: «Non occorre per i sani il medico; ma per gli ammalati; non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori» (Mc 2,17).
Lo accusavano di essere troppo familiare con i pubblicani. Ma Gesù raccontò tre parabole per dimostrare la sua missione particolare: la storia del figliol prodigo, della pecorella smarrita, della dramma perduta. Il suo comportamento con la Samaritana, con la Maddalena, con l’adultera, con Pietro, con Zaccheo, con Matteo e persino con Giuda, è commovente. Egli istituì il Sacramento della Confessione perché in tutti i tempi e tutti gli uomini trovino nel suo cuore l’oceano della misericordia.

I piccoli. Gesù dichiarò che essi sono accompagnati da un Angelo. Minacciò grave castigo a chi avrebbe dato loro scandalo: «Sarebbe minor male se si appendesse al collo una macina da molino e si immergesse nel mare» (Mc 9,41). Egli si mise sotto le vesti di essi e ritiene fatto a Sé ciò che viene fatto a loro: «In verità, in verità vi dico: qualunque cosa avrete fatto al più piccolo dei miei fratelli, l’avrete fatto a me» (Mt 25,40). Gesù stesso si era fatto piccolo: «Ci è nato un pargolo» (Is 2,6). Egli accoglieva i piccoli che lo circondavano attratti dalla sua bontà, e dovevano anche fare chiasso attorno a | lui se gli Apostoli li sgridavano e respingevano. Ma Gesù li difendeva e li chiamava: «Lasciate che i pargoli vengano a me e non vogliate proibirglielo» (Mc 10,14); dichiarandoli degni del cielo: «Di questi infatti è il regno dei cieli» (Mt 19,14). Anzi li propone a modello per gli adulti: «Se non vi farete piccoli come questi fanciulli, non entrerete nel regno dei cieli» (Mt 18,3).

I poveri. Gesù si fece povero: «Essendo ricco, si fece povero» (2Cor 8,9). Dichiarò che era stato inviato ad evangelizzare in modo speciale i poveri: «Sono stato inviato ad evangelizzare i poveri» (Lc 4,18). La prima beatitudine è diretta ai poveri: «Beati i poveri di spirito perché di essi è il regno dei cieli» (Mt 5,3). Li raccomandò alla carità degli abbienti, affermando che considerava l’elemosina data a loro come data a lui stesso: «Ebbi fame e mi deste da mangiare» (Mt 25,35). «Chi ha due tuniche ne dia una a chi non l’ha e chi ha da mangiare faccia lo stesso» (Lc 3,11). Egli stesso ripetutamente moltiplicò i pani per sfamare le turbe affamate.

Esame. –
Il mio cuore è conformato a misericordia? Quali sono le mie disposizioni verso i peccatori? i fanciulli, i poveri? Come li tratto?

Proposito. –
Farò atti di compatimento e di carità verso i peccatori e i bisognosi. Sarò delicato e paterno verso i bambini.

Preghiera. – Cor Jesu, flagrans amore nostri, | inflamma cor nostrum amore Tui. Cor Jesu, fornax ardens caritatis, Cor Jesu, bonitate et amore plenum, Cor Jesu, virtutum omnium abissus, miserere nobis.239
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239 Dalle Litanie del Sacro Cuore. «Cuore di Gesù, che bruci di amore per noi, infiamma il nostro cuore di amore per Te; Cuore di Gesù, fornace ardente di carità; Cuore di Gesù, pieno di bontà e amore; Cuore di Gesù, abisso di tutte le virtù, abbi pietà di noi».