Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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112.
FORTEZZA

«Per il resto, attingete forza nel Signore e nel vigore della sua potenza. Rivestitevi dell’armatura di Dio, per poter resistere alle insidie del diavolo. La nostra battaglia infatti non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti. Prendete perciò l’armatura di Dio, perché possiate resistere nel giorno malvagio e restare in piedi dopo aver superato tutte le prove» (Ef 6,10-13).

1° La fortezza è la virtù morale e soprannaturale che rende l’animo generoso e intrepido nel lavoro per il cielo, nonostante le difficoltà, le paure e, forse, la stessa morte. Il cuore forte sa intraprendere e sopportare. Nel cammino della virtù e nei doveri di ogni stato vi sono ostacoli, tentazioni, timori; occorre affrontarli coraggiosamente. La fortezza porta: a) a risolvere58 senza timore alcuno; b) ad operare con lo sforzo necessario; c) a continuare fino alla fine. Chi vuole si fa santo! ma chi vuole davvero!
Vi sono insieme molte sofferenze da | sopportare: malattie, lotte interiori, ripugnanze, scherni, calunnie. E queste cose, tante volte sono più penose della fatica, dice S. Tommaso. Una lunga infermità, specialmente se dolorosa, un’ingiuria, lo scherno di una persona, spesso sono più duri della fatica.

2° Gesù Cristo ci è esempio di fortezza nell’intraprendere cose difficili. Egli inizia, con coraggio, il suo ministero pubblico, che gli costerà infinite fatiche, e contraddizioni; andò a Gerusalemme, dove prevedeva i patimenti e le umiliazioni. Nella Passione sostenne pene interne ed esterne, numerosissime ed ineffabili, con inalterabile pazienza e serenità.
Di molto merito e di largo bene è il coraggio di intraprendere cose grandi per il Signore, la Chiesa, le anime, la società, i poveri. Il tempo, l’ingegno, il denaro vengono allora adoperati in utili imprese di arte, di beneficenza, di studi. Non occorre essere ricchi: poiché la Divina Provvidenza manderà i mezzi. La spilorceria, invece, è segno di animo gretto ed egoista; e la prodigalità è segno di squilibrio e disordine.
Innumerevoli meriti acquista l’uomo forte e paziente. Per essa il cristiano rimane tranquillo in mezzo alle pene; non si piega, né a destra né a sinistra, continua il suo cammino verso il cielo. Ad ogni cristiano è riservata la croce: pene interne e pene esterne; per lo più sono causate dalla vita quotidiana.

3° Liberatemi, o Signore, dai vani timori; ed | infondete in me il prezioso dono della fortezza. Vi sono fatiche e pericoli; ma il solo vero male è il peccato; da tutti gli altri mali si può ricavare un tesoro di meriti e di gloria eterna.
Vi sono critiche e scherni; ma tutto questo non toglie nulla a quanto abbiamo e siamo innanzi a Dio; il rispetto umano è una viltà; spesso chi schernisce i buoni con le parole, internamente li ammira ed invidia.
Si può qualche volta fare dispiacere ad amici vivendo rettamente; ma sarebbe assai più grave far dispiacere a Dio trascurando i doveri. S. Paolo diceva che se avesse compiaciuto gli uomini, non sarebbe stato servo di Cristo;59 Dio solo è il nostro giudice, ed il suo giudizio è quello che realmente conta.

Esame. –
Sono persuaso di questa verità? Sono generoso? Sopporto le prove della vita? Guardo al mio esemplare Gesù Crocifisso?

Proposito.
– Ritengo nel mio cuore la massima: Dio mi vede! non chi loda se stesso è lodevole; ma chi ha l’approvazione di Dio.60

Preghiera. – Signore, sono fiacco; sono debole, venite in me con la pienezza della vostra grazia. Rare sono le occasioni di grandi meriti; e forse non saprei coglierle. Voglio esercitare il mio coraggio e la mia pazienza in quelle tante minute azioni che sono il complesso della vita. La costante pratica delle piccole virtù richiede uguale, anzi, spesso maggior eroismo delle | azioni rumorose. Vi offrirò con amore ed in spirito di umiltà questi piccoli fiori, non essendo capace di grandi cose: accettateli, o mio Divino Maestro, per amor vostro!
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58 Prendere decisioni.

59 Cf Gal 1,10.

60 Cf 2Cor 10,18.