Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

Effettua una ricerca

Ricerca Avanzata

325.
IL PERDONO DELLE OFFESE183

«E finalmente siate tutti concordi, partecipi delle gioie e dei dolori degli altri, animati da affetto fraterno, misericordiosi, umili; non rendete male per male, né ingiuria per ingiuria, ma, al contrario, rispondete benedicendo; poiché a questo siete stati chiamati per avere in eredità la benedizione» (1Pt 3,8-9).

1° La Liturgia di questa domenica è ordinata al perdono delle offese. Perdonare i nemici è grande e difficile comandamento. Perciò supplichiamo il Signore nell’introito: «Esaudisci, o | Signore, la mia supplica con cui mi sono rivolto a te: sii il mio aiuto, non abbandonarmi; non disprezzarmi, o Dio, mia salvezza» (Sal 27/26,7).
«In quel tempo disse Gesù ai suoi discepoli: Se la vostra giustizia non sarà stata più grande di quella degli scribi e farisei non entrerete nel regno dei cieli. Avete sentito che è stato detto agli antichi: Non uccidere; chi infatti avrà ucciso sarà condannato in giudizio. Ma io vi dico che chiunque si adira col fratello sarà condannato in giudizio. Chi avrà detto al fratello suo: raca (imbecille) sarà condannato nel Sinedrio: e chi gli avrà detto pazzo sarà condannato al fuoco della geenna. Se, dunque, porti la tua offerta all’altare e ti ricordi in quel momento che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia la tua offerta all’altare e va’ prima a riconciliarti con tuo fratello; e poi, ritornato, fa’ la tua offerta» (Mt 5,20-24).

2° La vera giustizia, o santità, deve essere maggiore di quella degli Scribi e dei Farisei. Essi facevano consistere tutto in una vuota esteriorità; insegnavano la vendetta; non conoscevano le perfezioni della legge di carità predicata da Gesù. Perciò il Divino Maestro ricorda: «Avete udito che agli antichi fu detto: Non uccidere; chi infatti avrà ucciso sarà condannato in giudizio» (Mt 5,21).
Gesù proibisce quindi l’ira, l’ingiuria, l’insulto, le accuse calunniose, la malevolenza. Anche questi peccati incontrano il castigo divino. È evidente: Gesù vuole il perdono delle offese; e | dichiara apertamente che Dio non accetta le offerte da un cuore vendicativo: «Se tu porti l’offerta all’altare, e ti ricordi in quel momento che tuo fratello ha qualcosa contro di te, lascia la tua offerta all’altare: va’ prima a riconciliarti col tuo fratello; poi, ritornato, farai la tua offerta» (Mt 5,23-24). Neppure la Comunione è gradita a Dio, quando si odia e si cova la vendetta nel cuore.
Davide era, per gelosia, perseguitato ingiustamente dal re Saulle. Fuggendo da Saulle, Davide entrò una sera, stanco, in una caverna in cui il re si era poco prima ricoverato ed addormentato. Uno dei compagni di Davide lo istigò a vendicarsi ed uccidere il re. Davide rispose: «Io non colpirò mai l’unto del Signore». Tagliò soltanto a Saulle un lembo del vestito. Al mattino lo mostrò di lontano al re, che si commosse e si riconciliò col generoso Davide. Ma ecco che poi ricadde nel medesimo furore geloso. Davide, nuovamente fuggiasco, ebbe un’altra occasione di uccidere Saulle, avendolo trovato addormentato; ma soltanto gli sottrasse la lancia, in prova che sempre lo amava e perdonava.
Perdonare e dare i segni comuni di benevolenza; pregare per chi perseguita; non rendere male per male.

3° O Dio di carità e di misericordia, è ben giusto che perdoniamo al prossimo piccole offese, noi che tante volte siamo stati da voi perdonati di molti e gravi peccati. Sempre umilmente | vi diremo nel Pater: «Rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori» (Mt 6,12).

Esame
. – Ho forse dei rancori nel cuore? Delle gelosie? Ho spirito di vendetta? Mi sono vendicato con parole? Con opere? Ho fatto del bene a chi mi offese?

Proposito. –
Senza curare da quale parte sia il torto, voglio essere il primo ad incontrarmi e dar segni di pace a chi mi recò dispiacere.

Preghiera. – Divino Maestro Gesù, che dall’alto della croce hai detto: Padre, perdona loro (i crocifissori) perché non sanno quello che fanno, formate in me un cuore buono, misericordioso. Benedite chi ha malevolenza verso di me; tutti liberate dal male; a tutti concedete perdono e salvezza. In cielo regnerà solo la carità; si bandisca l’odio da la terra; tutti formino un solo cuore: «affinché siano una sola cosa».
325

183 Titolo originale: “Domenica V dopo Pentecoste”.