Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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73.
LA GRAZIA ATTUALE - II

«Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla» (Gv 15,5).

1° È l’azione che lo Spirito Santo, di momento in momento, esercita in un’anima per eccitarla, confortarla, illuminarla, onde spesso il lavorio di questa grazia viene operato dal Signore senza che l’anima vi abbia parte: spesso, invece, l’anima chiede l’aiuto divino e coopera alla grazia.
La grazia talvolta ci previene, talvolta ci accompagna, talvolta ci segue. Quando soccorre all’infermità della natura si dice medicinale, perché accresce in noi la forza; quando eleva le nostre facoltà a compiere azioni soprannaturali dicesi elevante.
Essa è necessaria all’infedele ed al peccatore per arrivare alla fede ed alla grazia: dà buoni pensieri, pii desideri, mozioni al cuore, attrattive divine: «Lavatevi, siate mondi... se non vi arrenderete, arriverò con la spada...» (Is 1,16-20).
Essa è necessaria anche all’anima giusta per fare atti meritori: «Come il tralcio non può da sé dare frutti, se non rimane unito alla vite, così nemmeno voi se non rimanete in me» (Gv 15,4). «Senza di me nulla potete fare» (Gv 15,5). Nulla: né poco né molto: niente possiamo guadagnare per la vita eterna, senza la grazia.

2° È anche necessaria una grazia attuale speciale perché un giusto, fosse pure un santo, possa perseverare a lungo nella buona via. Perciò, sempre, sempre si deve temere, diffidare, | pregare, usare ogni mezzo: «Vegliate e pregate per non cadere in tentazione», dice Gesù Cristo (Mt 26,41).
È necessaria una grazia del tutto speciale per perseverare fino alla morte nella vocazione e nella santità: questa perseveranza è il grande dono di Dio. San Paolo scrive: «Colui che in voi cominciò l’opera della salvezza, la condurrà a termine...» (Fil 1,6). E San Pietro: «Il Signore di ogni grazia, che chiamò all’eterna gloria... confermerà e consoliderà l’opera» (1Pt 5,10). Perciò sempre la Chiesa prega per la salvezza nostra e di tutti: «Dall’eterna dannazione liberateci, o Signore», «Non permettete che mi separi da voi».
È necessario anche alle anime pie e buone l’aiuto divino ed uno speciale privilegio per evitare per tutta la vita ogni peccato anche solo veniale.

3° Il Signore, nella infinita sua misericordia, dà a tutti le grazie necessarie per salvarsi. Le dà ai peccatori ostinati e agli infedeli. Tanto più le dà ai giusti per adempiere i divini precetti. La prima grazia è data per pura misericordia; le grazie successive si possono ottenere pregando. Chiunque vuole può quindi arrivare al cielo.

Esame. –
Ho convinzioni profonde su la grazia attuale? Ne faccio conto? Prego per ottenerla? Corrispondo ad essa?

Proposito. –
Mediterò le sentenze di S. Agostino: «Colui che ti creò senza di te, non ti salverà senza di te».189 Ti creò senza che lo sapessi; ma ti salva solo se vuoi davvero salvarti.

Preghiera. – Grazia e cooperazione mi sono necessarie per arrivare al cielo, o Signore. «Inclini i nostri cuori verso di lui, affinché camminiamo sulle sue vie»; «Ho inclinato il mio cuore ad adempiere sempre i suoi precetti»; «Signore, apri la mia bocca»; «Ho aperto la mia bocca ed ho respirato lo spirito». «Crea, o Signore, in me un cuore mondo»; «Fatevi un cuore nuovo ed uno spirito nuovo».190
Signore, siate dunque misericordioso con me, datemi la vostra grazia. Ed aggiungete altra misericordia: dandomi la grazia di corrispondere.
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189 SANT’AGOSTINO, Sermo 169: «Qui ergo fecit te sine te, non te iustificat sine te».

190 Catena di citazioni bibliche, non sempre identificabili.