Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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274.
LA LITURGIA - I

«Ma è giunto il momento, ed è questo, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; perché il Padre cerca tali adoratori. Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorarlo in spirito e verità» (Gv 4,23-24).

1° Pio XII scrive: «La sacra Liturgia è il culto pubblico che il nostro Redentore rende al Padre, come capo della Chiesa; ed è il culto che la società dei fedeli rende al suo Capo e, per mezzo di lui, al Padre celeste; è, per dirla in breve, il culto integrale del Corpo mistico di Gesù Cristo, cioè del Capo e delle sue membra».
Gesù Cristo, entrando nel mondo, iniziò un culto perfetto al Padre suo: con obbedienza totale ed amore sincerissimo; con assidua lode e | adorazione, con preci e supplicazioni presentate con le lacrime e con grande forza.
La Chiesa continua questo culto. Unita alle soddisfazioni e ringraziamenti eucaristici di Gesù, per mezzo dei suoi ministri e di tutti i fedeli, sempre offre a Dio culto interno ed esterno.

2° Il culto deve essere totale: sottomissione sincera della mente per mezzo della fede; obbedienza ai precetti del santo Vangelo; unione intima con Dio per mezzo della carità; offerta del Sacrificio e partecipazione ai SS. Sacramenti ed al culto esterno, come viene insegnato e praticato dalla Chiesa. Il fine suo è infatti questo: renderci tutti buoni figli di Dio in Cristo.
Il Figlio di Dio umanato ebbe sempre di mira nella sua preghiera il programma cantato dagli Angeli: Gloria a Dio e pace agli uomini. Ugualmente la Chiesa: poiché l’uomo fu creato a gloria di Dio e per andarlo a godere per sempre in cielo. Ovunque nei secoli arrivò un apostolo, un sacerdote, ivi si stabilì un altare, si offerse l’oblazione monda, si comunicò la vita alle anime con i Sacramenti.

3° La prima e miglior parte della Liturgia è il culto interno; esso è anche l’anima di tutto il culto esterno. «Chi mangia la carne di Gesù Cristo o ne beve il sangue indegnamente, si mangia e beve la sua condanna». Quindi si esamini l’uomo come sta dinanzi a Dio.

Esame. –
Ho convinzione vera e profonda di dovere al Signore un culto integrale? Lo do | questo culto? Lo do ogni giorno con fede, con coscienza retta, con cuore mondo?

Proposito. –
Voglio che Dio possa accettare il mio culto come si compiacque del sacrificio di Abele.

Preghiera. – Vi ringrazio, o Signore, dei lumi che mi avete dato. Fate che io cammini sempre nella luce; che le tenebre della carne e del mondo non mi sorprendano. Concedetemi: che io inizi sulla terra un perfetto culto alla vostra Maestà, perché possa continuarlo in cielo. Mondate l’anima mia; sia gioconda e sia piena la mia lode; la carità vi renda gradito il mio sacrificio; la grazia vostra penetri tutto il mio essere e le mie facoltà.
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