Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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304.
LA MOLTIPLICAZIONE DEI PANI150

«Una cosa ho chiesto al Signore, questa sola io cerco: abitare nella casa del Signore tutti i giorni della mia vita, per gustare la dolcezza del Signore ed ammirare il suo santuario. Egli mi offre un luogo di rifugio nel giorno della sventura. Mi nasconde nel segreto della sua dimora, mi solleva sulla rupe» (Sal 27/26,4-5).

1° La SS. Eucaristia è il centro del culto cristiano; è la vita della Chiesa; è il sacrificio, il cibo delle anime, Gesù Cristo sempre presente fra di noi. Non vi è quindi da stupire se esso venne figurato, preannunziato, promesso molto prima della sua istituzione. Così nel Breviario di questo tempo si parla della manna, figura dell’Eucaristia; e nel Vangelo di oggi della moltiplicazione dei pani, che preludevano alla consacrazione e moltiplicazione delle sacre particole. È evidente il motivo della istituzione dell’Eucaristia: essa nutre l’anima della divinità151 come il pane materiale nutre il corpo.
Ecco il Vangelo: «Gesù andò al di là del mare di Galilea, cioè di Tiberiade; e lo seguiva gran folla, perché vedeva i prodigi fatti da lui sugli infermi. Salì pertanto Gesù sopra un monte ed ivi si pose a sedere con i suoi discepoli. Ed era vicina la Pasqua, la solennità, dei Giudei. Or avendo Gesù alzati gli occhi e vedendo la gran turba che | veniva a lui, disse a Filippo: Dove compreremo il pane per sfamare questa gente? Ma ciò diceva per metterlo alla prova; Egli però sapeva quanto stava per fare. Gli rispose Filippo: Duecento danari di pane non bastano neanche a darne un pezzetto per uno. Gli disse uno dei suoi discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: C’è qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci; ma che è questo per tanta gente? Ma Gesù disse: Fateli mettere a sedere. C’era lì molta erba. Si misero pertanto a sedere in numero di circa cinquemila. Allora Gesù prese i pani e, rese le grazie, li distribuì alla gente seduta; e così pure fece dei pesci, finché ne vollero. E, saziati che furono, disse ai suoi discepoli: Raccogliete gli avanzi ché non vadano a male. Li raccolsero adunque; e riempirono dodici canestri dei pezzi che erano avanzati a coloro che avevan mangiato di quei cinque pani d’orzo. Or quegli uomini, visto il prodigio fatto da Gesù, dicevano: Questo è davvero il profeta che deve venire al mondo. Ma Gesù, accortosi che stavano per venire a rapirlo per farlo re, fuggì di nuovo solo sul monte» (Gv 6,1-15).

2° Era vicina la Pasqua, dice il Vangelo; e non a caso. Nella Pasqua Gesù risorge; e le anime sono invitate a risorgere dal peccato e partecipare con la Comunione alla vita di Gesù risorto.
Pochi pani nutrirono 5.000 uomini; un solo pane eucaristico nutre tutti i cristiani che lo vogliono ricevere: «Io sono il pane di vita» | (Gv 6,35). «Questo è il pane disceso dal cielo; e, chi ne mangia, non morrà» (Gv 6,50).
Gesù moltiplicò il pane per sfamare quella turba. Lo seguiva infatti da giorni per udirne la parola; e le provviste erano esaurite. Questa fame della parola di Dio meritò di venir saziata da Gesù Cristo; ma egli saziò pure la fame materiale dando il cibo naturale per il corpo; preannunziando il cibo eucaristico. Tre pani sono da chiedersi al Signore nella formula: «Da’ a noi il pane quotidiano» (Mt 6,11) e cioè la parola di Dio, il cibo eucaristico, il pane per il corpo. Non mancherà agli uomini questo, per la Divina Provvidenza, se gli uomini cercheranno anche l’alimento dell’anima e l’alimento dello spirito. Gli individui, le famiglie, le comunità, le nazioni, l’umanità che cerca questi due elementi, avrà pure il primo, come di soprappiù. Dolorosamente: si cerca da Dio il pane, ma non si dice prima «sia fatta la tua volontà, venga il tuo regno (eucaristico)» (Mt 6,10).

3° Concedi, o misericordioso Signore, ti supplichiamo, che i tuoi santi misteri eucaristici, dei quali vogliamo nutrirci, siano da noi trattati con profondo rispetto e ricevuti con fede e amore.

Esame
. – Mi preparo al mistero pasquale? O per me la quaresima è un tempo comune? Mi eccito al dolore? Ho fame della Divina Parola?

Proposito. –
Voglio santificare il tempo di quaresima che ancora rimane.

Preghiera. – L’anima mia, o Signore, esulta per la speranza del paradiso, per l’istituzione dell’Eucaristia, per la vicina pasqua di risurrezione. Deh! fa’, però, che questa mia gioia non sia vana. Infondi in me un vivo desiderio di meditare le tue celesti parole; prepara il mio cuore alla Comunione Pasquale. Eccita in me una fede viva, un desiderio ardente, una santa generosità di propositi: «O Gesù Maestro, Via, Verità e Vita, abbiate pietà di noi».
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150 Titolo originale: “Domenica IV di Quaresima”.

151 Cioè: con la divinità (di Gesù)...