Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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226.
LA CRESIMA - III

«Negli ultimi giorni, dice il Signore, io effonderò il mio Spirito sopra ogni persona; i vostri figli e le vostre figlie profeteranno, i vostri giovani avranno visioni e i vostri anziani faranno dei sogni. E anche sui miei servi e sulle mie serve in quei giorni effonderò il mio Spirito ed essi profeteranno» (At 2,17-18).

1° È chiamata dai SS. Padri il Sacramento della pienezza della grazia. In essa viene | accresciuta la vita spirituale data dal Battesimo: «Sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano abbondantemente» (Gv 10,10).
Materia di questo Sacramento è il sacro crisma: cioè olio misto ad un po’ di balsamo, consacrato il Giovedì santo dal Vescovo.
L’olio ha tre significati: fortezza, candore, abbondanza di grazia.
Fortezza. Con l’olio si ungevano i re, i profeti ed i sacerdoti; ma anche si spalmavano d’olio gli atleti, per le grandi prove. La fortezza occorre per le battaglie contro il demonio e la carne; occorre nel saper soffrire ogni affronto per Gesù Cristo e nel sopportare pazientemente i mali inevitabili della vita. «Patir grandi cose»30 per la salvezza è proprio dei forti. Gesù Cristo fu fortissimo nel sopportare i dolori della Passione: sempre mansueto e dolce con gli stessi carnefici. Alcuni credono forte solo chi trionfa sull’avversario. È più forte chi vince se stesso di colui che espugna una città.

Candore di coscienza. È lo stato di grazia; è una santa semplicità; è un orrore irreconciliabile al peccato ed ai pericoli di peccare. È opposto alla malizia: vi sono giovani che, dopo aver ricevuta la cresima, conservano l’amabile semplicità dell’anima delicata che cerca solo il Signore. Altri, invece, crescono in ogni malizia, di giorno in giorno. Si vantano di non essere più bambini. Ma l’innocenza e la semplicità del bambino si devono conservare sempre. Che | significherebbe il non scandalizzarsi più? Che si è giunti al fondo dell’abisso. Né discorsi, né pensieri, né azioni libere possiamo permetterci: sono grandi i mali che si oppongono all’inabitazione31 dello Spirito Santo nell’anima nostra.

Abbondanza di grazia. Nella Cresima si riceve un accrescimento di fede, un aumento di speranza, un maggior fervore di carità. Non solo; ma anche i doni dello Spirito Santo discendono in qualche misura nell’anima: cosicché si ha il perfetto cristiano. «Riposerà su di lui il dono della sapienza e dell’intelletto, il dono della scienza e del consiglio, il dono della pietà e della fortezza; e sarà pieno del timore santo di Dio».32 Così si forma un uomo simile a Gesù Cristo: tanto che un tal cristiano viene detto perfetto; ed anche un altro Cristo.

Esame. –
Comprendo il grande bene e la grande grazia della Cresima? Ne porto i frutti di fortezza? e i frutti di candore dell’anima? Mi mostro totalmente cristiano in privato ed in società?

Proposito. –
Risusciterò spesso la grazia della Cresima, vivendo come vero cristiano.

Preghiera. – O Divino Spirito, disceso nella Pentecoste su gli apostoli e nella Cresima sopra di me: accrescete sempre più la vostra grazia, prendete sempre più possesso dell’anima mia. Riempite la mia anima con la vostra luce, onde io ami Dio con tutta la mia mente; con la | fortezza, perché ami il mio Dio con tutte le mie forze; riempite il mio spirito con il vostro fuoco, onde io ami il mio Dio con tutto il cuore.
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30 Secondo l’espressione latina: “magna pati”.

31 Inabitazione: presenza interiore.

32 Is 11,2-3.