Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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305.
PERCHÉ NON MI CREDETE?152

«Hai fatto il bene al tuo servo, Signore, secondo la tua parola. Insegnami il senno e la saggezza, perché ho fiducia nei tuoi comandamenti. Prima di essere umiliato andavo errando, ma ora osservo la tua parola. Tu sei buono e fai il bene, insegnami i tuoi decreti» (Sal 119/118,65-68).

1° La Chiesa c’invita a contemplare i dolorosi avvenimenti dell’ultimo periodo della vita di Gesù Cristo. L’odio dei suoi nemici crebbe di giorno in giorno: man mano che cresceva il favore popolare. E ciò fino al culmine. Nel Venerdì Santo, più orribile delitto: il dramma del Golgota; non avvedendosi che contribuivano all’opera per cui Gesù era venuto, la redenzione; ed a preparare il più grande suo trionfo, la risurrezione; e la loro definitiva rovina e riprovazione.
Il Vangelo di oggi lo indica chiaramente: «Gesù diceva alle turbe dei Giudei: Chi di voi mi potrà convincere di peccato? Se io vi dico la verità, perché non mi credete? Chi è da Dio | ascolta le parole di Dio. Per questo voi non le ascoltate, perché non siete da Dio. Replicarono i Giudei: Non diciamo con ragione che tu sei un Samaritano e indemoniato? Gesù rispose: Io non sono indemoniato, ma onoro il Padre mio e voi mi vituperate. Ma io non cerco la mia gloria, c’è chi ne prende cura e ne giudica. In verità, in verità vi dico: chi osserva i miei comandamenti non vedrà morte in eterno. Gli dissero allora i Giudei: Or vediamo bene che tu sei posseduto da un demonio. Abramo è morto, così i profeti e tu dici: Chi osserva i miei comandamenti non vedrà morte in eterno? Sei forse da più del padre nostro Abramo, che è morto? Ed anche i profeti sono morti. Chi credi mai di essere? Gesù rispose: Se io glorifico me stesso, la mia gloria è nulla: c’è a glorificarmi il Padre mio, il quale voi dite che è Dio vostro; ma non lo avete conosciuto. Io sì che lo conosco, e se dicessi di non conoscerlo, sarei come voi, bugiardo. Ma io lo conosco ed osservo le sue parole. Abramo, padre vostro, sospirò di vedere il mio giorno: lo vide e ne tripudiò. Gli opposero i Giudei: Non hai ancora cinquant’anni e hai veduto Abramo? Gesù rispose loro: In verità, in verità vi dico: prima che Abramo fosse nato, io sono. Dettero allora di piglio alle pietre per tirargliele; ma Gesù si nascose ed uscì dal tempio» (Gv 8,46-59).

2° Gesù venne nel suo popolo e questi non l’accolse: né bambino, né maestro, né redentore; eppure l’attendeva; e nei profeti aveva i segni di riconoscimento; e seppero i sacerdoti | indicarlo ai Magi. Anzi i farisei prendevano pretesto da ogni parola per calunniarlo; spesso gli tendevano insidie con domande e quesiti sibillini, sperando prenderlo in parola; innanzi alla moltitudine dei suoi miracoli prendevano in assemblea la decisione di farlo morire.
La volontà cattiva genera l’ostinazione: e questa indurisce il cuore ed accieca la mente. Mancando le ragioni, ricorre alla violenza. E guai! Quando fanno lega scienza religiosa, superbia, odio, ostinazione, si arriva a dire: Il suo sangue sopra di noi, e sui nostri figli. Chi si lascia dominare da una passione, qualunque essa sia, può arrivare ad eccessi, ad abissi, a perdizione. La passione può essere: superbia, avarizia, sensualità.

3° Signore, mandatemi la vostra luce, fatemi conoscere la vostra volontà; esse mi guideranno al vostro santo monte ed ai vostri tabernacoli. Chi è da Dio ascolta la sua parola e la pratica; io posso quindi giudicarmi da le opere. Orribile cosa essere contro Dio; inestimabile bene essere con Dio! Gli inviti di Dio non commuovono, ma induriscono i cuori ostinati: fanno, invece, sciogliere i cuori buoni in lacrime di dolore e di amore.

Esame. –
Quali effetti producono in me la parola di Dio? le correzioni dei superiori? le ispirazioni interne?

Proposito. –
Ripeterò spesso: «Ab omni malo, ab omni peccato, a subitanea et improvisa | morte, ab insidiis diaboli, a morte perpetua, libera nos, Domine».153

Preghiera. – Divin Salvatore, il vostro Sangue è la mia speranza. Non permettete che l’ostinazione mi avvolga e domini. Datemi un cuore sensibile alle impressioni della grazia vostra. Se merito i castighi per i miei peccati, è gloria per me la vostra misericordia. Non voglio tornare al peccato: che sarebbe di me se poi voi mi abbandonaste? Soccorretemi dunque per il vostro Cuore; io mi rifugio in esso; tutte le ragioni della mia speranza sono nella vostra infinita misericordia.
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152 Titolo originale: “Domenica di Passione”.

153 «Liberaci, o Signore, da ogni male, da ogni peccato, dalla morte improvvisa, dalle insidie del diavolo, dalla morte perpetua» (Litanie dei Santi).