Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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337.
IL MAGGIOR COMANDAMENTO203

«Beata la nazione il cui Dio è il Signore, il popolo che si è scelto come erede. Il Signore guarda dal cielo, egli vede tutti gli uomini. Dal luogo della sua dimora scruta tutti gli abitanti della terra, lui che, solo, ha plasmato il loro cuore e comprende tutte le loro opere» (Sal 33/32,12-15).

1° L’amore di Dio si esercita nella mente, nella volontà, nel cuore. L’amore di Dio è il primo e massimo comandamento.
Lo dichiara Gesù nel Vangelo di oggi: «In quel tempo si avvicinarono a Gesù dei Farisei, e uno di loro, dottore in legge, lo interrogò per tentarlo: Maestro, qual è il maggior comandamento della legge?
E Gesù gli rispose: Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta l’anima tua, con tutta la tua mente. Questo è il massimo e primo comandamento; il secondo poi è simile a questo: Amerai il prossimo tuo come te stesso. Da questi due comandamenti dipende tutta la legge e i profeti.
Ed essendo adunque adunati i Farisei, Gesù l’interrogò dicendo: Che vi pare del Cristo? Di chi è figlio? Gli risposero: Di David. Ed egli a loro: Come dunque David, in spirito, lo chiama Signore dicendo: Il Signore ha detto al mio Signore: Siedi alla mia destra, finché io ponga i tuoi nemici a sgabello dei tuoi piedi? Se dunque David lo chiama Signore, com’è suo figlio? E nessuno poteva replicargli parola: né vi fu chi ardisse, da quel giorno in poi, d’interrogarlo» (Mt 22,34-46).

2° L’amore è voler bene: o per compiacenza di quanto l’amato possiede; o per | concupiscenza di beni utili all’amante; o per benevolenza, desiderando beni all’amato.
Si ama Dio con tutta la mente se questa è interamente a servizio di Dio. Cioè: se si meditano le verità della fede, le verità della ragione; e se si pensa conformemente alla volontà di Dio. Quando invece si pensano cose inutili o cattive o curiosità, si pecca di pensiero. Quando si trascura l’istruzione religiosa, non si ama Dio con tutta la mente.
Si ama Dio con tutto il cuore quando gli affetti, le intenzioni, i desideri sono per Dio; o hanno per oggetto le cose che piacciono a lui; e sono conformi alla sua volontà. Si pecca, invece, quando gli affetti, le intenzioni, i desideri sono rivolti a cose contrarie al divin beneplacito.
Si ama il Signore con tutto lo spirito e con tutte le forze quando la volontà nostra è una sola cosa con quella di Dio. Invece la volontà pecca quando è contraria ai comandamenti, alle disposizioni dei superiori, a quanto dispone la Divina Provvidenza.
L’amore al prossimo è ancora il precetto della carità; ma con altro oggetto. Vi è una sola carità, una sola virtù: ma con due oggetti: amare Dio per se stesso; ed il prossimo per amor di Dio.

3° Infondetemi, o Divino Spirito, la virtù della carità, perché io vi ami ogni giorno più intensamente. Datemi una carità sincera, perché convinta, sentita profondamente. Datemi una carità affettiva da parte del cuore, per cui cerchi veramente la vostra gloria. Datemi una carità | effettiva che si mostri nelle opere, compiendo la volontà divina. Datemi una carità somma, per la quale io stimi ed ami voi, mio Dio, sopra ogni cosa.

Esame. –
Amo il Signore con tutta la mia mente? con tutte le forze? con tutto il cuore?

Proposito. –
Invocherò spesso lo Spirito Santo: Vieni, o Santo Spirito, riempi i cuori dei tuoi fedeli, ed accendi in essi il fuoco del tuo amore.

Preghiera. – Vieni, o Santo Spirito, e manda dal cielo un raggio della tua luce... O Consolatore Ottimo, dolce ospite dell’anima, dolce refrigerio. O Luce beatissima, inonda i cuori dei tuoi fedeli.
Mio Dio, amo con tutto il cuore, sopra ogni cosa voi, Bene infinito e nostra eterna felicità, e per amor vostro amo il prossimo come me stesso e perdono le offese ricevute. Signore, fate che io vi ami sempre più.
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203 Titolo originale: “Domenica XVII dopo Pentecoste”.