Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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54.
PECCATO ORIGINALE: conseguenze

«...il peccato scatenò in me ogni sorta di desideri. Senza la legge infatti il peccato è morto» (Rm 7,8).

1° I discendenti di Adamo, oltre la perdita della grazia e dei doni preternaturali, ebbero altri danni per colpa del padre. Il genere umano fu dominato da satana, al quale Adamo si era sottomesso; andò soggetto alle malattie, al dolore, alla fatica, alla morte; ne seguirono immense rovine individuali e sociali, materiali e morali.
Errori.134 La mente umana inclinò assai all’errore ed alle vane curiosità; mentre la verità fu cosa molto difficile a scoprire. L’intelligenza | inclinò: all’ignoranza, all’irriflessione, a dimenticare, a difficoltà nel capire, ad errare, a pregiudizi, a perversione della mente, a sistemi falsi. E così il genere umano, prima di Gesù Cristo, cadde in errori quasi incredibili circa la natura di Dio, il culto, l’anima umana, l’oggetto della vera felicità, la virtù... Da una parte, profonda ignoranza delle verità morali e religiose; dall’altra, errori filosofici e popolari di ogni genere. Solo il popolo ebreo rimase fedele a Dio, per particolarissima Provvidenza. Dio mandò profeti, agiografi, dottori insigni.

Malizia. La volontà di sua natura tende al bene; come incliniamo a custodire la sanità. Ma fu colpita da tante malattie; perciò le debolezze nell’operare ciò che è bene, nel combattere il male, nel frenare le passioni.
Sette135 specialmente sono le malattie della volontà: l’abulia, l’incostanza, la pigrizia, la malizia, l’ostinazione, l’abitudine cattiva. E quali degenerazioni, vizi e depravazioni ci presenta la storia da Adamo alla Rivelazione! S. Paolo, parlando dei pagani dice che «vantandosi di essere sapienti, son divenuti pazzi... Dio li ha abbandonati ai desideri del loro cuore, all’immondezza, di modo che disonorano tra loro i propri corpi... ricevendo in se stessi degna mercede della loro degenerazione... sono ricolmi di ogni iniquità, di malizia, di fornicazione, di avarizia, di malvagità, pieni di invidia, di omicidio, di discordia, di frode, di malvagità, sussurroni, | detrattori, nemici di Dio, oltraggiatori, superbi...» (Rm 1,24-30).

Concupiscenza. Il cuore fu travolto: indifferenza per il bene; sfiducia nel retto cammino; cattive inclinazioni e tendenze al male; passioni ribelli alla ragione; sentimenti ed affetti disordinati.
Adorarono le creature dimenticando il vero Dio. Perciò il culto ad animali, a pietre, a piante, ad astri, a uomini: «Essi hanno mutato la verità di Dio nella menzogna, ed hanno servito la creatura, invece del Creatore...» (Rm 1,25). Anzi, prima ancora S. Paolo aveva affermato che i pagani avevano «cambiata la gloria di Dio incorruttibile in simulacri di uomini corruttibili; di uccelli, di quadrupedi e di serpenti» (Rm 1,23).

Esame. –
Tale è la condizione di oltre metà del genere umano, dove non giunse ancora la redenzione. Sono io riconoscente al Signore di avermi fatto nascere in seno alla Chiesa cattolica? Prego per gli infedeli? Zelo le opere missionarie?

Proposito. –
Gesù Cristo ha portata la salvezza agli uomini: devo risanare la mente, la volontà e il cuore da tante infermità: confiderò nel mio Salvatore.

Preghiera. – Sanate, o mio Dio, la mia mente; sanate la mia volontà, sanate il mio cuore.136 Voi siete il medico; io sono affetto da tante | malattie. Abbiate pietà di me. Guarite la mia anima poiché ho peccato, o Gesù; io ho bisogno del medico; e voi avete guarito tante malattie corporali ed infermità spirituali. Io confido in voi!
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134 Per i concetti espressi in questo paragrafo cf la Introduzione di Don Alberione in S. LAMERA, Gesù Maestro, Via, Verità e Vita, 1949: «Ma l’uomo decadde per il peccato originale che si trasfuse in tutta l’umana specie. Tutto in lui fu deturpato, avvilito, sconvolto: “In deterius commutatum”: intelligenza, volontà e sentimentalità. S’incarnò il Figlio di Dio prendendo l’umana natura; Gesù Cristo nella vita pubblica si definì: “Io sono la Via, la Verità e la Vita”. La deturpazione e lo sconvolgimento dell’intelligenza avevano portato gli uomini, anche migliori, a tutto quel complesso di errori di cui ci parla la storia antica. La deturpazione e lo sconvolgimento della volontà avevano portato l’uomo a quei vizi di cui parla S. Paolo nella Lettera ai Romani. La deturpazione e lo sconvolgimento del sentimento si mostrarono in ogni specie di idolatria, quale anche oggi si incontra nei popoli pagani».

135 Più esattamente: “Sei” (come è stato corretto nell’edizione successiva). – Per queste malattie della volontà, cf DF, p. 61.

136 Queste invocazioni richiamano la preghiera-impegno che Don Alberione – come leggiamo nei suoi Taccuini personali – aveva formulato per sé in occasione degli esercizi spirituali del 1932: «O Spirito Santo, per intercessione della Regina della Pentecoste: Sanate la mia mente dalla irriflessione, ignoranza, dimenticanza, durezze, pregiudizio, errore, perversione, e concepite la sapienza, verità – Gesù Cristo in tutto...» (cf Invocazione allo Spirito Santo, Libro delle preghiere della Famiglia Paolina, ed. 1985, p. 189).