Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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PRESENTAZIONE

Queste Brevi Meditazioni di Don Alberione sono uno dei frutti più succosi di quel fertilissimo anno di grazia che fu il 1948: anno benedetto dal pontificio decretum laudis di Pio XII (12 gennaio), che approvava ufficialmente la fondazione e le costituzioni delle suore Pie Discepole del Divin Maestro.
Anno consacrato da due morti sacrificali: quella di Don Timoteo Giaccardo (24 gennaio), offertosi vittima per la suddetta approvazione pontificia; e il decesso di Fratel Andrea Borello (4 settembre), offertosi in oblazione per la santità dei confratelli Discepoli del Divin Maestro.
Anno fecondo, inoltre, di fondazioni (una ventina di nuove comunità sia in Italia che all’estero), fra le quali la prima casa paolina in Cina, la clinica Regina Apostolorum FSP e il nuovo Noviziato SSP ad Albano Laziale. E tutto ciò mentre in Roma fervevano i lavori per la costruzione del santuario a Maria Regina degli Apostoli.
Nel campo della produzione editoriale, sempre in quel 1948, furono pubblicate, oltre alle Brevi Meditazioni, altre cinque opere di Don Alberione, di vario contenuto e spessore: Appunti di predicazione su Gesù Maestro Via Verità e Vita, opuscolo; Ipsum audite, volume II delle Meditazioni alle suore Pie Discepole; Hæc meditare, volume VIII degli Esercizi predicati alle Figlie di San Paolo; Fioretti per il Mese di Maggio, opuscolo inviato come dono a tutte le comunità; e Maria Regina degli Apostoli, 33 istruzioni sulla devozione mariana.
Tra giugno e luglio 1948 comparvero i due volumi delle Brevi Meditazioni per ogni giorno dell’anno, editi dalla Società Apostolato Stampa - Alba (Edizioni Paoline), stampati in realtà a Roma dalla tipografia delle Figlie di San Paolo.
Il primo volume, di pagine 526, apparve il 4 giugno; il secondo, di pagine 439, uscì il 16 luglio 1948: entrambi prodotti con carta di scarsa qualità, in formato pressoché tascabile e con copertina in leggero cartoncino grigio.
Alla prima edizione seguirono altre tre: rispettivamente nel 1952 (2aed.), nel 1961 (3a) e nel 1965 (4a). La seconda differisce dalla prima per piccole rettifiche o correzioni e per l’aggiunta dei versetti scritturistici che precedono ogni meditazione.
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Tali correzioni ed aggiunte sono state integrate nelle successive edizioni terza e quarta.
Una duplice edizione in lingua inglese, fu pubblicata a Boston (U.S.A.), rispettivamente nel 1983 e 1985, a cura delle Figlie di San Paolo.
La presente edizione raccoglie in un unico volume tutte le meditazioni del primo volume e quelle del secondo volume.
Il contenuto di questa raccolta, come appare dai titoli delle parti e delle singole meditazioni, è il depositum fidei del Credo, dei Comandamenti, della Liturgia e della spiritualità cristiana, consegnato dalla tradizione: il tutto filtrato ed elaborato da un’anima squisitamente evangelica ed assetata di perfezione.
L’esposizione è tuttavia debitrice dei numerosi manuali teologici ed ascetici usuali a un Direttore di spirito, quale fu Don Alberione fin dagli anni del suo ministero nel Seminario di Alba (1908-1922), e come formatore di innumerevoli vocazioni consacrate nella Famiglia Paolina.
Egli sapeva far tesoro di tutto ciò che sperimentava e leggeva, integrando nel suo quadro mentale ogni apporto, ogni esperienza propria ed altrui, con una capacità di sintesi, che gli consentiva di riassumere intere trattazioni in formule essenziali di estrema concisione. Lo si noterà nelle pagine che seguono, osservando (con l’aiuto delle eventuali note in calce), come nel breve arco di una sola meditazione l’autore ha compendiato interi saggi sviluppati in altre opere.
Com’era suo uso, e considerata l’indole pratica delle sue meditazioni, Don Alberione citava testi, aforismi, concetti assunti dai maestri consultati, senza la preoccupazione di riferirne le fonti. Talvolta le citava col solo nome dell’autore; più spesso l’ometteva. Da parte nostra, quando ci è stato possibile identificarle con certezza, abbiamo cercato di esplicitarle in nota. Per gli altri casi, ci affidiamo alla comprensione di chi mediterà su queste pagine con semplicità di cuore.
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Qual è la portata, il valore di queste meditazioni nell’insieme dell’Opera Omnia del nostro Fondatore? Anche se egli stesso, per modestia, le qualifica come brevi, non per questo possiamo considerarle di scarso significato per noi.
La preziosità di questo volume possiamo scoprirla se lo
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vediamo in riferimento al testo di un’altra opera, Donec formetur Christus in vobis (DF), pubblicata nel 1932. Sappiamo che in una copia dell’edizione del suddetto libro il Fondatore corresse di suo pugno il sottotitolo Meditazioni del Primo Maestro con l’espressione Appunti di meditazioni e istruzioni del Primo Maestro. Infatti, com’è noto, il DF contiene soltanto lo schema, l’ossatura, gli appunti delle meditazioni. I due volumi Brevi meditazioni per ogni giorno dell’anno racchiudono, a nostro modo di vedere, un primo sviluppo, uno svolgimento di quanto egli ha presentato, come appunti, nel DF.
Il nucleo della proposta offerta nel DF consiste nel «far vivere in noi Gesù Cristo». Tale vita-di-Gesù-in-noi conosce una crescita graduale e continua, fino a che veniamo trasformati in lui, diventando a nostra volta Gesù stesso. Venire trasformati in Cristo, diventando creatura nuova (2Cor 5,17): ecco il cuore della nostra spiritualità apostolica. Don Alberione lo esprime in una sintesi efficace, che consideriamo la prima formulazione del metodo paolino:

2. Gesù Cristo è verità: per l’intelligenza: onde seguirà il bisogno di studiare la dottrina cristiana, in modo speciale il Vangelo.
Gesù Cristo è via: per la volontà, onde seguirà il bisogno di imitare Gesù Cristo, specialmente curare la Santa Comunione.
Gesù Cristo è vita: per il cuore, onde seguirà il bisogno di investirci di grazia santificante ed attuale, specie con la Santa Messa (DF, p. 38).

L’itinerario dettagliato, attraverso il quale veniamo guidati alla realizzazione di questo obiettivo, è precisato nella seconda tappa del DF, la tappa Gloria al Figlio.
Anche le altre due tappe sono orientate alla crescita-formazione del Cristo Gesù in noi: la tappa Gloria al Padre ci consente di contemplare il progetto stupendo del Padre nella nostra persona, e identificare il peccato che vi si oppone, al fine di abbandonarlo e ritornare al Padre; la tappa Gloria allo Spirito Santo evidenzia che il ruolo dello Spirito non è altro se non dare forma a Gesù-Verità nella nostra mente; a Gesù-Via nella volontà, a Gesù-Vita nel cuore.
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Non è difficile ritrovare nei due volumi delle Brevi meditazioni per ogni giorno dell’anno l’impianto del DF, e nello
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stesso tempo il suo sviluppo. Accenniamo ai principali riferimenti.

1. Un primo riferimento è evidente nella suddivisione dei temi che vengono trattati. Come leggiamo nella Prefazione (BM1, p. 8), la materia è divisa in tre parti:
«Le trecentosessantacinque meditazioni poi sono così divise:
Parte prima: le grandi Verità.
Parte seconda: le grandi Virtù.
Parte terza: le grandi Preghiere».
Suddivisione così commentata:
«L’anima potrà adempire il primo e principale precetto: Amerai il Signore con tutta la tua mente, con tutte le tue forze, con tutto il tuo cuore. E vivrà in Cristo Via, Verità e Vita nostra. E sarà introdotta da Maria che è Maestra, Madre e Regina di tutte le anime che vogliono vivere in Christo et in Ecclesia».
Di qui il sottotitolo dato ad ogni parte. Rispettivamente:
Le grandi Verità
Amerai il Signore con tutta la tua mente
Le grandi Virtù
Amerai il Signore con tutte le tue forze
Le grandi Preghiere
Amerai il Signore con tutto il tuo cuore
Il legame con la proposta contenuta nel DF appare molto evidente.
La prima parte – Le grandi verità – sviluppa quanto l’Autore ha indicato nel DF circa l’itinerario di conformazione dell’intelligenza a Gesù-Verità. Il primo anello della catena è la conoscenza; Gesù-Verità interpella l’intelligenza e ci comunica il bisogno di studiare la dottrina cristiana: di qui l’utilità di conoscere, appunto, le grandi verità della fede cristiana.
Anche la collocazione del sottotitolo amerai il Signore con tutta la tua mente risulta motivata se si tiene presente la prima delle conclusioni pratiche del DF: per Don Alberione la conformazione dell’intelligenza a Gesù-Verità, mentre conduce alla
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santificazione della mente, dà attuazione al comandamento primario di amare Dio con tutta la mente.
1. Gesù è verità: lo studio della dottrina di Gesù Cristo; cioè la santificazione della mente, amare il Signore con tutta la mente (Vangelo, istruzione religiosa, pensieri e giudizi di Gesù Cristo) (DF, p. 65).
La seconda parte – Le grandi virtù – sviluppa quanto Don Alberione ha indicato nel DF circa l’itinerario di conformazione della volontà a Gesù-Via. Il Maestro Divino è modello di tutte le virtù: ecco l’opportunità di passare in rassegna le virtù come sono state esercitate da Gesù, in modo che la volontà umana sia attratta e punti a cercare la volontà divina in ogni cosa (DF, p. 45). Tale itinerario realizza il comandamento di amare il Signore con tutte le forze (secondo Don Alberione: tutta la volontà):
2. Gesù Cristo è via: imitazione della vita di Gesù Cristo, santificando la volontà, cioè amore di Dio con tutta la volontà (DF, p. 65).
La terza parte – Le grandi preghiere –, contenuto del secondo volume delle Brevi Meditazioni, sviluppa quanto Don Alberione ha indicato nel DF circa l’itinerario di conformazione del cuore a Gesù-Vita. Da notare che qui il Fondatore, con l’espressione grandi preghiere non intende formule di preghiera, quanto i luoghi privilegiati dell’incontro con Dio: i sacramenti, l’orazione, la liturgia della Chiesa. Sono le sorgenti spirituali attraverso le quali il Cristo-Vita cresce nella nostra persona e, gradualmente, trasforma il nostro cuore nel suo, portandoci ad avere i suoi medesimi desideri: sempre e solo la salvezza delle anime. In questo consiste l’amare il Signore con tutto il cuore (secondo Don Alberione: unione abituale con tutto il cuore):
3. Gesù Cristo è vita: studio sommo della grazia divina: Messa, Visita, Comunione, unione abituale con tutto il cuore (DF, p. 65).

2. Un secondo riferimento è evidente nello scorrere dei temi offerti alla nostra meditazione.
Nella prima parte – Le grandi verità – il Fondatore ci porta a meditare gli argomenti fondamentali della nostra fede. Sono i
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temi appena abbozzati nel Preambolo e nella prima tappa del DF, Gloria al Padre: Dio Uno e Trino, le singole Persone della SS.ma Trinità, il Padre Creatore e il fine della creazione, il fine dell’uomo e Dio fine ultimo, i Novissimi, il peccato e la redenzione, la grazia, il carattere e la sua educazione, la coscienza, il cuore, la volontà... Viene messa in particolare rilievo la nostra cooperazione all’azione di Dio e il contributo che siamo chiamati a dare, in modo particolare utilizzando gli strumenti della comunicazione sociale (in questo contesto: stampa, cinematografo, radio).
La seconda parte – le grandi virtù – offre a Don Alberione l’occasione di tratteggiarci in forma ampia e diffusa le virtù appena elencate nella seconda tappa del DF, Gloria al Figlio. Egli inizia con le virtù teologali (fede, speranza, carità), quindi tratta delle virtù cardinali (prudenza, giustizia, fortezza, temperanza), per passare ad altre virtù basilari: umiltà, obbedienza, purezza, pazienza, mortificazione, virtù della religione, zelo, ecc. A questo punto il Fondatore, per condurci a vivere la nostra massima occupazione – restare in clima meditativo dentro la vita di Gesù Cristo (DF, p. 41; cf Imitazione di Cristo, L. I, c. I, n. 1) –, ci guida passo passo a contemplare Gesù nei diversi periodi della sua vita, esplicitando quanto aveva appena accennato nel DF. Ampio spazio viene dato al ruolo di Maria, in sintonia con quanto Don Alberione aveva raccomandato nel DF:

Gesù affidato a Maria Santissima ed a San Giuseppe: Gesù si è consegnato tutto. Si è lasciato formare. Questa è la via: stimare, amare, consegnarsi a Maria Santissima... (DF, p. 41).

Merita sottolineare l’ampio numero delle giornate durante le quali l’Autore ci invita a sostare su queste meditazioni: 4 giornate sulla fede; 2 sulla speranza, 6 sulla carità, 5 sull’umiltà, 7 sulla mortificazione, 6 sullo zelo, 7 sulla Scuola di Nazaret, addirittura 11 sullo zelo di Gesù, circa 30 giornate dedicate a contemplare Maria nella formazione di Gesù e nella nostra formazione...
Con la terza parte – le grandi preghiere – Don Alberione sviluppa, in ben 149 giornate, i temi appena accennati nel capitolo Mezzi di grazia del DF. Nella visione del Fondatore questi mezzi, o sorgenti della spiritualità, costituiscono la nostra
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cooperazione allo Spirito Santo nella sua opera di dare forma in noi al Cristo Gesù in tutte le nostre facoltà. Don Alberione inizia col farci meditare i sacramenti in generale, poi i singoli sacramenti, quindi il tema della preghiera (un’intera settimana!), il tema dello stato religioso, per entrare nel vastissimo campo della liturgia e dell’anno liturgico. A questo punto ci introduce nella liturgia della Parola di ogni domenica e delle principali feste dei Santi, evidenziando di volta in volta gli aspetti più in sintonia con la sua spiritualità.
3. Un terzo riferimento si può trovare nella scansione ternaria di ogni meditazione (salvo pochissime eccezioni). Tale scansione corrisponde, com’è evidente, alla visione del Cristo integrale Verità-Via-Vita presente ed operante in tutta la persona del cristiano, mente-volontà-cuore.
Al primo punto di ogni meditazione viene collocato quanto si deve credere (cf DF, p. 96): in cosa consiste il tema proposto, qual è la dottrina che la mente è chiamata ad apprendere, qual è la verità da conoscere innanzitutto.
Nel secondo punto, Don Alberione presenta abitualmente le applicazioni pratiche per noi: come la nostra volontà è invitata ad aderire a quanto proposto dal Signore. Modello unico resta sempre Gesù: si tratta di contemplare come Gesù ha vissuto quella virtù specifica, e consegnargli la volontà in modo che aderisca pienamente al suo stile di fedeltà al Padre.
Il terzo punto è ordinariamente occupato dalla preghiera. Una preghiera che coinvolge in maniera vitale il cuore, secondo l’orientamento del Fondatore: l’orazione tocchi anche il sentimento (DF, p. 14). Una preghiera destinata a diventare la preghiera stessa di Gesù-Vita, il suo respiro (DF, p. 55).
Ulteriore espressione dell’andamento triadico, mente-volontà-cuore, ci è dato dai tre momenti finali di ogni meditazione. In essi il Fondatore ci invita ad:
– un ESAME di coscienza (verificare quali sono le nostre convinzioni e confrontarle con gli insegnamenti divini: verità);
– un PROPOSITO (per aderire al progetto di Dio: volontà);
– una PREGHIERA (attinta dalla Liturgia o, più spesso, nata dall’ardente amor di Dio del Fondatore: cuore).
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4. Bastano queste considerazioni per farci comprendere quanto sia essenziale, per un corretto approccio a questo testo, come a qualsiasi testo del Fondatore, la conoscenza della proposta che il Fondatore ci ha consegnato nel DF.
Ad una prima lettura, infatti, le presenti Brevi Meditazioni potrebbero apparire abbastanza ordinarie: considerazioni ovvie, a volte scontate, senza particolari motivi di rilievo.
Ma chi ha una pur piccola familiarità con la forma mentis di Don Alberione le leggerà con ben altro interesse e ne ricaverà ottimo frutto. Conoscendo come la premura del Fondatore sia sempre concentrata sull’urgenza che tutto Gesù venga formato in tutta la persona, il lettore non tarderà a scoprire in ogni meditazione quell’elemento, quella dimensione del Cristo Gesù sulla quale Don Alberione vuole richiamare l’attenzione. È la gemma contenuta in ogni tema, il piccolo tassello che contribuisce ad edificare il mirabile mosaico: Cristo Gesù che vive nel credente autoconsegnatosi a lui e lo trasforma in apostolo nel senso più pieno del termine!
Roma, 30 giugno 2008.
CENTRO DI SPIRITUALITÀ PAOLINA
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