Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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258.
L’ORDINE - III

«Nessuno disprezzi la tua giovane età, ma sii esempio ai fedeli nelle parole, nel comportamento, nella carità, nella fede, nella purezza. Fino al mio arrivo, dèdicati alla lettura, all’esortazione e all’insegnamento. Non trascurare il dono spirituale che è in te e che ti è stato conferito, per indicazioni di profeti, con l’imposizione delle mani da parte del collegio dei presbiteri. Abbi premura di queste cose, dèdicati ad esse interamente perché tutti vedano il tuo progresso» (1Tm 4,12-15).

1° Vi sono ordini maggiori e sacri, cioè: il presbiterato, il diaconato, il suddiaconato.85 Poi vi sono ordini minori: accolitato, esorcistato, lettorato, ostiariato. Uno è il Sacramento dell’Ordine, ma con molti poteri: questi poteri sono distribuiti e comunicati gradatamente, cominciando dai più semplici, man mano che l’aspirante si rende capace e preparato.
Il Sacramento dell’Ordine è in primo luogo ordinato all’Eucaristia. Il Sacerdote produce e consacra l’Eucaristia, il Diacono la distribuisce ai fedeli; il suddiacono prepara nei vasi sacri e porge la materia al sacrificio: l’Accolito la prepara nei vasi non sacri, l’Esorcista purifica dalle infestazioni dei demoni quelli che ne sarebbero impediti dal comunicarsi; il Lettore istruisce i fanciulli ed i catecumeni che si preparano a ricevere la Comunione; l’Ostiario custodisce la chiesa in cui l’Eucaristia è conservata.

2° L’Ordine esige una lunghissima preparazione morale, intellettuale e pratica, più che qualsiasi altro Sacramento.
Si avvicina l’aspirante all’Altare per vari gradi. Mentre cresce nella virtù, e nella scienza, la Chiesa gli affida ministeri prima inferiori, poi più delicati e maggiori. Anzitutto vien separato dalla comunità dei fedeli ed aggregato al clero per mezzo della tonsura, che è come il | preambolo agli Ordini. Quindi, se mostrasi delicato di coscienza, rispettoso delle cose sacre, gli viene affidata la cura della chiesa materiale, che egli apre e chiude con le chiavi; ed invita col suono delle campane i fedeli ad entrarvi. Poi, se l’aspirante si mostrerà forte contro le lusinghe del demonio, potrà diventare Esorcista; se devoto della SS.ma Eucaristia, Accolito; se zelante della salute delle anime, Lettore o Catechista. Per il suddiaconato occorre dar prova di saper conservare la continenza e di essere fedele al Divino Ufficio; come per il diaconato occorre dar prova di vera carità per il prossimo. Il presbiterato richiede un uomo già tutto di Dio, più santo che il semplice religioso, degno di fungere da Vicario di Cristo; esso infonde grazia abbondante per i grandi compiti del prete: predicare, assolvere, celebrare la Messa, reggere il gregge di Gesù Cristo.

3° Il Sacerdozio è come un alto monte al quale ascendono coloro che hanno mani monde e cuore puro: è la massima dignità della terra. Il Sacerdote deve essere nella vita, parole, opere, mente e tendenze, come un secondo Cristo: uomo per natura, Cristo nei poteri e nei costumi. Con San Paolo deve poter dire di sé: «Imitate me come io imito Gesù Cristo». Gli occorrono perciò grazie specialissime.

Esame. –
Ho compreso quante rinunce deve fare un aspirante al Sacerdozio? Quali virtù deve possedere? Quali interessi ha un popolo | di possedere degni ministri di Dio? E che il degno ministro si merita con la preghiera e la virtù?

Proposito. –
Considererò: Aver Sacerdoti santi è sommo interesse di ogni popolazione, di ogni fedele, di ogni tempo.

Preghiera. – Con la Chiesa: recito i tre Oremus della Messa: «Christi summi et aeterni Sacerdotis».86
O Dio, che costituisti sommo ed eterno Sacerdote il tuo Unigenito a gloria della tua maestà ed a salute del genere umano; concedi che, coloro i quali egli ha eletto ministri e dispensatori dei suoi misteri, siano trovati fedeli nell’adempimento del loro ministero. Per il Signore Nostro Gesù Cristo.
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85 Tale ordinamento, vigente fino al Concilio Vaticano II, è stato riformato, con l’abolizione del suddiaconato e la riduzione degli “ordini minori” in soli due “ministeri”: lettorato e accolitato.

86 “(Messa) di Cristo, sommo ed eterno Sacerdote”.