Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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298.
IL SEME È LA PAROLA140

«Se la tua legge non fosse la mia gioia, sarei perito nella mia miseria. Mai dimenticherò i tuoi precetti: per essi mi fai vivere» (Sal 119/118,92-93).

1° Adamo è il padre di tutti gli uomini; Noè il padre dei posteri; Abramo il padre dei credenti. In questi giorni il Breviario ci parla di Noè, figura di Gesù Cristo; poiché Noè scampò il genere umano dal diluvio; e Gesù Cristo lo salvò dall’eterna perdizione. Con la sua parola, Gesù Cristo portò l’annunzio o il vangelo della liberazione. Il Verbo è la parola del Padre.
Ecco il testo evangelico: «Andò il seminatore a seminare la sua semenza, e nel seminarla parte cadde lungo la strada e fu calpestata, e la | beccarono gli uccelli dell’aria; parte cadde sul sasso, e, appena nata, si seccò, non avendo umore; parte cadde tra le spine, e queste, cresciute insieme, la soffocarono; parte, poi, cadde in buon terreno e, cresciuta, diede il centuplo. Ciò detto esclamò: Chi ha orecchi da intendere intenda. E i suoi discepoli gli chiesero che volesse mai dire questa parabola. Ed egli rispose loro: A voi è concesso d’intendere il mistero del regno di Dio; ma a tutti gli altri parlo in parabole, affinché guardando non vedano, ed ascoltando non intendano. Ecco il significato della parabola: la semenza è la parola di Dio. Quelli lungo la strada sono coloro che ascoltano, ma poi viene il diavolo e porta via la parola dal loro cuore affinché non credano e si salvino. E quelli sul sasso sono coloro i quali, udita la parola, l’accolgono con gioia; ma non hanno radici e credono quindi per un certo tempo e poi al tempo della tentazione si tirano indietro. Seme caduto fra le spine sono coloro che hanno ascoltato, ma, coll’andar avanti, restano soffocati da cure, da ricchezze, dai piaceri della vita, e non arrivano a maturare. Seme poi caduto in buon terreno sono coloro che ritengono la parola ascoltata in un cuore buono e perfetto e perseverando, portano frutto» (Lc 8,4-13).

2° Dice S. Pietro: «Siamo stati rigenerati con un seme incorruttibile, cioè con la parola di Dio che vive e rimane eternamente» (1Pt 1,23). E questa parola è l’annunzio della | buona Novella (il Vangelo di Dio): «La semente è la parola di Dio» (Lc 8,11). Dice S. Paolo: «Se al tempo di Noè gli uomini perirono, ciò fu a causa della loro incredulità; mentre mediante la fede Noè si fabbricò l’arca, condannò il mondo e divenne erede della giustizia, che viene dalla fede» (Eb 11,7). Così quelli che crederanno alla parola di Gesù saranno salvi. S. Paolo nell’epistola di oggi141 espone quanto ha fatto per predicare il Vangelo.
I cuori degli uditori della parola di Dio possono essere variamente disposti. Tre specie di terreno difettoso: secondo che si tratta di un suolo pietroso (anime orgogliose), di una terra arida (anime disseccate da l’interesse) o di un terreno pieno di rovi (cuori sensuali). Tre risultati dà invece il terreno buono, perché nella terra adatta la parola di Dio produce il 30, il 60, il 100 per uno.
La parola di Dio è anche oggi abbondante: il lavoro nostro dev’essere quello di preparare un cuore buono. È buono il cuore quando l’intenzione è retta, il desiderio delle cose celesti è vivo, il cuore è puro. Ma il frutto si riporta con la pazienza: mortificando la carne, vincendo il rispetto umano, liberandoci dalle soverchie preoccupazioni del presente. I santi riportarono il 100 per uno: S. Paolo ne è splendido esempio. Almeno il 60, oppure il 30 per uno sia il nostro frutto.

3° S. Giovanni Crisostomo scrive: «Chi mi concederà di andare presso la tomba di Paolo per baciare la polvere delle sue membra, nelle | quali l’Apostolo compì con le sue sofferenze la passione di Cristo, e sparse dappertutto come una semenza la predicazione del Vangelo?».

Esame
. – Stimo la parola di Dio? L’ascolto con umiltà? Cuore retto? Desiderio buono?

Proposito. –
Sceglierò di preferenza, in Domenica, la Messa in cui il Parroco spiega il Vangelo.142

Preghiera. – «Beati quelli che scrutano i tuoi precetti, o Signore; che ti cercano con tutto il cuore. Benedici il tuo servo, ed io custodirò le tue parole. La tua parola è sapienza. I tuoi precetti formano la mia meditazione, la tua volontà è la mia guida. Ho corso la via dei tuoi comandamenti, quando tu hai allargato il mio cuore. Dammi intelligenza per capire la tua legge; ed io l’osserverò con tutto il cuore».
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140 Titolo originale: “Domenica di Sessagesima”.

141 2Cor 11,19-33.

142 Prima della riforma conciliare, l’omelia non era sempre prescritta.