Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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LA SANTA COMUNIONE - II

«O voi tutti assetati, venite all’acqua, chi non ha denaro venga ugualmente; comprate e mangiate senza denaro e, senza spesa, vino e latte» (Is 55,1).

1° La Comunione è il cibo, l’alimento dell’anima. Il cibo si dà ai vivi e porta ristoro. L’Eucaristia aumenta la grazia nell’anima. Dice il Concilio di Trento: «Questo Sacramento porta quanto alla vita spirituale i buoni effetti che produce il pane quanto alla vita corporale: sostentando, accrescendo, riparando, dilettando».
Sostenta, conferendo carità attuale ed abituale. «Chi mangia questo pane vive in eterno» (Gv 6,59). Per la grazia attuale l’uomo è preservato dal peccato, poiché per questo cibo diveniamo forti a superare le tentazioni. È un antidoto per cui veniamo preservati dai peccati gravi. Infatti questo Sacramento diminuisce la concupiscenza per l’affinità che si contrae tra la nostra carne e la carne di Gesù Cristo. Inoltre respinge gli attacchi dei demoni: essendo la rappresentazione della morte di Gesù Cristo che vinse satana; nella Comunione diveniamo terribili | al demonio. Ancora: allontana gli scandali del mondo, poiché nella Comunione si ha luce alla mente e forza alla volontà; è il pane dei forti. «Il Corpo del Signor Nostro Gesù Cristo custodisca l’anima tua nella vita eterna». Scrive S. Bernardo: «Se alcuno non così frequenti, né così impetuosi sente i moti dell’ira, dell’invidia, della lussuria, deve riconoscere che ciò è effetto della Comunione».

Accresce la vita spirituale: l’Eucaristia fortifica l’uomo, perfezionando l’unione dell’anima con Dio. La Cresima fortifica specialmente contro i nemici esterni; ma la Comunione aumenta nell’uomo stesso la grazia e la vita spirituale, per mezzo di una più stretta unione con Dio: «Chi mangia me, vivrà anche egli per me» (Gv 6,58).
Ripara i mali dello spirito: liberandoci dalle colpe veniali e dalla pena dovuta al peccato. Rimette indirettamente i peccati veniali commessi, come dice il Concilio di Trento: «Antidoto col quale veniamo liberati dalle colpe quotidiane». Come il nutrimento toglie gli sfinimenti e gli esaurimenti, così la Comunione ripara le piccole manifestazioni della concupiscenza. La Comunione rimette le venialità, accende la carità. Distacca il cuore dal peccato. Indirettamente rimette la pena dovuta al peccato. Nella Comunione per mezzo della carità, si soddisfa per le colpe: e si soddisfa in proporzione del maggiore o minor fervore.

3° La Comunione consola l’anima conferendo dolcezza e soavità: «Tu, o Signore, ci hai preparato un pane che contiene ogni diletto» (Sap 16,20); hai dato agli apostoli, che erano tristi, il calice della consolazione. Beate le anime che hanno sete di te, o Signore; tu le inviti: venite, bevete, mangiate. E qual maggior consolazione che unirsi a te, o Gesù, impareggiabile amico? Il cibo ha sapore, ha gusto: quanto più questo cibo di vita eterna? «Essere con Gesù è un dolce paradiso». Non sempre sensibile, ma sempre è vera questa divina ebbrezza per chi ben si comunica.

Esame
. – Questi frutti della Comunione possono essere impediti dalle distrazioni o dalla tiepidezza; o da affetti disordinati; o da prove che dà il Signore. Che cosa devo dire di me?

Proposito
. – Toglierò l’ostacolo che più impedisce in me l’effetto della Comunione.

Preghiera. – La Comunione del tuo corpo, Signore Gesù Cristo, che io indegno ardisco ricevere, non mi torni a delitto e condanna; ma per la tua bontà mi giovi a rimedio e difesa dell’anima e del corpo, o Signore Gesù Cristo, che con Dio Padre, nell’unità dello Spirito Santo, vivi e regni Dio, per tutti i secoli dei secoli. Così sia.
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