Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

Effettua una ricerca

Ricerca Avanzata

335.
IL GIOVANE DI NAIM RISUSCITATO201

«Fratelli, qualora uno venga sorpreso in qualche colpa, voi che avete lo Spirito correggetelo con dolcezza. E vigila su te stesso, per non cadere anche tu in tentazione. Portate i pesi gli uni degli altri, così adempirete la legge di Cristo» (Gal 6,1-2).

1° La morte è privazione di vita. Il corpo muore se privato dell’anima che è la sua vita; l’anima cristiana muore per il peccato, perché privata della grazia che è la sua vita soprannaturale. Gesù Cristo risusciterà tutti nel giorno del giudizio. Gesù Cristo richiama alla vita l’anima in peccato e ridona la grazia. Come la morte corporale è figura della morte spirituale; così la risurrezione del corpo è figura della risurrezione soprannaturale.
Dice il Vangelo: «In quel tempo avvenne che Gesù andasse ad una città chiamata Naim: | e i suoi discepoli ed una gran folla andava con lui. E quando fu vicino alla porta della città, ecco che era portato al sepolcro uno che era figlio unico di sua madre, e questa era vedova; e con lei v’era molto popolo della città. E il Signore, vedutala, ne ebbe compassione e le disse: Non piangere! E accostatosi, toccò la bara. I portatori si fermarono. Ed egli disse: Giovanetto, te lo dico io, lèvati! E il morto si alzò a sedere e cominciò a parlare. E lo rese alla madre. E tutti, invasi da sbigottimento, glorificarono Dio esclamando: Un grande profeta è sorto tra noi e Dio ha visitato il suo popolo» (Lc 7,11-16).

2° Dice S. Agostino: «Il risorgere di questo giovanetto riempì di gioia la sua madre vedova. La nostra madre, la Chiesa, gioisce ogni giorno per i molti figli che risorgono spiritualmente. Si piangeva amaramente la morte di quel giovanetto; ma spesso, per la morte spirituale di tante anime si rimane indifferenti... Chi si riconosce raffigurato in quel giovanetto morto, risorga, ricorrendo a Gesù Cristo, dolente di aver fatto morire la propria anima col peccato».
Peccatori, riflettete. Il vostro stato è infinitamente miserabile; voi siete ciechi: non vedete; vedono, invece, gli angeli; vede la Chiesa e vi piangono. Siete privi di Dio che è la vita; siete cadaveri ambulanti. Se vi sorprendesse in tale stato la morte, verreste sepolti nell’inferno. E voi ridete? Cercate di dimenticare? Forse anche con pazze gioie? «O prevaricatori, tornate in | voi» (Is 46,8), poiché la vostra ostinazione non si spiega se non con la irriflessione o la cecità: «La terra è desolata perché non c’è nessuno che mediti» (Is 17,1). Come potreste dormire sonni tranquilli, e scherzare e ridere stando sulla sponda del precipizio? Ritornate al vostro Dio, che vi invita ed attende. Risorgete dal vostro sepolcro. Forse siete già arrivati allo stato di fetore come Lazzaro, ma chiamate Gesù: Egli vi farà sentire: «Io sono la risurrezione e la vita» (Gv 11,25).

3° O Gesù buon pastore, rivolgete il vostro sguardo a tante pecorelle smarrite; a tanti spiritualmente morti. Sono molti i peccatori, tanti cimiteri stanno attorno a noi. La vostra voce onnipotente risuoni su queste tombe: Lazzaro, vieni fuori! E risorgeranno a nuova vita queste anime; e consoleranno il cuore afflitto della nostra madre, la Chiesa.

Esame. –
Sarò forse anch’io uno degli spiritualmente morti? Ho zelo per la conversione dei peccatori? Mi adopero con le opere, le preghiere, la parola a richiamarli alla vita?

Proposito. –
Da questo momento includo nelle mie preghiere una intenzione generale per i peccatori, specialmente moribondi.

Preghiera. – La vostra missione, mio Salvatore, è stata quella di riconciliare gli uomini a Dio. Continuate, dunque, in tutti i luoghi e in tutti i tempi a chiamare gli uomini a penitenza. | Suscitate Sacerdoti santi, fatti secondo il vostro cuore che è tutto una fiamma d’amore. Dateci santi confessori. Illuminate i peccatori. E gli angeli faranno in cielo gran festa per i figli ritrovati, i morti ritornati a vita.
335

201 Titolo originale: “Domenica XV dopo Pentecoste”.