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GLI OPERAI DELLA VIGNA137
«Non sapete che nelle corse allo stadio tutti corrono, ma uno solo conquista il premio? Correte anche voi in modo da conquistarlo! Però ogni atleta è temperante in tutto; essi lo fanno per ottenere una corona corruttibile, noi invece una incorruttibile» (1Cor 9,24-25).
1° Gesù nacque per morire e, con la morte, redimere l’uomo e ridonare, anzi aumentare, al Padre la gloria che l’uomo gli aveva tolto, peccando. Nella domenica detta di settuagesima perché precede come settima la domenica di Passione, il Breviario ci parla della creazione dell’uomo; nella settimana successiva, della caduta di Adamo.138 Dio però non abbandonò l’uomo ed i figli di Adamo a subire in perpetuo le conseguenze e le rovine del peccato del Progenitore. Egli volle tutto ristorare139 nel Figlio suo: in modo che chi crede in lui non perisca, ma abbia la vita eterna. Quanti sperano in lui | formano la Chiesa, cioè il complesso dei seguaci di Cristo. La Chiesa dura, dice S. Girolamo, da Abele sino al termine del mondo; in ogni tempo sempre Dio chiama ad entrarvi per lavorare alla salvezza.
È chiaro dal testo evangelico: «È simile il regno dei cieli ad un padrone che allo spuntar del giorno uscì a prendere ad opera dei lavoratori per la sua vigna. E pattuito coi lavoratori un danaro al giorno, li mandò alla sua vigna. Ed uscito verso l’ora terza, vide altri stare sulla piazza sfaccendati, e disse loro: Andate anche voi nella mia vigna e vi darò quel che sarà giusto. E quelli andarono. Di nuovo uscì verso l’ora sesta e la nona, e fece lo stesso. Uscito poi verso l’undecima, trova altri sfaccendati, e dice loro: Perché ve ne state tutto il giorno qui senza far nulla? Gli risposero: Perché nessuno ci ha presi a giornata. Ed egli a loro: Andate anche voi nella mia vigna. Venuta poi la sera, il padrone della vigna dice al suo fattore: Chiama i lavoratori e paga loro la mercede, cominciando dagli ultimi fino ai primi. Essendo dunque venuti quelli dell’undecima ora, ebbero un danaro per uno. E, presolo, mormorarono contro il padrone, dicendo: Questi ultimi han fatto un’ora sola, e li hai trattati come noi che abbiamo portato il peso della giornata e il caldo. Ma egli, rispondendo ad uno di loro, disse: Amico, io non ti fo torto: non hai pattuito con me per un danaro? Piglia il tuo | e vattene; ma io voglio dare anche a quest’ultimo quanto a te. E non posso far del mio quel che voglio? È forse maligno il tuo occhio perché io son buono? Così gli ultimi saranno i primi e i primi, ultimi. E molti sono i chiamati, ma pochi gli eletti» (Mt 20,1-16).
2° Ecco la spiegazione di S. Girolamo: «Il regno dei cieli è simile ad un padre di famiglia che prende degli operai per coltivare la sua vigna. Ora chi più opportunamente può essere rappresentato nel padre di famiglia del nostro Creatore, il quale regge con la sua Provvidenza ciò che ha creato e che governa i suoi eletti in questo mondo così come il padrone ha i suoi servi in una casa?».
Qui si parla del regno di Dio, cioè della Chiesa in senso spirituale: comprende tutti quelli che, sperando in Gesù Cristo Salvatore, sono avviati verso il cielo. S. Gregorio Magno dice: «Il mattino del mondo può dirsi lo spazio di tempo da Adamo a Noè; l’ora terza da Noè ad Abramo, la sesta da Abramo a Mosè, la nona da Mosè a Gesù Cristo; e la undecima da Gesù Cristo alla fine del mondo. Tutti gli uomini sono chiamati a lavorare per ricevere come ricompensa un denaro, che è la vita eterna».
L’undecima è l’ora dei gentili, l’ora nostra. Anche in una vita breve il cristiano può guadagnare meriti grandissimi, avendo maggiori mezzi, tra cui i SS. Sacramenti.
3° «Tu, o Signore, sei l’aiuto opportuno | nel tempo della tribolazione; abbiano fiducia in te quelli che ti conoscono; poiché tu non abbandoni quelli che ti cercano».
Esame. – Impiego bene la mia ora di lavoro, cioè la mia vita? Con tutta la mente, la volontà, il cuore a servizio di Dio?
Proposito. – Considero: l’ora passa; ma ciò che è fatto rimane in eterno.
Preghiera. – Infelice e temerario sarei, o Signore, se chiedessi a te conto delle tue disposizioni. Io devo chiedere invece a te la misericordia, la grazia, il soccorso perché non passino inutilmente i minuti della mia ora. Spero in te; non sarò confuso per l’eternità.
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