Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

Effettua una ricerca

Ricerca Avanzata

CIRCOLARE 55*


Dopo aver indicato il mese di gennaio come «Mese di Gesù Maestro», richiama sul modo di tenere la corrispondenza e sull'importanza di curare la forma nella comunicazione.

<Alba, 15.1.1936>a


<Il mese di Gennaio, ad onore del Divin Maestro, ci faccia crescere in sapienza, età e grazia>b115.
Si santifichino le lettere - e si facciano passare per le vie legittime, in sincerità e caritàc. Occorre che si parli bene di tutti, specialmente delle sorelle, occorre che si allarghi il bene e si descrivano i santi esempi di pietà religiosa, d'apostolato, di studio, di povertà che formano la vera sostanza delle cose; i mali sono relativamente pochi e debolezze, non malizie.
La lettera è più importante che la parola, poiché‚ lo scritto rimane, e spesso la si fa circolare. Se essa è santa, santificherà. Se non è santa, che cosa potrà seguirne? Nel giudizio universale ognuno saprà ciò che di lui fu scritto. Auguro e prego che in quel giorno si rivelino soltanto cose edificanti, venendoci tutti a ritrovare assiemed.
La lingua è il mezzo per comprendere e comunicare i pensieri e le scienze agli uomini in generale; fra cui l'eccellentissima scienza sacra. Da noi la lingua dev'essere studiata nelle regole grammaticali, morali, pastorali. Questo mezzo può adoperarsi con la parola, oppure per iscritto, e con la stampa. Perciò il Signore parlò ad Adamo, ai Patriarchi, ai Profeti; e per mezzo di essi al popolo Ebreo e a tutte le generazioni. Venuta la pienezza dei tempi, parlò a mezzo del suo Figliuolo Unigenito: «Et aperiens os suum docebat eos» (Matt. V)116.
E’ per questo motivo che speriamo dal Divin Maestro la grazia di apprendere le linguee

Primo Maestro

~

55*. St. In EC, febbraio (1936)1; in SP, n. 21 che tratta vari argomenti.

a EC omette la data.

b EC omette; l'abbiamo inserito, perché‚ elemento costante della nostra tradizione.

c EC omette: «Occorre essere riservatissimi con le suore: ‘Cum mulieribus sermo durus et brevis’».

d EC omette notizie e particolari sulla vita interna della SSP.

e EC omette il saluto finale e la firma: «Beneditemi. Vi benedico. Aff.mo Fratello Sac. Alberione».
----------------

115 Cf Lc 2,52.

116 Cf Mt 5,2: «Prendendo la parola, li ammaestrava».