Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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CIRCOLARE 262*

Esulta per la promulgazione dell’Inter mirifica: evidenzia i punti principali del documento.

PER LA FESTA DI GESÙ’ MAESTRO
La massima approvazione dell'Apostolato Paolino

La festa di Gesù Maestro nel 1964 riveste particolare solennità. Infatti il nostro apostolato approvato, lodato e stabilito come dovere per tutta la Chiesa, secondo le diverse condizioni: Santa Sede, Episcopato, il Clero religioso e secolare, il laicato e tutti i fedeli: stampa, cinema, radio, televisione e simili.
In moltissimi documenti pontifici se n'era parlato, occasionalmente od espressamente. Ora è stato discusso, chiarito, definito dal concilio Ecumenico Vaticano II, rappresentante tutta la Chiesa, presente il Papa che «approvò, decretò, stabilì».
L'attività paolina è dichiarata apostolato, accanto alla predicazione orale, dichiarata d'alta stima dinanzi alla Chiesa e al mondo.
Il Concilio Ecumenico, secondo le necessità oggettive dei tempi, vuole che si prevengano le iniziative dannose: «perciò i pastori siano solleciti nel compiere il loro dovere anche in questo settore, dovere che È intimamente connesso con il loro magistero ordinario».
Sia benedetto lo Spirito Santo che ha illuminato e guidato il Concilio Ecumenico a queste conclusioni; e conceda che tutti seguano le ordinazioni impartite con tanta solennità.

Detta approvazione è avvenuta nella giornata pubblica e conclusiva della seconda sessione del Concilio Ecumenico Vaticano II, il 4 dicembre corrente anno.
Due sono stati i Decreti approvati, dopo le molte discussioni e revisioni nella prima, e poi nella seconda sessione.
Il primo Decreto approvato riguarda la Liturgia. La preghiera infatti è il primo impegno del clero e dei fedeli.
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Subito seguì il Decreto che porta il titolo «Strumenti di comunicazione sociale».
Il Concilio ha come precipuo carattere «la pastorale». Essa riguarda la cura spirituale e la salvezza delle anime. Meritò quindi il secondo posto per l'importanza odierna e capitale. Si tratta dei mezzi e strumenti che possono essere usati per il bene degli individui e di tutta la società; oppure essere messi a servizio dell'errore e del perverso costume. La Chiesa, come madre delle anime, deve compiere il mandato divino.

1. «Tra le meravigliose invenzioni tecniche raggiunte dall'ingegno umano con l'aiuto di Dio, alcune riguardano lo spirito. Tra queste occupano un posto particolare la stampa, il cinema, la radio, la televisione ed altre simili».

2. Con senso materno la Chiesa ricorda i vantaggi che possono portare all'umana famiglia. Questi mezzi servono mirabilmente a propagare e rafforzare il regno di Dio. Dolorosamente il cuore della Chiesa è intimamente angosciato per i danni che troppo spesso il loro cattivo uso ha già recato all'umanità.

3. La Chiesa è stabilita da Gesù Cristo per portare la salvezza a tutti gli uomini, e diffondere il messaggio evangelico della salvezza. Essa giudica suo dovere predicare l'annunzio della salvezza, anche mediante questi mezzi tecnici.
Ed ecco le precise parole del Decreto: «La Chiesa Cattolica istituita da Cristo Signore per arrecare la salute a tutti gli uomini, e mossa dalla necessità di diffondere il messaggio evangelico, giudica suo dovere predicare l'annuncio della salvezza anche mediante gli strumenti della comunicazione sociale, nonché indirizzare gli uomini al retto uso degli stessi.
Perciò rientra nel diritto nativo della Chiesa poter usare e possedere siffatti strumenti nella misura in cui essi siano necessari od utili alla formazione cristiana e alla sua sollecitudine per la salvezza delle anime; è poi dovere dei sacri Pastori istruire e guidare i fedeli, affinché questi, anche mediante siffatti strumenti, raggiungano l'eterna salute e la perfezione, non solo di loro stessi, ma di tutta la famiglia umana».
Quindi il Papa ha conchiuso con solenne formula: «In nome della santissima Trinità, Padre, Figliuolo e Spirito Santo, i Padri conciliari, raccolti nel Concilio Ecumenico Vaticano II,
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hanno approvato. E Noi, per la potestà apostolica conferitaci da Cristo, in unione con tutti i Padri del Concilio, nello Spirito Santo, approviamo, decretiamo e stabiliamo quanto è detto nel Decreto, e che esso venga promulgato alla maggior gloria di Dio».

4. Responsabilità morale particolare, circa l'uso degli strumenti tecnici incombe sugli scrittori, gli attori, gli esercenti, i venditori, e su tutti coloro che partecipano attivamente in qualche parte di questi mezzi tecnici.
Un riguardo particolare si richiede nel difendere gli adolescenti dai pericoli della stampa e degli spettacoli nocivi alla loro età.

5. a) Con ogni mezzo si promuova e si assicuri la produzione e la diffusione di quanto serve all'elevazione dell'uomo e al bene delle anime.
b) Circa la parte positiva il Concilio Ecumenico esorta a promuovere emittenti cattoliche.
c) Per provvedere alle urgenti necessità si formino senza indugi sacerdoti, religiosi e laici capaci di usare e guidare questi strumenti a scopo apostolico.
d) Principalmente preparare i laici nella tecnica nella parte culturale e nella vita morale, moltiplicando scuole e istituti per la redazione, per i films, le trasmissioni radiofoniche e televisive.
e) Nelle scuole di ogni grado, nei Seminari, nelle scuole dei Religiosi e nelle Associazioni dell'apostolato dei laici si moltiplichino iniziative ed opere adatte al buon risultato.
f) Per ottenere lo scopo desiderato, nei catechismi si proponga, si spieghi la dottrina e la disciplina cattolica, che riguarda queste comunicazioni sociali.
g) Tutti sono esortati a compiere il dovere che vi è di sostenere giornali cattolici, periodici, cinema, stazioni e programmi radiofonici e televisivi, ispirati a principi cristiani.

6. Ad incrementare il multiforme spirito della Chiesa, nelle Diocesi di tutto il mondo si celebri ogni anno una giornata «nella quale i fedeli vengano istruiti in questo settore», e si esorti alla preghiera e alla contribuzione con offerte.

7. Nell'esercizio della sua suprema missione pastorale il Sommo Pontefice dispone di uno speciale ufficio presso la
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Santa Sede, chiamando a farne parte esperti, anche laici, di varie nazioni.
I Vescovi nelle proprie Diocesi vigilino sulle iniziative e sulle attività, e promuovano le opere che riguardano questi mezzi di apostolato.

8. Il Concilio Ecumenico decreta ed ordina che vengano dappertutto costituiti ed opportunamente sostenuti gli uffici nazionali per la stampa, il cinema, la radio e la televisione.
Compito precipuo sarà provvedere che i fedeli si formino una retta coscienza circa l'uso di questi strumenti; e promuovano e coordinino le iniziative dei cattolici.
La direzione di questi uffici è affidata ai Vescovi.

9. Alle organizzazioni nazionali si aggiungano gli uffici internazionali. Quando si tratta degli interessi spirituali, sostenuti da organizzazioni cattoliche, vengano legalmente approvate dalla Santa Sede e da questa dipendano.

10. Su espresso mandato del Concilio l'ufficio della Santa Sede pubblicherà un apposito direttorio pastorale.

11. Il Sacro Concilio esorta a considerare i principi dottrinali e disciplinari, perché tutti i figli della Chiesa li accolgano e li seguano fedelmente. Inoltre rivolge la sua esortazione a tutti gli uomini di buona volontà, e specialmente a quanti di essi hanno in mano questi strumenti, perché siano usati a vantaggio dell'umanità e al bene delle anime. Così con questo invito e questo apostolato venga glorificato il nome del Signore, secondo il detto dell'apostolo Paolo: «Gesù Cristo ieri, oggi e in tutti i secoli» (Eb 13,8).

Sac. G. Alberione

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262*. St. In RA, dicembre (1963)1-3; in SP, dicembre (1963)1-3.