CIRCOLARE 258*
Dà varie direttive in ordine alle biblioteche da organizzarsi ovunque: esse vanno considerate come un mezzo moderno di evangelizzazione.
ANNO DELLE BIBLIOTECHE
Stabilire in ogni parrocchia la biblioteca parrocchiale.
Stabilire in ogni comune, istituto, agglomerato di famiglie un centro di cultura amena, sana, utile.
Stabilire in ogni ospedale, azienda, associazione, nave, carcere una biblioteca varia, secondo la varietà di persone.
Stabilire in ogni casa la bibliotechina familiare.
Stabilire in ogni scuola una biblioteca per complemento delle lezioni e consultazioni.
Stabilire una biblioteca religiosa, scientifica, specializzata, narrativa, ecc. secondo la varietà di ambienti e di esigenze.
Elevare lo spirito, la cultura, il livello morale e civile di tutto il popolo. Ottimo mezzo è una biblioteca ben costituita e ben organizzata: ben funzionante.
FORMARE GRUPPI DI PERSONE CHE PREGHINO ED OPERINO:
È UNA SANTA INIZIATIVA
Se vi è fede e docilità si vedranno assai più abbondanti i frutti della grazia e dell'apostolato paolino.
Il tempo libero oggi è molto più abbondante. Diamo un modo sano ed utile per impiegarlo.
Le propagandiste, le libreriste e quante sono nella possibilità di farlo: propongano la biblioteca ogni volta che è possibile e conveniente; istruiscano sul modo di impiantarla; diano le norme generali per l'amministrazione ed il funzionamento.
Ed il Sacerdote, il Maestro, il Direttore dell'Istituto... torni a casa non con un libro, ma con una biblioteca. Cosa possibile? Sì, anzi più volte verificata.
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E’ l'ora delle biblioteche. Lo si sente da ogni parte. Gli avversari ne approfittano.
«Opus fac evangelistae»648. Attendi all'evangelizzazione.
«Ognuno che invoca il nome di Dio sarà salvo».
«Ma come lo invocherebbero se non credono?»
«Ma come crederebbero se non ne sentono parlare?»
«Ma come ne sentirebbero parlare, senza l'annunziatore?»
«Ma come lo annunzierebbero senza un mandato?»
«Così come è stato scritto: beati i passi di chi porta la pace di chi porta il bene».
«La fede dipende dalla predicazione; la predicazione dal mandato di Cristo» (Rom 10).
La dignità ed il merito della propagandista risulta autorevolmente da questo tratto di S. Paolo. La propagandista mette il compimento e l'elemento essenziale all'apostolato.
A che servirebbero i buoni libri, i buoni periodici, le buone pellicole se rimanessero in magazzino? Sarebbe la lucerna sotto il moggio649; Maestro senza discepoli.
Come si manterrebbe in vita l'apostolato se non venisse alimentato dalle entrate dei fedeli?
E come sono cadute, oppure stentano la loro esistenza, molte iniziative di edizioni, se non per difetto di diffusione tra lettori, spettatori?
A che servirebbe l'Istituto medesimo senza la propaganda?
Quale mancanza sarebbe nella Figlia di S. Paolo, e quali conseguenze spirituali se ignorasse l'arte apostolica della diffusione? O se non vi portasse la sua parte nella misura che le è propria? E quale insufficienza se soltanto fosse una librerista comune? Se non si sentisse una evangelizzatrice?
Case ove mancano entrambe le parti, redazione e diffusione, viene anche meno l'entusiasmo apostolico... si sentono operaie.
Pertanto, beata chi sa di essere apostola: nell'ufficio di propaganda, nella libreria, nell'agenzia, nel suo pellegrinare: sempre compie l'opera di evangelizzazione.
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Questa fu la vita pubblica di Gesù: dare il messaggio della salvezza facendo sentire la buona novella - il Vangelo - secondo il volere del Padre: «evangelizzare pauperibus misit me»650.
Questa fu la vita di San Paolo dal momento in cui arrivò la voce, il mandato di Dio: «Mettetemi a parte Saulo e Barnaba per l'opera cui li ho destinati»651: tacque solo quando fu decapitato.
DA MEDITARE
L'opera delle biblioteche è per l'apostola una meravigliosa iniziativa di bene.
Perciò ella è sempre pronta a rivolgere l'attività in tutti quei settori in cui è maggiore il bisogno e più grande l'efficacia. Darà a questa iniziativa il posto che merita; la studierà nella sua importanza e nelle sue forme; la zelerà con saggio criterio di costituzione, fondazione ed organizzazione.
Importanza ed efficacia
L'influenza sempre notevole, a volte decisiva, del libro nell'opera di formazione e di educazione, dice sufficientemente quale sia l'importanza delle biblioteche. Dobbiamo aggiungere, anzi, la necessità improrogabile, fra il dilagare continuo di tanta stampa e in un tempo in cui si verifica sempre più crescente il desiderio di leggere.
Oggi non è più un lusso il cercare le ultime novità librarie! La lettura, riservata un tempo a pochissimi individui delle classi colte ed abbienti, è ormai diventata generale.
E’ necessaria quindi una larga propaganda del libro buono onde prevenire il libro cattivo.
Tra i mezzi di diffusione, la biblioteca tiene senza dubbio un posto di prim’ordine. Essa infatti porta il libro a contatto di qualunque categoria di persone, permette di leggerlo anche a chi non può acquistarlo, dà al libro quella massima utilità che gli deriva dalla più rapida circolazione.
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La biblioteca ben preparata inoltre sviluppa la formazione religiosa; promuove la cultura sociale; integra la responsabilità e lo sforzo di educazione; impedisce ai lettori di cercare altrove libri di lettura, o anche di studio, che potrebbero riuscire nocivi. Esercita quindi un’opera che non è solo di preservazione, ma anche di apostolato.
Forme di biblioteche
La biblioteca, pur restando sempre sostanzialmente una raccolta di libri e giornali in lettura, può assumere forme varie a seconda della categoria di persone cui è diretta.
Vi sono così le biblioteche familiari, scolastiche, professionali, circolanti, parrocchiali, comunali, civiche, nazionali, aziendali, religiose, popolari; per circoli di cultura, seminari, collegi, associazioni, ritrovi, sale di lettura, Acli, Onarmo, cliniche, carceri, azione cattolica ecc.
L'apostola della stampa può e deve occuparsi - nel limite del possibile - di tutte o qualunque di queste specie di biblioteche, perché in ognuna di esse può ottenere il suo scopo preservativo e costruttivo. Rivolgerà tuttavia specialmente ai piccoli centri, la sua attività, particolarmente alle biblioteche familiari, circolanti e parrocchiali come a quelle più atte a divenire mezzo di preservazione, di irradiazione di verità e di vita cristiana.
Biblioteche familiari non solo tra le famiglie distinte, ma anche fra quelle del popolo, perché ormai è generale la tendenza delle famiglie a dare ai figli una condizione intellettuale più elevata.
Anche dove non vi è questa tendenza è utile il richiamo alle buone letture in famiglia, particolarmente del Vangelo e della Bibbia.
Si entri per tempo nel santuario della famiglia con la stampa di apostolato. Domani potrebbe essere troppo tardi.
Biblioteche cosiddette circolanti. Per le collettività la biblioteca è spesso mezzo di unione, di sana ricreazione, centro di cultura, cenacolo di vita spirituale e di conquiste apostoliche.
Biblioteche scolastiche per alunni ed insegnanti di tutte le scuole (dalle materne alle universitarie), che integrino la cultura, formino alla vita e alla virtù.
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Biblioteche parrocchiali o pastorali, che completino l'opera del Parroco nel suo ministero sacerdotale.
Si dovrebbe cercare di costituire la biblioteca in ogni parrocchia, anche nella più piccola e più remota.
Costituzione delle biblioteche
La costituzione di una biblioteca talvolta è facile, talvolta meno facile. Ma non per questo è da annoverarsi tra le opere difficilissime.
Occorre buona volontà.
Per costituire biblioteche familiari è necessaria grazia e tattica onde poter entrare nel sacrario della famiglia, conoscere le esigenze e i bisogni morali dei singoli membri, vincere i contrasti, consigliare e guidare nella scelta dei libri.
Proporzionatamente dicasi per la costituzione di biblioteche circolanti. Le collettività sono famiglie più grandi, composte talora di membri molto dissimili. Anche qui si tratta di penetrare, conoscere, consigliare, convincere.
La costituzione poi di biblioteche scolastiche richiede competenza e abilità particolari.
Quelle per gli alunni hanno lo scopo di integrare la loro istruzione e formazione. Quelle per gli insegnanti devono servire di sussidio all'insegnamento.
Occorre dunque adattamento dei libri ai programmi, in pieno accordo con le autorità competenti: e conformi ai principi cristiani.
Più importante è sempre la costituzione delle biblioteche parrocchiali.
Le norme particolareggiate che qui si espongono potranno anche gettare luce sul modo di costituire le altre.
a) Anzitutto accordarsi col Parroco, quando non fosse il Parroco a prenderne l'iniziativa;
b) quindi la scelta dei libri;
c) sciogliere la questione del finanziamento;
d) organizzare il funzionamento.
Al clero, specialmente ai Parroci che non avessero ancora avuto occasione di occuparsi della biblioteca, si dovrà far comprendere lo scopo e la necessità di essa con prudenza ed umiltà.
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E’ vero, si tratta di una nuova fatica, un nuovo lavoro una nuova preoccupazione... e i Parroci ne hanno già tante, troppe! Eppure, se è trascurata, si avrà in seguito una preoccupazione molto più assillante e un lavoro da compiere molto più faticoso e ingrato: perché il campo sarà facilmente preso dagli avversari.
E gli avversari organizzano propagandisti, che pagano bene, un po’ dappertutto, in Italia e altre nazioni; ma poco a poco questo si estenderà ovunque.
La biblioteca parrocchiale sarà elencata tra le iniziative del Parroco.
La scelta dei libri spetta di regola all'apostola stessa.
E’ assioma: bisogna scegliere dei libri buoni e che si facciano leggere. Libri che incontrino il gusto dei lettori, s’intende il gusto sano, morale; e che i libri non restino negli scaffali a far bella mostra di sé, o sui cataloghi per rendere più imponente l'elenco dei volumi.
La scelta varierà secondo il grado di cultura, le condizioni sociali, morali e religiose della parrocchia.
Potrà quindi, secondo i casi, essere:
Prevalentemente ascetica se, ad esempio, mira di preferenza a completare l'opera del confessore, del catechista, del predicatore per le necessità spirituali dei fedeli.
Prevalentemente ameno-educativa se mira particolarmente a distogliere dalle letture cattive e invogliare alle buone.
Prevalentemente culturale, quando, trattandosi di un ceto medio o studentesco, interessa la cultura letteraria, scientifica, professionale...
Prevalentemente religiosa o pastorale se mira a integrare l'opera del Parroco, mediante libri di formazione e di cultura religiosa. Questo tipo è l'ideale.
In esso si darà il primo posto alla Bibbia, opere dei Santi Padri, Dottori e Scrittori ecclesiastici, teologia per laici, catechismo, ascetica, liturgia, vite di santi, biografie edificanti, letture missionarie, collezioni di annate di periodici religiosi illustrati, ecc.
Non si pensi che il popolo non gusti le opere spirituali. Le gusta, le desidera e le comprende molto più di quanto si possa a volte immaginare. Del resto è sempre vero ciò che diceva il Card. Mercier: «Bisogna elevarsi per elevare».
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Molto spesso si constata che il gusto dei lettori segue quello dei bibliotecari. Quando questi sanno raccomandare un libro, possono star certi che sarà gustato e produrrà del bene. Naturalmente non bisogna deporre le armi alle prime difficoltà...
Molti libri di ascetica e di cultura penetrano talmente nell'animo da farsi leggere con vera passione. Che dire poi di vite di santi e biografie così interessanti da superare in questo le attrattive degli stessi romanzi?
Oltre i libri prevalentemente religiosi, occorrono letture amene: romanzi, novelle, racconti di viaggi. Letture agili, ma, s'intende, sempre sane e morali.
Talora saranno letture aventi ben poco di costruttivo e di pastorale: ma queste fungeranno, per così dire, da contravveleno ed apriranno a poco a poco la via ad altre più sostanziose e più educative. Anzi conviene unire tosto ai libri di letture amene altri che elevino.
Nella scelta dei romanzi va posta una cautela particolare. Sovente il male è nascosto in poche frasi, sufficienti a togliere la pace ad un'anima.
Si escludano inesorabilmente tutti quelli che portano in qualche modo al male. Si escludano, per quanto è possibile, quei romanzi troppo fantastici che lasciano nell'anima il vuoto, lo scontento, una brama insoddisfatta della vita piacevole e vuota. Quelli che fanno astrazione da ogni idea religiosa, che spingono a ideali di felicità soltanto terrena; che sostituiscono a Dio il fato o il destino.
Si riservino agli adulti quelli che flagellano i vizi ancora ignorati dai giovani. Si osservino per la scelta tutti i criteri pratici di giudizio, quali l'indice dei libri proibiti, l'approvazione della Chiesa, la guida delle riviste e rassegne cattoliche, il buon senso, le condizioni di tempo e luogo, la categoria di lettori.
Il finanziamento è spesso una difficoltà inevitabile e davanti alla quale taluni si arrestano; e talora si lasciano cadere anche le più belle iniziative.
Un fondo è necessario, indispensabile per la costituzione e installazione di una biblioteca anche minima. Si può procurare
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con una sottoscrizione, una lotteria, una pesca di beneficenza, una accademia, una piccola fiera; offerte varie o qualche altra iniziativa.
Un po’ di aiuto si può avere dalla quota per la distribuzione dei libri, che, sia pur minima, non deve mancare. L'esperienza insegna che se si fa tutto gratuitamente, il beneficio sarà meno apprezzato.
Dove è possibile si potrà provvedere un comitato di patroni e di patronesse che versino annualmente una quota.
Si celebrerà anche la festa della biblioteca. Così fanno gli avversari per il giornale o per la biblioteca.
L’organizzazione
Ci riferiamo specialmente alle biblioteche parrocchiali. Un errore da evitarsi è pensare che una volta costituita una biblioteca con una buona scelta di libri, si possa abbandonarla alle proprie forze.
La biblioteca è come un seme, come un essere vivente: non basta impiantarla, darle vita. Bisogna sorvegliare passo passo il suo sviluppo.
Una buona organizzazione comprende: l'impianto tecnico adeguato, i mezzi di vita, il modo del funzionamento, la formazione del bibliotecario.
La sede per la biblioteca è indispensabile. A volte, tuttavia, almeno per l'inizio, si potrà rimediare con un armadio o uno scaffale, possibilmente chiusi.
Il procurare i mezzi di vita può parere a prima vista cosa ardua. Ma in pratica non sarà così se si sapranno interessare tutti i parrocchiani, autorità, insegnanti, genitori, giovani, associazioni cattoliche.
L'unione e l'interesse generale scioglieranno ogni difficoltà. Praticamente si potranno invitare individui o gruppi di persone a fare dono di libri nuovi, conferenze, giorni di propaganda.
Affinché poi la biblioteca viva e prosperi, bisogna che non sia considerata come un'opera staccata dalle altre, a sé; ma un'opera che, di pieno diritto, recluta i lettori ed i membri, e attinge le sue risorse in tutte le opere parrocchiali.
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L'opera vive e prospera sotto la cura del Parroco al quale ne appartiene la responsabilità e la direzione, come per tutte le opere parrocchiali.
Alcune biblioteche bene iniziate, sono venute meno al loro compito perché troppo isolate dalle altre opere, o indipendenti dal Parroco.
Dal funzionamento della biblioteca dipende in gran parte la sua vita. La biblioteca infatti che non funziona è come una ditta in fallimento.
Il funzionamento dipende dal genere di biblioteca, dal locale, dalle persone che la dirigono, dai lettori e da molti altri particolari.
Si può tuttavia suggerire un modo semplice e pratico che potrà essere modificato, migliorato o anche cambiato, secondo le varie necessità e circostanze.
Occorrerà anzitutto procurare:
un registro-catalogo per segnare i volumi entrati col relativo prezzo: per controllare lo sviluppo della biblioteca;
un indice alfabetico ove segnare i prestiti con relative lettere da consegnarsi ai lettori;
schedine da mettersi al posto del libro dato, recanti: collocazione, nome, autore, titolo dell'opera e indirizzo della persona che ha il libro a prestito;
carta resistente per ricoprire i volumi perché siano sempre in ordine e puliti;
un taccuino per segnare i libri desiderati, per nuovi acquisti;
regole fisse e tassative per la distribuzione e riconsegna dei libri.
Un buon funzionamento richiede inoltre un bibliotecario fisso e competente che, trattandosi di biblioteche parrocchiali, potrà essere il Parroco o qualche persona di fiducia e a sua diretta dipendenza.
Per le biblioteche familiari dovrà essere il padre o la madre. Per le circolanti una persona di fiducia delegata dai superiori; per quelle scolastiche sarà l'insegnante stesso.
Al bibliotecario spetta, fra gli altri, un ufficio importante e delicato: la distribuzione dei libri.
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Egli, oltre la conoscenza sufficiente del contenuto di tutte le opere e la conoscenza dei lettori, onde fare una sapiente distribuzione, deve: adattare le letture all'età, alle condizioni di cultura e di studio, al temperamento e al carattere.
Quanto più il libro corrisponderà ai bisogni dei singoli individui, tanto più la lettura di esso sarà efficace.
Compiuta l'istituzione e data la guida per una buona organizzazione, si sarà fatto un gran passo, ma l'opera non sarà completa.
Per i Paolini e le Paoline: si dovrà ancora mettersi in comunicazione diretta con le biblioteche, visitarle ogni volta che lo si crederà opportuno; comunicare loro le nuove iniziative, sostenerle, allenarle per nuova e più ampia propaganda.
Ricordare:
La Pia Società San Paolo ha costituita una Associazione Generale Biblioteche (A.G.B.) con lo scopo di:
«Unire gli sforzi isolati per dare più ampio sviluppo all'istruzione religiosa, educativa, morale e scientifica fra il popolo, mediante la diffusione e la circolazione di ottimi libri adatti alle varie capacità e secondo le diverse necessità dei lettori, fondando biblioteche familiari, scolastiche, parrocchiali, ecc.
«Rifornire le biblioteche, già costituite, delle ultime novità e di tutti gli stampati necessari e desiderati.
«Dare norme e consigli pratici per la costituzione, lo sviluppo, il funzionamento della biblioteca: norme che, pur basate su principi generali, variano secondo il genere e le necessità di ogni singola biblioteca.
«Formulare giudizi sicuri circa il valore dottrinale, morale, artistico delle edizioni della Pia Società San Paolo e di Case Editrici».
Primo Maestro
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258*. St. In RA, settembre (1961)14; in SP, settembre (1961)1-4. RA traduce al femminile.
648 Cf 2Tm 4,5: «Compi la tua opera di annunziatore del vangelo».
649 Cf Mt 5,l5.
650 Cf Lc 4,18: «Mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio».
651 Cf At 13,2.