Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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CIRCOLARE 282*

Fa preparare una breve esposizione dei singoli istituti che compongono la Famiglia Paolina. Pone il saluto finale che è come un addio.

UN SALUTO PAOLINO
A TUTTI I FRATELLI RELIGIOSI
E A TUTTE LE SORELLE RELIGIOSE

Con la benedizione del Signore, è nata la Pia Società S. Paolo.

Il primo passo fu il 20 agosto 1914, con fiducia e molta preghiera.
Si era iniziata una piccola tipografia. Lavoravano i giovani e progredivano con costanza.
I primi furono:
Desiderio Costa, nato nel 1901 e ordinato sacerdote nel
1923, che alla professione religiosa (1927) prese il nome di Giovanni (ora Superiore Provinciale della Spagna);
Torquato Armani, nato nel 1899 e ordinato sacerdote nel
1924, che alla professione religiosa (1927) prese il nome di Tito
(ora nella direzione della Casa degli Esercizi ad Ariccia);
Michele Ambrosio, nato nel 1902, entrato nel 1915, ordinato sacerdote nel 1928, che alla professione religiosa (1927) prese il nome di Domenico (ora compie ministero, specialmente come confessore, in Casa Madre);
Bartolomeo Marcellino, nato nel 1902, entrato nel 1916, ordinato sacerdote nel 1925, che alla professione religiosa (1927) prese il nome di Paolo (ora Superiore della Casa di Seoul in Corea).

Sino ad oggi, 1968, hanno sempre operato in costante progresso, e sono di buon esempio a tutti i Paolini.
In questo numero del «SAN PAOLO» si fa una breve esposizione di tutti gli Istituti che compongono la Famiglia Paolina:
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1. Congregazione «Pia Società S. Paolo»
2. Congregazione «Pia Società Figlie di S. Paolo»
3. Congregazione «Suore Pie Discepole del Divin Maestro»
4. Congregazione «Suore di Gesù Buon Pastore»
5. Istituto «Suore Apostoline»
6. Istituto «Gesù Sacerdote»
7. Istituto «San Gabriele Arcangelo»
8. Istituto «Maria SS.ma Annunziata»

1. La santificazione, per mezzo delle Costituzioni, in particolare i tre voti: obbedienza, castità e povertà, cui si aggiunge il voto di fedeltà al Romano Pontefice, secondo l'art. 133: «... per consolidare e rafforzare la propria speciale devozione e quella di tutta la Società verso la persona del Romano Pontefice e il suo supremo magistero...».
2. Lo studio, durante tutta la vita, secondo l'art. 200: «I sacerdoti non tralascino mai i propri studi...».
3. Oltre i doveri sacerdotali, si aggiungono quelli dell'apostolato, con particolare sviluppo per: stampa, cinema, radio, televisione, disco, ecc.
4. Ai Discepoli sono affidate due delle tre parti dell'apostolato: tecnica e diffusione.
Attualmente i Religiosi Professi Paolini sono in totale 1.301, così divisi:
Sacerdoti 469
Discepoli 542
Chierici 290

Le Case Paoline sono in totale 67: 22 in Italia e 45 all'estero.

In Italia:

Alba (Casa Madre: Vocazionario e Libreria)
Albano (Casa degli Scrittori)
Albano (Vocazionario, Noviziato Adulti e Apostolato del disco)
Ariccia (Casa degli Esercizi)
Balsamo (Vocazionario con Libreria e San Paolo Film a Milano)
Bari (Vocazionario, Libreria e San Paolo Film)
Catania (Vocazionario, Libreria e San Paolo Film)
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Firenze (Libreria - San Paolo Film)
Francavilla al mare (Vocazionario con Libreria a Pescara)
Genova (due Librerie e San Paolo Film)
Lido di Ostia (Noviziato)
Milano (Pubblicità)
Modena (Vocazionario e Libreria)
Roma (Casa Generalizia, Libreria internazionale)
Roma (Vocazionario con tre Librerie)
Roma (San Paolo Film)
Roma (Casa di campagna)
Roma (Parrocchia Buon Pastore)
Roma (Parrocchia Castelporziano)
Torino (Centro Diffusione Edizioni Paoline e S.A.I.E.)
Tor San Lorenzo (Casa del mare)
Vicenza (Vocazionario e Libreria con San Paolo Film a Padova).

All'estero:

In Argentina: Florida (Vocazionario con Libreria e San Paolo Film a Buenos Aires) e Cordoba (Noviziato).
In Australia: Homebush (Vocazionario con Libreria a Sydney) e North Carlton (Libreria).
In Brasile: S. Paulo (Casa Provinciale, Casa della Radio, Vocazionario e Libreria, due Parrocchie); Rio de Janeiro (Libreria) e Caxias do Sul (Vocazionario e Libreria).
In Canadà: Sherbrooke (Vocazionario e due Librerie) e Montreal (Libreria).
In Cile: Santiago (Vocazionario e Libreria).
In Colombia: Bogotà (Vocazionario e Libreria) e Medellin
(Libreria e San Paolo Film).
In Congo: Kinshasa (Tipografia) e Lubumbashi (Vocazionario).
In Corea: Seoul (Vocazionario).
Nelle Filippine: Makati (Vocazionario con Libreria e San Paolo Film a Manila e altra Libreria a Pasay City) e Pasay City
(Parrocchia).
In Francia: Arpajon (Vocazionario con Libreria a Parigi).
In Germania: Lennep (Vocazionario) e Remscheid (Parrocchia).
In Giappone: Tokyo (Casa Provincializia con Libreria, San Paolo Film e Radio, Vocazionario) e Fukuoka (Vocazionario).
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In India: Bombay (Vocazionario e Libreria), Allahabad
(Vocazionario e Libreria) e New Delhi (Libreria).
In Inghilterra: Langley (Vocazionario).
In Irlanda: Ballykeeran (Vocazionario).
In Messico: Mexico (Vocazionario e Libreria) e Guadalajara
(Libreria).
In Portogallo: Apelacao (Vocazionario con Libreria a Lisbona).
In Spagna: Madrid (Casa Provincializia), Coslada (Vocazionario con Libreria e San Paolo Film a Madrid) e Zalla (Vocazionario con Libreria e San Paolo Film a Bilbao).
Negli Stati Uniti d'America: Derby (Casa Provincializia, Vocazionario), Staten Island (Vocazionario), Canfield (Noviziato) e Dearborn (Tipografia).
In Vaticano: Direzione della Centrale Telefonica.
In Venezuela: Caracas (Vocazionario e Libreria).

I nostri periodici, in Italia, sono:
Famiglia Cristiana
Famiglia Mese
La Madre di Dio
Il Giornalino
Gazzetta d’Alba
Vita Pastorale
La Domenica
Il Cooperatore Paolino
Un Mese - San Paolo Film
Oggi in Discoteca

Il catalogo delle edizioni italiane, oggi, elenca circa 4.500 titoli.

Così, sempre in Italia, il catalogo San Paolo Film porta oltre 400 titoli 16 mm. E’ attualmente in avanzata preparazione il film vocazionario.

Nell'apostolato della radio, è stata completata in Brasile la catena di trasmissioni in onde corte e medie a Bahia, S. Paulo e Rio de Janeiro.
Quanto a edizioni discografiche e musicali, i titoli sono circa 530. Da notare l'edizione del Vangelo in dieci dischi, già realizzata da alcuni anni.
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PIA SOCIETÀ FIGLIE DI SAN PAOLO

La Congregazione «Pia Società Figlie di San Paolo» è stata fondata nel giugno del 1915 ad Alba.
Ha ricevuto il decreto di lode il 13 dicembre 1943 e l'approvazione definitiva il 15 marzo 1953.
Prima Superiora Generale della giovane Congregazione fu la Prima Maestra suor Tecla (Teresa Merlo, ora «Serva di Dio») che la guidò con saggezza materna e forte per oltre 40 anni.
Il fine generale della Congregazione è la gloria di Dio e la santificazione dei membri mediante la pratica fedele dei voti di povertà, castità e obbedienza nella vita comune.
Il fine speciale è la diffusione del messaggio della salvezza mediante gli strumenti più celeri ed efficaci della comunicazione sociale: stampa, cinema, radio, televisione, dischi, filmini, ecc.
Le Figlie di S. Paolo nutrono una particolare devozione a Gesù Cristo Via, Verità e Vita, mediante l'assidua meditazione della Parola di Dio, l'ora di adorazione quotidiana, e la mezz'ora quotidiana di preghiera personale, libera.
Dicono le loro Costituzioni: «La pietà delle Figlie di S. Paolo si deve nutrire specialmente con lo studio, l'imitazione, e l'amore di Gesù Cristo Divino Maestro, che è la Via, la Verità e la Vita» (Art. 203).
Le Figlie di S. Paolo nella loro devozione a Gesù Maestro mirano a un incontro personale con Gesù Cristo, ad essere «possedute da Lui» per conformarsi a Lui, come S. Paolo, sulle cui orme esse organizzano la loro vita religiosa e la vivono sotto la sua protezione.
«Le Figlie di S. Paolo curino assiduamente l'orazione mentale, l'esame di coscienza, e l'adorazione al SS. Sacramento; tengano nel dovuto onore la sacra Liturgia, e abbiano grande amore alla sacra Scrittura» (Art. 198).
La Parola di Dio e l'Eucaristia nutrono lo spirito delle Figlie di S. Paolo, la cui pietà «teologale ed ecclesiale» anima tutta la loro attività.
Le Figlie di S. Paolo sono chiamate a vivere nel Cristo una intima vita di carità e ad esplicare nel Cristo una intensa azione di carità mediante l'apostolato.
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L'apostolato delle Figlie di San Paolo è «dare agli uomini Gesù Cristo Via, Verità e Vita; cristianizzare la società con gli strumenti della comunicazione sociale».
La Congregazione delle Figlie di S. Paolo usa quindi la stampa, il cinema, la radio, la televisione, i dischi, come mezzi di apostolato, e ad essi dà un linguaggio accettabile e comprensibile in ogni continente e nazione.
Le Figlie di S. Paolo esplicano il loro apostolato nella sua completezza: redazione, tecnica, diffusione.
Questo apostolato richiede lunga e profonda preparazione. Perciò «le Figlie di S. Paolo devono curare... lo studio delle discipline filosofiche, teologiche, e pedagogiche, come parte fondamentale per la buona formazione dell'apostolato» (Art.249).
«Nel settore redazionale le Figlie di S. Paolo curano le edizioni degli Atti della S. Sede, Discorsi e Atti Pontifici; edizioni di sacra Scrittura; degli scritti dei Padri e Dottori della Chiesa; dei catechismi per i fanciulli e adulti; edizioni liturgiche e di formazione morale e religiosa» (cfr. Art. 258-259).
La tecnica tipografica, discografica e filmica esige una adeguata preparazione che si cerca di conseguire con corsi teorico-pratici e corsi di specializzazione.
Le Figlie di S. Paolo compiono il lavoro tecnico in spirito di preghiera e di offerta. «Nella esecuzione del lavoro tecnico, che per l'apostolato diventa sacro, si deve aderire fermamente al senso cristiano, affinché la Verità, a cui il lavoro tecnico serve, sia manifestata con decoro, con arte, per l'edificazione delle anime» (Art. 271).

La diffusione

Le Figlie di S. Paolo si dedicano in modo speciale alla diffusione. E’ il loro umile servizio alle anime. La diffusione, che per le Figlie di S. Paolo è evangelizzazione, è la continuazione del ministero pubblico di Gesù: «Io sono venuto al mondo per rendere testimonianza alla verità».
La diffusione viene fatta attraverso le librerie; la propaganda alle famiglie; giornate o settimane bibliche, catechistiche, mariane, ecc.; mostre stampa; agenzie di distribuzione films; trasmissioni radio-televisive; film-forum e libro-forum.
Caratteristica dell'apostolato delle Figlie di S. Paolo deve essere: sentire la Chiesa e prestarle umile servizio. «L'Istituto
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deve dare Gesù Cristo al mondo, con la Chiesa, nella Chiesa, per la Chiesa, dalla Chiesa». «E’ dono dello Spirito Santo che la Suora venga associata allo zelo sacerdotale» (Sac. Alberione).
La Congregazione delle Figlie di S. Paolo è presente in 31 Nazioni, ed è divisa in 10 Province e 8 Delegazioni, con 13 Case di Noviziato.
Le Suore prestano il loro umile servizio alla Chiesa distribuite in 214 Centri di diffusione (125 all'Estero), 35 dei quali, funzionano anche come Agenzie di distribuzione films.
Le Professe sono 2557: 1240 in Italia; 1317 all'Estero. Le Novizie sono 178: 50 in Italia; 128 all'Estero.

SUORE PIE DISCEPOLE DEL DIVIN MAESTRO

La Congregazione delle Pie Discepole ha avuto inizio per opera del Primo Maestro, ad Alba, il 10 febbraio 1924.
La prima approvazione diocesana porta la data del 3 aprile 1947; Giovedì santo;
l'approvazione pontificia, il 12 gennaio dell'anno successivo, 1948;
l'approvazione definitiva dell'Istituto e delle Costituzioni, il 30 agosto 1960.
Il fine generale, è la gloria di Dio e la santificazione dei membri, mediante la pratica fedele dei tre voti di povertà, castità e obbedienza, a norma dei sacri canoni e delle Costituzioni.
Il fine speciale: onorare nostro Signore Gesù Cristo divino Maestro, Via, Verità e Vita, nell'Eucarestia, nella Chiesa e nei suoi sacerdoti.
Fine che viene perseguito e realizzato attraverso un triplice apostolato:
apostolato eucaristico,
apostolato del servizio e della cooperazione allo zelo sacerdotale,
apostolato liturgico.

«L'adorazione eucaristica perpetua è il primo e fondamentale apostolato che compiono le Pie Discepole del Divin Maestro. Essa costituisce la fonte, la radice di tutta la loro attività, sia di orazione, che di servizio sacerdotale e liturgico» (Cost., art. 260).
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Ogni religiosa professa ha il dovere di due ore di adorazione quotidiana.

Culto eucaristico che non è semplice devozione, ma un apostolato che si rende efficace per le anime (art. 267).

Adorazione che ha:
scopo di riparazione per i peccati commessi con i mezzi moderni a servizio del male;
scopo di impetrazione in ordine agli apostolati svolti con i mezzi moderni: stampa, cinema, radio, televisione, mezzi audiovisivi;
scopo di supplica per la Chiesa, il Sommo Pontefice, le vocazioni sacerdotali, religiose e missionarie, per i governanti, i maestri;
e perché l'apostolato sacerdotale ottenga più abbondantemente il suo vero frutto, che è l'unione delle anime a Gesù Eucaristico (art. 267).
Centro di tale apostolato, sarà la Chiesa a GESÙ DIVINO MAESTRO, costruita sul colle Portuense, a Roma e in fase di completamento.

Le Pie Discepole si prestano per il servizio domestico nelle case religiose e per altre forme che costituiscono un contributo di preghiera alle vocazioni religiose ed ecclesiastiche, una
umile cooperazione alle opere promosse dallo zelo sacerdotale (art. 274).
Tutto questo, nello spirito di Maria SS.ma, che onorano quale prima e perfetta Pia Discepola di Gesù Maestro.
Con questi intendimenti, si dedicano all'iniziativa dei pre- Vocazionari, porgendo ai Fanciulli l'insegnamento scolastico, e quella educazione che, continuando e completando l'opera della famiglia, li prepara a inserirsi nei Vocazionari religiosi, nei Seminari, o in quella forma di vita verso cui si manifesta l'inclinazione dei soggetti.
La Casa di Cura, riservata a Sacerdoti e Religiosi, è solo iniziata, ma si prepara a un più ampio sviluppo.

Le Pie Discepole intendono servire la Chiesa nel campo della Liturgia, mediante l'istruzione, l'azione, la preghiera.
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Il Primo Maestro, anche in questo campo ha precorso i tempi. Il rinnovamento liturgico promosso dal Concilio ha bisogno di essere compreso, sostenuto, diffuso in una giusta e valida interpretazione, secondo la mente della Chiesa e la necessità dei popoli.
Un'opera che le Pie Discepole prestano al Clero e ai fedeli, quale sussidio di apostolato per favorire nel popolo la vera pietà cristiana e per raggiungere anche gli infedeli (art. 287).
Conoscenza e diffusione della Liturgia, nello spirito della Chiesa e nel senso artistico, con i mezzi più celeri e più fruttuosi che il progresso umano fornisce, le necessità e condizioni dei tempi richiedono (art. 258).
Edizioni liturgiche, periodici, musica sacra, paramenti e arredamenti per le chiese; l'arte a servizio della Liturgia.

Attualmente le Pie Discepole hanno 105 Case, di cui 36 in Italia, 67 all'estero, divise in 20 nazioni.
Le religiose di voti perpetui sono 829, mentre 337 sono di voti temporanei - un totale di 1166, cui si aggiunge un centinaio di Novizie, dei vari Noviziati italiano ed esteri.
Dispongono di 43 Centri di Apostolato Liturgico, di cui 12 nelle principali città d'Italia, e 31 all'estero.
A onore di Gesù Maestro, presente nell'Eucarestia, nel Sacerdozio, nella Chiesa.

SUORE DI GESÙ BUON PASTORE

(Pastorelle)

Le Suore di Gesù Buon Pastore, o Pastorelle, sono la quarta Congregazione della grande Famiglia Paolina.
Nate nel 1938, nella diocesi di Albano (Roma), hanno avuto l'Approvazione Diocesana nel 1953 e il Decreto di lode nel 1959.
Le suore Pastorelle sono le suore della parrocchia, le madri della famiglia parrocchiale. Il fine speciale della loro Congregazione è l'umile cooperazione ai Pastori di anime, in tutte le svariate e molteplici attività e iniziative pastorali. Sono inserite nella parrocchia come il lievito nella massa, sempre presenti e sempre operanti.
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Le opere mediante le quali le Pastorelle prestano la loro cooperazione sono essenzialmente: opere di istruzione religiosa, opere di formazione religiosa, opere circa la pratica del culto sacro.
Le Pastorelle si stabiliscono specialmente nelle località più bisognose della loro opera, svolgono il loro apostolato catechistico tra i fanciulli, la gioventù, gli operai, con i metodi e i mezzi indicati e voluti dalla Chiesa. Hanno cura affettuosa degli orfani, dei malati, dei bisognosi della parrocchia. Il loro apostolato è umile ma efficace, è missione che vuole manifestare al mondo la dolce bontà di Gesù Buon Pastore, che arriva alle pecorelle disperse, alle radici della società, ai cuori e alle anime assetate di verità, di bene, di pace.
Lo spirito e l'apostolato delle suore Pastorelle corrisponde agli attuali bisogni della Chiesa e delle popolazioni; ne sono testimonianza le numerose richieste da parte di Parroci e di Vescovi, che sentono urgente bisogno della loro cooperazione nell'apostolato pastorale.
E’ loro programma: la gloria di Dio e la pace degli uomini. Progredire coi tempi, guardare in avanti, seguendo gli insegnamenti, lo zelo e gli esempi dei santi apostoli Pietro e Paolo, i due grandi Pastori della Chiesa.
Attualmente sono presenti nelle seguenti nazioni:
Italia, con 346 membri
Germania, con 3 membri
Brasile, con 143 membri
Argentina, con 8 membri
Colombia, con 5 membri
Australia, con 11 membri
Filippine, con 10 membri.
Il numero delle suore, professe e novizie, è di 549.
In Italia hanno 82 case; in Brasile 18; in Argentina 2, e una in Australia, Filippine, Colombia, Germania.
In totale 106 case.
Nelle varie nazioni un grande numero di bambini e fanciulli vengono catechizzati nelle scuole materne, nelle scuole elementari, nelle scuole parrocchiali di catechismo; le giovani nelle associazioni cattoliche e negli oratori; gli adulti nei gruppi radunati nei vari rioni e nelle borgate; seguendo l'esempio del Divino Pastore, per cui «viene annunziata la buona novella ai poveri».
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La Casa Generalizia delle suore Pastorelle è ad Albano (Roma). La Superiora Generale, Madre Celina Orsini, guida l'Istituto da molti anni, con zelo e saggezza, nella fedeltà alle intenzioni e allo spirito del Primo Maestro.

ISTITUTO «REGINA APOSTOLORUM» PER LE VOCAZIONI

(Suore Apostoline)

Le suore Apostoline innanzi tutto attendono alla loro santificazione; in secondo luogo si dedicano all'apostolato per tutte le vocazioni.
Per questo si servono della stampa, del cinema e radio, dei dischi e fotografia. Aiutano i giovani con corsi di orientamento, ritiri, colloqui; sono spesso occupate in convegni, settimane, tridui, incontri, mostre per le vocazioni.
E’ necessario conoscere la gioventù a fondo, per darne un giudizio sicuro, operando con fortezza, prudenza e dolcezza.
Le suore Apostoline hanno tre Case: una nell'Italia Centrale, a Castelgandolfo, via Mole, 3;
una nel Veneto, a Montebello (Vicenza), via Castello, 26;
una nel Piemonte, a Rivoli (Torino), Corso al Castello, 8.
Le suore dell'Istituto vivono del loro apostolato e di beneficenza; conducono una vita semplice, in modo da essere di esempio a tutti.
Le suore Apostoline professano una vera devozione a Gesù Maestro, a Maria Regina degli Apostoli, a san Paolo apostolo.

ISTITUTO «GESÙ SACERDOTE»
«Possono essere membri del ramo clericale «Gesù Sacerdote» tutti quegli ecclesiastici del clero secolare che, animati da un più vivo desiderio di santità e illuminati da una più profonda penetrazione del Corpo Mistico e delle esigenze del nostro tempo, anelano alla perfezione evangelica unendo alla vita di ministero quella di perfezione» (Statuto).
I primi sacerdoti aderirono all'Istituto nel settembre del 1959. A dieci anni dalla sua fondazione, questo è lo stato personale dell'Istituto:
Membri n. 120
Professi perpetui n. 13
Voti biennali n. 8
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Professi temporanei n. 40
Novizi n. 60
Diocesi rappresentate in Italia n. 55.
Per facilitare incontri fraterni, si sono costituiti i Gruppi regionali: con a capo un confratello «Delegato Gruppo». I Gruppi attualmente sono:
Gruppo Toscana
Gruppo Lazio
Gruppo Campania
Gruppo Emilia-Lombardia
Gruppo Veneto
Gruppo Calabria
Gruppo Sicilia
Gruppo Sardegna
Gruppo Puglie

Pio XII

Fondando gli Istituti Secolari nel 1947, con la «Provida Mater Ecclesia», Pio XII ha avuto certamente di mira la nuova apertura offerta ai laici, ma soprattutto il bene spirituale che veniva offerto al clero diocesano. Lo dice espressamente nel discorso dell'8 dicembre 1950: «Assolutamente nulla impedisce che i chierici si raccolgano in Istituti Secolari per tendere allo stato di perfezione evangelica, scegliendo questo genere di vita... Questo Istituto infatti ha i consigli evangelici propri dello stato religioso, in cui sono praticati a perfezione, come norma di vita a cui aderire; e tuttavia li adotta in modo da non dipendere dallo stato regolare».
E palesava spesso la sua preoccupazione di orientare il clero alla santità, aiutata dai consigli evangelici:
«Non è in alcun modo possibile che il ministero sacerdotale consegua pienamente il suo fine, così da rispondere adeguatamente ai bisogni del nostro tempo, se i sacerdoti non risplenderanno in mezzo al loro popolo per insigne santità». Così scriveva Pio XII, nella sua esortazione Menti Nostrae diretta a tutti i sacerdoti del mondo.
E sempre rivolgendosi ai sacerdoti ammoniva:
a) «In un tempo in cui il principio di autorità è in tanta crisi, il sacerdote ami, ad esempio di Gesù Cristo, l'obbedienza»;
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b) «Fra tanta corruzione di costumi, professi la castità perfetta, che lo rende fecondo di amore»;
c) «Nella lotta sociale che scuote il mondo, riveli personalmente disinteresse e spirito di povertà».

Giovanni XXIII

Anche S. S. Giovanni XXIII ha ribadito i concetti del suo Predecessore, affermando:
«Il chierico non è obbligato per diritto divino ai consigli evangelici di povertà, castità, obbedienza... Ma sarebbe sbagliare enormemente credere che il sacerdote secolare sia chiamato alla perfezione meno del religioso. E se, per raggiungere questa santità di vita, la pratica dei consigli evangelici non è imposta al sacerdote in virtù dello stato clericale, essa si presenta nondimeno a lui, come a tutti i discepoli del Signore, come la via regale della santificazione cristiana. Del resto, con grande Nostra consolazione, quanti sacerdoti generosi l'hanno oggi compreso, giacché, pur rimanendo tra le file del clero secolare, domandano a pie associazioni approvate dalla Chiesa di essere guidati e sostenuti nelle vie della perfezione!» (Giovanni XXIII, Sacerdoti Nostri primordia).

D. Stefano Lamera

ISTITUTO «S. GABRIELE ARCANGELO»

Gli inizi dell'Istituto San Gabriele Arcangelo risalgono a fine estate del 1955 quando un giovane manifestò il desiderio di appartenere alla Famiglia Paolina non però nelle forme di vita religiosa che la Pia Società San Paolo allora offriva (sacerdoti e discepoli).
Negli ultimi mesi del 1957 si era ormai deciso di dar vita all'Istituto secondo le norme della Costituzione Apostolica di Pio XII «Provida Mater Ecclesia», onde arricchire ulteriormente, con questi apostoli nel mondo, la Famiglia Paolina.
Nel «San Paolo» dell'aprile 1958 si legge: «La Famiglia Paolina nel suo specifico fine con l'aiuto dei membri degli Istituti, troverà molto potenziato il suo apostolato e accresciuta la sua influenza utilizzando uno dei mezzi più moderni, efficaci, fruttuosi.
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Alcuni mesi dopo - 8 settembre 1958 - presso la casa degli Scrittori di Albano furono convocati, per un corso di esercizi spirituali, sette giovani provenienti da diverse città. Durante il corso fu sottolineato chiaramente che l'Istituto San Gabriele Arcangelo non è un sottoprodotto della vita religiosa. E’ un vero e completo stato di perfezione. Vi sono anime chiamate a vivere la pienezza dei consigli evangelici entrando in una comunità religiosa e vi sono anime ugualmente chiamate a vivere la pienezza di questo ideale rimanendo nel secolo.
Con quel corso di esercizi spirituali ebbe inizio la vita attiva dell'Istituto. Due anni dopo - 8 aprile 1960 - la Santa Sede dava la prima approvazione.
L'istituto, oggi, ha 50 membri così suddivisi:
Professi perpetui n. 10
Professi temp. n. 14
Novizi n. 10
Aspiranti n. 16

Possiamo affermare, a distanza di 10 anni, che l'Istituto ha avuto uno sviluppo lento, ma costante.

Don Lino Brazzo

ISTITUTO «MARIA SS. ANNUNZIATA»

Si incominciò a parlarne nella primavera del 1958. Nell'agosto dello stesso anno il Primo Maestro predicò il primo corso di esercizi a signorine riunite a tale scopo, e si ebbe il primo gruppo di 12 che aderirono all'Istituto (a Balsamo di Milano).
Oggi, in Italia, le professe sono 194, le novizie 92, le postulanti e aspiranti 81 (totale: 367).
Anche all'estero l'Istituto è sorto in molte nazioni. Particolarmente attivi i gruppi in: Portogallo, Filippine, Brasile, Messico, S. Salvador.
Lo Spirito Santo suscita le vocazioni secondo i bisogni dei tempi. Oggi, oltre alla vita religiosa tradizionale, è sentitissimo il bisogno che la vita dei consigli evangelici e l'apostolato attivo siano vissuti anche nel mondo, negli ambienti professionali, familiari, parrocchiali.
Non è quindi una minor consacrazione e un minore impegno di apostolato, ma è solo diverso il modo di attuazione.
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Non è una vocazione inferiore a quella religiosa, ma diversa.
Le caratteristiche di questa vocazione sono tre:
1) Piena consacrazione a Dio. E in questo i membri degl'Istituti Secolari s’avvicinano ai Religiosi: come pienezza di consacrazione, sono su identico piano. Perciò dipendono dalla Congregazione dei Religiosi e il Concilio ecumenico ne ha parlato trattando dei Religiosi.
2) Apostolato a cui deve essere dedicata tutta la loro vita. Con la possibilità d'entrare in tutti gli ambienti e di avvicinare anche tante persone ormai lontane da sacerdoti e religiosi.
3) Secolarità, ossia il fatto di vivere la piena consacrazione conservando il loro stato di secolari.
E’ la ragion d'essere di questi Istituti; è quanto li distingue dai Religiosi, e determina un particolare modo di vivere i consigli evangelici e di svolgere il personale apostolato.
L'Istituto ha ottenuto il Decreto d'approvazione della Santa Sede 1'8 aprile 1960 (la prima approvazione, decennale).

Don Gabriele Amorth

I «Cooperatori Paolini»

La cooperazione segue e porta aiuto agli otto nostri Istituti; si compie: con la preghiera, con le opere, con contributi.
a) Molti uomini e molte donne, aiutano i nostri Istituti con la preghiera quotidiana: Messa, Comunione, Rosario e altre pratiche religiose. Inoltre: devozione della prima settimana del mese, adorazione alla prima domenica, Angelus, confessione riunioni, ecc.
b) Molte buone persone compiono utili opere: giornali cattolici, riviste, studi, biblioteche, offerte per le missioni, seminari, ospedali, famiglie, curia, parrocchie.
«Hi soli sunt adiutores mei in regno Dei... soltanto costoro sono i miei cooperatori per il regno di Dio».
c) Stampa, cinema, radio, televisione, dischi, ecc.: buon apostolato e fonte di meriti per l'eternità.
«I cooperatori lavorano con la Chiesa e per la Chiesa, ad arricchire le anime di questi beni, mediante la loro preziosa attività».
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La cooperazione data già dal 1914, quando si era iniziata la piccola tipografia. Già un foglio era largamente diffuso nella Diocesi di Alba e in altre zone della provincia.
«Il Cooperatore Paolino cercherà di accrescere la sua fede, istruendosi nella dottrina cattolica, con letture adatte, frequenza al catechismo, conferenze religiose».
«I Cooperatori hanno presto seguito le nostre devozioni a Gesù Divino Maestro, a Maria Regina degli Apostoli, a san Paolo apostolo».
In particolare:
Promuovere l'opera delle vocazioni.
Preparare le vocazioni, dalle famiglie, dalle Parrocchie.
Coltivare le vocazioni, con delicatezza e costanza.
Scrivere e illuminare; scegliere i giovani, specialmente in giorni festivi. Oggi scegliere i migliori giovani dai 18 ai 25 anni.
Aumentare le iscrizioni all'Unione Cooperatori Paolini.
I Cooperatori godono ogni giorno del frutto di sei sante Messe per loro applicate; inoltre le indulgenze concesse.
Nelle Parrocchie si costituiscono gruppi di Cooperatori; e celebrano la festa del Divino Maestro Gesù, o la Settimana del Vangelo.
Rivolgersi al reverendo Sacerdote incaricato dei Cooperatori.

La mia conclusione: ho seguito l'ufficio dell'Apostolato dal 1914 al 1968, con la grazia divina. Ora sono arrivato a 84 anni della mia vita; che si chiude col tempo e passa all'eternità; in ogni ora ripeto la fede, la speranza, la carità a Dio e alle anime.

Riuniti tutti nel gaudio eterno.

Sac. G. Alberione

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282*. St. In RA, maggio-novembre (1968)1-8; in SP, settembre-novembre (1968)1-8.