Quando il Chierico Giuseppe Giaccardo entrò a «San Paolo», si volle che venisse designato e chiamato con l'appellativo di Maestro. Questo continuò per tutta la sua vita, anche quando era Sacerdote, insegnante, economo, superiore di una casa, primo Vicario; ed è ancora l'appellativo che per lo più si premette al suo nome, allorché se ne parla nella Famiglia Paolina. Si mirava a questo: che ognuno dal nome di Maestro dato al Sacerdote ricordi il Maestro Divino, con due frutti: cioè che ogni sacerdote, e specialmente se guida una casa, un reparto un ufficio, si consideri più facilmente una copia di Gesù Maestro e sia realmente un facente funzione di Lui, «alter Magister», cioè per i Suoi e per l'apostolato, sia secondo la sua missione «Via, Verità e Vita». Il titolo di superiore tra di noi è meno proprio.
Inoltre: che ogni alunno e membro dell'istituto consideri e guardi a lui, come gli Apostoli al Divin Maestro.
Gesù fu Maestro della prima comunità cristiana o Collegio apostolico; vero formatore alla santità e all'apostolato dei Suoi.
Non una posizione di sola autorità, ma, al dire di S. Paolo «ut formam daremus vobis» (2Tes 3,9) mostrandosi e dando la
verità, la
via, e la
vita, Gesù Cristo; e consacrandosi a crescere i suoi nella sapienza, nella grazia, nella virtù, nell'apostolato, in tutta la personalità.
Esaltare il Maestro Giaccardo è ricordare la spiritualità paolina, il Maestro Divino e i fondamentali articoli delle Costituzioni.
E già sono sensibili i frutti, sia per l'anno dedicato a Gesù Maestro, sia per la gioia suscitata con l'inizio del processo informativo.
[Sac. Alberione]
Per il primo martedì del mese dedicato alle anime purgantiaVi ringraziamo, o Gesù Maestro Divino, disceso dal cielo a sollevare l'uomo da tanti mali con la Vostra dottrina, santità