Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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CIRCOLARE 49*

Sviluppa il significato teologico del quadro di Maria Regina degli Apostoli, colei che dà Gesù.

IL NUOVO QUADRO DELLA REGINA DEGLI APOSTOLI

<Alba, 1 maggio l935>b


Innanzi alla nostra Madre, Maestra, Regina, è spontaneo ripetere: «Mostraci, dopo questo esilio, Gesù, il frutto benedetto del tuo seno, o clemente, o pietosa, o dolce Vergine, Maria!». In una intensa luce, Maria compie l'apostolato suo: dare Gesù al Padre, agli uomini, al cielo.
Ha dato Gesù Cristo alla terra: in Lei Dio si è magnificato, divenendo anche Uomo e Salvatore degli uomini, facendosi pel suo fiat «Jesus hominum Salvator»103. Ella, nel nostro quadro riassume l'idea dell'Eucaristia fatta col suo verginale sangue; offre il frutto suo benedetto, Gesù, lo presenta come tenendo con soavissimo amore un'Ostia vivente, santa, gradita a Dio.
Lo ha dato anche al Padre che per Gesù Cristo riceve una gloria nuova, infinita.
Mostrò Gesù ai pastori, chiamati i primi alla culla del Salvatore, rappresentando il popolo umile, erede delle divine promesse, che accolse il regno di Dio con la semplicità di un fanciullo.
Mostrò Gesù a S. Giuseppe, fedele suo Sposo, e al fanciullo Padre putativo; mostrò Gesù a S. Giovanni Battista che doveva chiudere l'antico tempo ed aprire il tempo nuovo, come anello d'oro. Essi rappresentavano i due tipi di santità, tutte le virtù e le elevazioni dei due testamenti, raccogliendo in se stessi ogni grazia.
Mostrò Gesù al popolo gentile, rappresentato dai Magi venuti alla culla di Betlemme, primizie delle Genti che avrebbero un giorno costituito il nerbo della Chiesa Cattolica.
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Presentò Gesù al Tempio, offrendolo Bambino Vittima degna e Sacerdote in eterno secondo la sua vocazione: «... Salutare tuum, quod parasti ante faciem omnium populorum, lumen ad revelationem omnium populorum...»104.
Mostrò Gesù agli Egiziani, cui lo portò esule, eseguendo altissimi disegni e realizzando le antiche profezie.
Lo mostrò a Nazaret esemplare perfetto di vita privata e di virtù ad ogni uomo e ad ogni secolo; ove lo crebbe in sapienza, età e grazia. Là Egli coepit facere; là divenne il Divino Modello in tutte le virtù individuali, domestiche, sociali, religiose, civili.
Lo condusse al Tempio ed esecutrice dei divini misteri lo mostrò Sapienza del Padre, ai Dottori: «audientem et interrogantem eos; stupebant autem omnes qui eum audiebant, super prudentia, et responsis ejus»105.
Lo mostrò agli Apostoli nelle nozze di Cana ove facendo sonare l'ora di manifestarsi, intercedendo, fece operare il miracolo della conversione dell'acqua in vino. «Hoc fecit initium signorum Jesus, in Cana Galileae; et manifestavit gloriam suam, et crediderunt in eum discipuli eius»106 e per essi la fede passò al mondo.
Lo mostrò crocifisso, salvezza al mondo intero, sul Calvario, ove l'inferno tremò, perché‚ sconfitto; esultarono i giusti dell'antico tempo ai quali il cielo fu aperto; si baciarono in fronte la giustizia e la pace; i tempi nuovi ebbero il sigillo della carità che s'immola per l'amato, auspice Gesù Cristo.
Lo mostrò al Padre, riconsegnandolo al cielo nel giorno dell'Ascensione: il corpo con doti gloriose; le ferite risplendenti; un costato aperto per lasciar sfuggire due raggi d'amore a Dio e alle anime: sole di gloria pel Paradiso; forza onnipotente per tutto trarre a sé; capo a cui sarebbero incorporate le anime.
Diede per la sua preghiera «lo Spirito di Gesù Cristo agli apostoli ed>b alla Chiesa nascente».
Ella lo presenta a tutti i divoti; per Mariam ad Jesum, in ogni età, in ogni tempo.
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Ella ci mostrerà Gesù al nostro ingresso in Paradiso: a Lui a Lei ci prostreremo per baciare le mani da cui tante grazie‚ sono discese a noi.
Maria dà sempre Gesù, come un ramo che sempre lo porta e l'offre agli uomini: passibile, glorioso, eucaristico; via, verità, vita degli uomini.
E' l'Apostola di Gesù; non di parole soltanto, ma di mente, di volontà, di cuore.
Parole: le necessarie ed essenziali: «Fiat».
Opere: sempre perfettamente.
Volontà: tutta, come viveva di carità.
Intelligenza: consapevole dall'Annunciazione, di qual Figlio diveniva Madre.
Più che inchiostro: scrisse Gesù, cioè lo formò di se stessa, per virtù dello Spirito Santo, col suo sangue.
Dando Gesù: ci diede in Lui il Santo Vangelo.
Dando Gesù: presentò in Lui ogni perfezione.
Dando Gesù: ci diede la Redenzione, l'Eucaristia, la Vita: «Salve, Regina, Mater misericordiae; Vita, dulcedo et spes nostra...».
Maria è dunque l'apostola, la Regina degli Apostoli, la esemplare in ogni apostolato, la ispiratrice di tutte le virtù apostoliche. Canti a lei il cielo! canti la terra! e per Lei e con Lei ed in Lei ogni lode salga alla SS. Trinità. Belle cose abbiamo nei canti: Salve, Regina; Ave Regina Coelorum; Regina Coeli, laetare, alleluia, ecc.

Magnificat107 * anima mea Mariam.
Et exultavit spiritus meus * in Matre, Regina, et Magistra mea.
Quia respexit Deus humilitatem ancillae suae * ecce beatam eam dicunt coelites et homines.
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Quia fecit ei magna qui potens est * et Immaculatam et Virginem Matrem et in coelum assumptam.
Et misericordia Mariae a progenie in progenies * diligentibus et quaerentibus eam.
Potentia et sapientia et amor Mariae * salvat humiles mente cordis sui.
Trahit ad se omnes qui eam respiciunt * qui currunt in odorem unguentorum suorum.
Esurientes implet bonis * caecis praestat lucem cordis.
Dedit orbi Magistrum Jesum * qui est benedictus fructus ventris sui.
Et ipse factus est nobis sapientia a Deo * et justitia et sanctificatio et redemptio in saecula.
Gloria Patri, et Filio, * et Spiritui Sancto.
Sicut erat in principio, et nunc, et semper, et in saecula saeculorum. Amen.

Glorifichiamo la Regina Apostolorum anche diffondendo l'immagine sua; presto, confido, ve ne saranno di pronte. Maria benedica tutti i luoghi, ove verrà esposta; esaudisca tutti i divoti che innanzi ad essa pregheranno; illumini, fortifichi, santifichi tutti i suoi figli, che presso di Lei si rifugeranno.
Per Maria, con Maria, in Maria!

Primo Maestro

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49*. St. In EC, maggio (1935)1-4; in SP, n. 15, con data: 1 Maggio 1935. E' pure pubblicato in UCAS, giugno (1935)14-16.

a EC omette la data e l'indicazione dei destinatari: «Carissimi».
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103 Cf lGv 4,14: «Gesù Salvatore del mondo».

b Riga omessa per errore tipografico.
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104 Cf Lc 2,30-32a: «...La tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli, luce per illuminare le genti...».

105 Cf Lc 2,47: «... li ascoltava e li interrogava. E tutti quelli che l'udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte».

106 Cf Gv 2,11: «Gesù diede inizio ai suoi miracoli in Cana di Galilea, manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui».

107 Cf Lc 1,46s. Inno a Maria con la struttura del Magnificat: «L'anima mia magnifica Maria / e il mio spirito ha esultato nella mia Madre Regina e Maestra, / poiché‚ Dio ha guardato all'umiltà della sua Serva / e l'ha voluta Immacolata, Vergine-Madre e Assunta in cielo. / La misericordia di Maria si stende di generazione in generazione / su quanti l'amano e la cercano. / La potenza, la sapienza e l'amore di Lei / salvano gli umili nei progetti dei loro cuori. / Ella attira a sé tutti coloro che la contemplano, / che corrono al séguito dei suoi aromi. / Riempie di beni gli affamati, / dona ai ciechi la luce del cuore. / Ha dato al mondo Gesù, il Maestro, / il frutto benedetto del suo seno. / Egli si è fatto per noi da parte di Dio, sapienza e giustizia, / santificazione e redenzione per tutti i secoli. / Gloria al Padre...»,. (traduzione da: Le preghiere mariane di don Alberione. A cura di SGARBOSSA E. - DE BLASIO S., Roma 1988, p. 124).