Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

Effettua una ricerca

Ricerca Avanzata

CIRCOLARE 168

Traccia alcune linee per la formazione paolina: tendere alla santità vivendo in Cristo Via, Verità e Vita, senza rigorismi, lassismi o particolarismi nazionali.

LASSISMO O RIGORISMO?

In principio del 1950302 avevamo proposto di trascorrere quest’anno santamente, e specialmente di vivere in modo che fosse davvero un anno di innocenza, di pietà, di rettitudine. Perciò occorre che siamo innocenti e puri di pensiero, di cuore, di vita: né lassismo, né rigorismo; ma delicatezza di coscienza, sensibilità spirituale, rettitudine sincera davanti a Dio e davanti agli uomini.
Si dice da taluni: oggi ci vuole altra educazione, altro modo di vivere, altra forma di disciplina...
Rispondo: la santità è e consiste sempre nel vivere Gesù Cristo come è presentato nel Vangelo: Via, Verità e Vita. Il male è sempre nel distaccarsi dal Vangelo, da Gesù Cristo, dagli esempi dei Santi. La vita religiosa è sempre quella che ha insegnato Gesù Cristo, che propone la Chiesa, che hanno vissuto i Religiosi santi, che è indicata dalle Costituzioni.
La delicatezza non è rigorismo né scrupolo. Il lassismo non è modernità, ma mondanità di cuore.
Comprendiamo bene alcune cose:
1) Il metodo da usarsi con le giovani deve tener conto della loro età, della loro incostanza, della loro semplicità della loro delicatezza, della loro vivacità. Il metodo da tenersi con le adulte deve tener conto della maggior virtù, dello spirito di responsabilità più sviluppato, dell'ufficio e delle cognizioni di cui le adulte sono in possesso.
2) Viviamo con i nostri tempi: che hanno più mezzi di santificazione, di formazione, di apostolato, come di comunicazioni; ma insieme hanno maggiori pericoli, perché ogni ritrovato
~
viene volto in male dal nemico delle anime. Spesso le persone hanno anche meno salute. Alle Superiore, perciò, è necessario una più larga, attenta, caritatevole vigilanza, specialmente sulle letture, sul cinema, su la radio, le relazioni.
Non si introducano giochi grossolani, poco convenienti per le religiose, o tali che impegnino troppo la mente. La ricreazione sollevi lo spirito, riposi la mente, sviluppi l'organismo; specialmente gli organi più vitali.
Non possiamo educare le aspiranti ad una vita che non sia l'attuale; dobbiamo fare il bene agli uomini attualmente viventi; quindi sempre la Paolina prende dal suo tesoro cose vecchie e cose nuove303.
In generale è bene che le Superiore concedano una moderata libertà, specialmente trattandosi di professe perpetue; però vigilino con diligenza, siano presenti agli atti comuni e alle ricreazioni; ma sempre con spirito materno, che cerca di prevenire e impedire il male. Non si usino metodi polizieschi, né si dia facilmente ascolto a chi riferisce ogni difetto che vede nelle altre.
Le Suore, da parte loro, ricordino che la libertà è concessa per far meglio, o sviluppare la personalità e lo spirito di responsabilità, mai per fare nulla, o fare il male, o il minor bene.
3) Vi è una necessità fondamentale ed essenzialissima: formazione di una coscienza più illuminata, più retta, più profonda, più delicata. E questa tanto più per chi aspira alla vita religiosa tra le Figlie di San Paolo; e sarà esposta, forse, a pericoli, come la propaganda, a maneggio di denaro, ecc304.

Il gravissimo male oggi si è che alcuni considerano come modernità e progresso l'essere senza scrupoli (come essi dicono) o meglio di coscienza libera, indipendenti; o il mettersi in occasioni prossime, o, comunque, non necessarie, di peccato; o la trascuratezza dell'esame di coscienza, della meditazione, della Visita al SS.mo Sacramento; e circa la povertà, disponendo del denaro indipendentemente; o il tenere relazioni pericolose, non necessarie, o anche semplicemente relazioni all'insaputa delle Superiore; il ricercare comodità e soddisfazioni;
~
cura esagerata della salute; vantarsi di uno spirito di indipendenza. Terribili lacci del demonio; dominio della legge della carne; vero spirito mondano, entrato nelle case religiose.
Primo lavoro di ogni religiosa è il perfezionamento con lo sforzo costante di emendazione dai difetti e di conquista della virtù. Secondo lavoro: la fedele osservanza della povertà, della delicatezza in fatto di costumi; la obbedienza interna ed esterna nella vita comune paolina. Mutare è pervertire; essere fedeli è assicurarci quello che Gesù ha promesso: Riceverete il centuplo e possederete la vita eterna305.
La Religiosa Paolina ha poi ancora un’altra necessità, un altro dovere: l’apostolato, anche nella sua parte tecnica. E’ parte della nostra missione, mezzo di bene, strumento di propagazione del regno di Dio. Ad esso tutti siamo tenuti, sebbene in diversa misura e maniera. Chi ha per un certo tempo esercitato altri lavori o uffici di responsabilità non si ritiri dall'apostolato tecnico (lavori di legatoria, di tipografia, cinematografia). S. Paolo non disdegnava il lavoro anche manuale, e mostrava i calli delle proprie mani, quando esclamava: Ciò che mi è necessario me lo sono procurato col lavoro di queste mani!306.
Vi sono: prima, errori di mente; poi errori di volontà, errori nel parlare, errori nelle tendenze del cuore, errori nella condotta. Ci si chiude la via della santificazione; dall'educazione si ricavano frutti scarsissimi; non si ha più la grazia di attirare le anime e formare le vocazioni.
Non si introducano col pretesto di modernizzarsi, singolarità e abusi riguardo alla forma dell'abito religioso.
Il progresso di ogni anima, di ogni Casa, dell'Istituto richiede due cose: primo, la fuga del peccato e delle occasioni di peccato, con un lavoro costante per la emendazione dei difetti; secondo, aspirazione decisa, risoluta e fattiva verso la santità.
Il nostro Maestro è uno solo, Gesù Cristo; non il mondo. Il nostro Padre S. Paolo lo ha seguito con dedizione piena e costante fino alla morte. La nostra Madre è Immacolata e piena di grazia. Guardiamo ai Santi religiosi; guardiamo alla Chiesa;
~

168. St. In RA, maggio (1950)1-2. I medesimi concetti si trovano anche in SP, febbraio (1950)1-2, ma la redazione è completamente nuova.
----------------

302 Cf n. 164.

303 Cf Mt 12,35.

304 Costituzioni, 1953, art. 235.

305 Cf Mt 19,29.

306 Cf At 20,34