Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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CIRCOLARE 103

Esprime esultanza per l'approvazione pontificia delle Costituzioni in cui è «effuso» lo spirito paolino. Per vivere tale spirito indica tre mezzi: conoscere e amare San Paolo; l'unione con la Società San Paolo; l'unità di vita in Gesù Maestro. Esorta a osservare le regole nella lettera ma soprattutto nello spirito.

[Roma, gennaio l944]a


La vocazione di un’anima ad un particolare istituto indica la particolare viab in cui quell'anima deve santificarsi.
I comandamenti sono generali; ognuno deve osservarli secondo le sue particolari circostanze e il particolare stato di vita suo. Ad es.: il figlio osserva il quarto comandamento amando, rispettando, obbedendo ai genitori; i genitori invece amando, provvedendo, formando cristianamente i figli.
Così i consigli evangelici sono generalic ed uguali per tutte le religiose: ma in und istituto vi è un modo [...]e particolare di praticarli. Così altro è il modo pratico di osservare la castità per una suora di clausura, altro per una suora che negli ospedali, cliniche, scuole, missioni è in continuo contatto con ogni sorta di persona.
Diverse sono, dunque, le regole192 di ogni istituto, come diverso è il secondo fine. E più ancora che le regole diverso è lo spirito. L'osservanza letteralef della regola è necessaria; ma più ancora è necessario vivere lo spirito delle leggi canoniche e delle Costituzioni dell'istituto.
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Vivere la vita paolina, cioè essere veramente sampaoline (F.S.P.), <è la particolare vostra via per arrivare>g alla santità193; è il particolare e proprio vostro modo di praticare i consigli evangelici. L'osservanza della povertà, della castità, dell'obbedienza secondo le vostre costituzioni è sorgenteh di gioia, di meriti, di benedizioni. E’ la via unica, sicura, facile, luminosa della santità. Vedete bene: la propaganda importa chei abbiate in mano denaro e spesso vi troviate con ogni specie di persone, anche le meno buone. E’ speciale perciò il modo di osservare la povertà e la castità. Occorre praticare le regole anzi vivere secondo lo spirito, le regole stesse.
Ciò è in quest’anno in modo speciale da curarsi e perfezionarsi.
Le regole avevano prima una approvazione diocesana194, molto autorevole senza dubbio, tanto più perché data dietro il parere della Santa Sede. Essa mostrò allora (1929) di gradire che si erigesse un istituto religioso con il determinato fine di aiutare l'apostolato delle edizioni.
Oggi queste regole hanno la più alta sanzione: quella della S. Sede, per cui <l'istituto è diventato>l juris pontificii195. E’ la S. Sede: che esaminò e fece sua ogni regola; è il Vicario di Gesù Cristo chem incoraggia il vostro modo di vivere e l'apostolato «amplissimisn laudibus»; è la S. Sede che vi consegna le regole e ve ne ordina l'osservanza.
Per l'osservanza delle regole <è ordinato che>o si leggano tutte nell'anno. Di più io vi consiglio: a) di farne oggetto di considerazione nella visita; b) ad esaminarvi ogni sera, ogni settimana prima della confessione, ogni mese nel ritiro mensile su la esatta, letterale osservanza; c) di curarne la spiegazione e la pratica fedele ed amorosa in tutte le figlie se avete qualche ufficio di formazione o assistenza verso di esse.
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Ma più ancora occorre vivere lo spirito delle regole: «spiritus est qui vivificat»196 e qui sta la fondamentale, massima, gioiosa regola: lo spirito paolino. Esso è effuso per lo Spirito Santo nel corpo e nelle membra della Congregazione. Esso può diminuire e crescere. Esso porta duep dolcissimi frutti: la santificazione dei membri e lo sviluppo dell'apostolato vostro: oggi già voi lo vivete in qualche misura; e con vero amore. Ma può avere una vita più rigogliosa, più intensa, più feconda.

Per vivere questo spirito alcuni mezzi:
1) Conoscere, amare, aver fiducia in S. Paolo. Perciò è molto utile non solo leggere, ma meditare la vita di S. Paolo, le sue lettere, i libri di istruzione e meditazione su l'apostolo. Particolarmente vi giova il Mese a San Paolo197; e «una pagina di S. Paolo ogni giorno». Ciò quest'anno, è bene sia fatto di preferenza nella prima parte della visita; oltreché in refettorio, o nelle conferenze. qCosì pure giova sviluppare la divozione alla Regina Apostolorum con l'istruzione, l'imitazione, la preghiera. Di qui potete attingere lo spirito paolino che significa sostanzialmente: possedere l'anima, il cuore, la mente di san Paolo. Esso è vita interiore molto intensa; zelo e dedizione generosa nell'apostolato; amore pratico al Divino Maestro ed alla Chiesa; unione costante intima e serena a Dio.

2) Altro mezzo si è la unione con la Pia Società S. Paolo. Da essa voi avete avuto inizio: e la vita degli esseri si mantiene secondo le leggi con cui avvenne la nascita. E’ così che le Suore Benedettine si mantengono nello spirito per i Benedettini; le Domenicane per i Domenicani; le Figlie di Maria Ausiliatrice per la Pia Società Salesiana. Così le Figlie S. Paolo avranno un gran mezzo nei Sacerdoti della Pia Società S. Paolo: per la redazione, per tutto l'apostolato; ma più per la formazione spirituale. Ciò avverrà per l'indirizzo generale, per la predicazione e specialmente per il consiglio e le confessioni.
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Chi ha specialmente il dolce incarico di conservare ed accrescere il buon spirito, e poi comunicarlo alle aspiranti e novizie sono le sampaoline, professe perpetue, specie se anziane e dirigenti. E’ alto indirizzo di chi guida che, specialmente le professe anziane per le confessioni e la guida in generale si servano proprio dei Sacerdoti che devono in esse conservare e nutrire lo spirito paolino.
3) Terzo mezzo ed efficacissimo si è di osservare e vivere tre regole fondamentali nelle Costituzioni. Esse dicono che tutta la formazioner e la vita spirituale, tutti gli studi, tutto l'apostolato siano ispirati, guidati, vivificati dalla divozione a Gesù Maestro Via, Verità e Vita198. Le regole sono espresse in brevi parole, ma l'applicazione si estende a tutta la vita della Congregazione e di ciascheduno dei membri.
Perciò: la Visita al SS. Sacramento, la meditazione, l'esame di coscienza, il modo di sentire la S. Messa, la formulazione dei propositi, l'ordine negli esami di coscienza e nelle confessioni si uniformino nel metodo e nello spirito alla divozione al Divino Maestro Via, Verità e Vita. Anche la divozione alla SS. Vergine, a S. Paolo, alle anime purganti seguono lo stesso indirizzo.
Da le pratiche pois con molta facilità ne verrà che tutta la vita interna di ognuna e dell'istituto e tutto l'apostolato specialmente nella redazione si comporrà e si ordinerà secondo tale divozione.
S. Giovanni Berchmanst in morte sovrabbondava di gioia. Spiegò: «Dopo che sono entrato nell'istituto non ho trasgredito la minima regola».
Questa è per le Figlie S. Paolo la via breve, sicura, unica, facile per farsi sante: praticare la loro regola. E ciò: con amore, intelligenza, e fermezza. «Et qui hanc regulam secuti fuerint pax super illos et misericordia Dei»199.

[Sac. Alberione]

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103. Ms. Su 6 fogli (14x22). La redazione è molto curata; in alcuni punti tormentata; si notano cancellature e aggiunte che indicano quanto il testo sia ponderato.

a Senza data. Si è però rintracciato un dattiloscritto datato 6 gennaio 1944 che ha come titolo: «Predica del Signor Primo Maestro in occasione dell'approvazione pontificia al nostro Istituto». In questi appunti dattiloscritti vi sono alcune espressioni che ritornano nel manoscritto, per cui lo possiamo senz'altro collocare all'inizio dell'anno 1944. E' diretto a tutte le Figlie di San Paolo, ma la tragicità della guerra forse ne ha impedito la stampa.

b Ms canc.: «modo».

c Ms canc.: .«uguali».

d Ms canc.: «il suo genere di» e corr.

e Ms «di».

f Ms canc.: «materiale» e corr.
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192 Nel testo «Regola» è sinonimo di Costituzioni.

g Ms canc.: «e tanto più oggi doveroso per voi. L'approvazione fu la via per cui arriverete» e corr.

h Ms canc.: «garanzia di» e corr.

i Ms canc.: «sempre».

l Ms canc.: «voi siete diventate» e corr.

m Ms canc.: «loda».

n Ms canc.: «nutis».

o Ms canc.: «sarà una buona cosa che non solo» e corr.
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193 Cf n. 146.

194 L'approvazione diocesana fu concessa da mons. Giuseppe Francesco Re il 15 marzo 1929.

195 Si tratta del Decretum Laudis concesso il 13 dicembre 1943.

p Ms canc.: «vari».

q Ms canc: «2) I frutti da ricavarsi. Lo spirito paolino» e aggiunge il testo che segue.
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196 Cf 2Cor 3,6.

197 Per l'autore e le varie edizioni di questo volumetto che risale al 1925 cf DAMINO A., Bibliografia di Don Giacomo Alberione, Roma 1984, p. 20.

r Ms canc: «spirito» e corr.

s Ms canc.: «di queste».

t Ms canc.: «per primo».
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198 Questo principio fondamentale della spiritualità paolina è continuamente ribadito da don Alberione sia nella predicazione che negli scritti (cf AD 96-100).

199 Cf Gal 6,16: «E su quanti seguiranno questa norma sia pace e misericordia... di Dio».