Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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CIRCOLARE 233

Annuncia la dedicazione di un intero anno a san Paolo; indica gli scopi e suggerimenti pratici per crescere nella devozione all'Apostolo.

ANNO A S. PAOLO APOSTOLO
dal 25.1.1957 al 25.1.1958

Dopo aver consacrato un anno al Divin Maestro Gesù561: dopo aver consacrato altro anno alla Regina Apostolorum562; sentiamo il bisogno ed insieme il dovere e l'utilità di un anno a S. Paolo Apostolo, nostra guida e nostro protettore.
Molti l'avevano chiesto subito dopo l'anno dedicato al Divin Maestro, giacché S. Paolo ne fu il più profondo interprete.

I fini che ci proponiamo sono:
1) Mostrare la nostra riconoscenza al Padre nostro che ci ha custoditi, guidati, illuminati nel duro cammino di tanti anni, particolarmente nei primi.
2) Conoscere meglio S. Paolo: sulla sua alta personalità umana e spirituale molto si è scritto; ma rimane ancora tanto da dire. «Conosci tuo Padre»: la sua santa vita, il suo apostolato, la sua dottrina, il suo potere presso Dio. Conoscere l'Apostolus Christi, il Magister gentium, il Minister Ecclesiae, il Vas electionis, il Predicator evangelii, il Martir Christi. Conoscere in quanta parte Egli è entrato nella Dogmatica, morale, liturgia, organizzazione della Chiesa.
3) Imitare meglio le sue virtù. Egli fu il vero Homo Dei563: un uomo in modo eccezionalmente colmato di grazie, un uomo cui particolarmente sono affidate le cose di Dio, un uomo in modo speciale obbligato a Dio, un uomo che poté dire «gratia eius in me vacua non fuit»564. Egli un cantore di Dio, banditore
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della gloria di Dio, promotore del culto di Dio, propugnatore delle leggi di Dio, il segregato di Dio, il prigioniero di Cristo, che vive in Cristo.
4) Pregare S. Paolo. Tre ragioni: il potere dei Santi presso Dio è in proporzione del lavoro fatto per Dio sopra la terra. Inoltre egli è padre della famiglia; e un padre pensa ai figli.
Possiamo ottenere la sua bontà con le nostre preghiere.
5) Amare l'Apostolo. Quando si dice semplicemente l'«Apostolo» si intende di riferirsi a San Paolo; talmente la sua figura si eleva su la comune: «abundantius laboravi»565.
6) Ottenere che quanti sono sparsi nelle varie nazioni, nostri e nostre, sappiano, su l'esempio di S. Paolo, sapientemente e santamente distinguere quello in cui devono uniformarsi; quello che devono portare e comunicare; quello che devono evitare. Invocare il Magister gentium, nostro padre e modello.

Pratica.
1) Aprire con solenne funzione l'anno paolino il 25 gennaio 1957.
2) Nella lettura del refettorio, nelle letture spirituali, anche privatamente preferire la biografia e Lettere dell'Apostolo.
3) Invocarlo nel lavoro di santificazione religiosa facendo più volte la sua novena e recitando spesso, particolarmente al lunedì, la sua coroncina e le altre orazioni che abbiamo nel libro delle Preghiere.
4) Prendere ad imitarlo in una virtù speciale.
5) Celebrarne con particolare fervore e solennità il suo mese e le sue feste. Predicarne più spesso. Affidargli le vocazioni, l'apostolato, le macchine, le iniziative. Ornare le sue immagini e scegliere fioretti.
Ciascuno poi avrà pie e proprie iniziative.
Riceveremo molte e preziose grazie.

Alcune incoraggianti espressioni di S. Paolo: «Itaque, fratres mei dilecti, stabiles estote ed immobiles; abundantes in opere Domini semper, scientes quod labor vester non est inanis»566 (1 Cor. 15,58).
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«Scimus enim quoniam si terrestris domus nostra huius habitationis dissolvatur, quod aedificationem ex Deo habemus, domum non manufactam aeternam in coelis»567 (2 Cor. 5,1).
«Cum Christus apparuerit, vita vestra: tunc et vos apparebitis cum ipso in gloria»568 (Col. 3,4).

OREMUS - Deus qui conspicis quia ex nulla nostra actione confidimus: concede propitius: ut contra adversa omnia Doctoris gentium protectione muniamur569 (Dom. Sessagesima).

Sac. Alberione

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233*. St. In RA, gennaio (1957)1-2; in SP, gennaio (1957)1-2.
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561 L'anno dedicato al Divin Maestro fu il 1955 (cf n. 215).

562 A Maria fu dedicato il 1954, Anno Mariano per tutta la Chiesa, a conclusione del quale fu consacrato il tempio alla Regina Apostolorum in Roma (30 novembre 1954).

563 Cf 2Re 1,10.

564 ICor 15,10a: «La sua grazia in me non è stata vana».

565 1Cor 15,10b: «Ho faticato più di tutti».

566 1Cor 15,58: «Perciò, fratelli miei carissimi, rimanete saldi e irremovibili, prodigandovi nell'opera del Signore, sapendo che la vostra fatica non è vana nel Signore».

567 2Cor 5,1: «Sappiamo infatti che quando sarà disfatto questo corpo, nostra abitazione sulla terra, riceveremo una abitazione da Dio, una dimora eterna, non costruita da mani di uomo, nei cieli».

568 Col 3,4: «Quando si manifesterà Cristo, la vostra vita, allora anche voi sarete manifestati con lui nella gloria».

569 «Preghiamo. O Dio, che vedi come noi non confidiamo in nessuna nostra opera, concedici propizio d'essere difesi contro ogni avversità dalla protezione del dottore delle genti».