Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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CIRCOLARE 145*

Richiama il fine speciale delle Figlie di San Paolo; sottolinea che tra i mezzi attuali, ora vi è il cinema da assumere con il medesimo zelo e responsabilità con cui si assunse la stampa.

L'APOSTOLATO CINEMATOGRAFICO

«Far conoscere Gesù Cristo nella sua dottrina, nella sua morale, nei mezzi di salute e grazia» è compito delle Figlie di San Paolo, il loro fine speciale.
I mezzi sono le edizioni: stampa, cinema, radio, ecc.; secondo i tempi, secondo le possibilità, secondo le attitudini personali.
Non è un altro Apostolato quello del cinema, ma il medesimo: far conoscere G.C. Maestro Divino. E’ un altro il mezzo che si usa. Esempio: per dare una notizia si può: parlare a voce, scrivere una lettera, stampare un articolo sul giornale, mandare un telegramma, fare una telefonata, parlare alla radio, ecc., ecc. Mezzi diversi secondo le circostanze; ma lo stesso fine di far conoscere una notizia.
Ed allora? Il medesimo zelo, il medesimo senso di responsabilità, le medesime sante industrie: per il libro, il cinema, il periodico, ecc.
Oggi il cinema ha preso tale sviluppo che il Papa Pio XI ha scritto una Enciclica; Pio XII ha preso tutte le occasioni per parlarne260; venne istituito un Centro Cinematografico Cattolico presso la Santa Sede261; molti Istituti Religiosi, Parroci, Cattolici, i maggiormente responsabili nella società, si preoccupano e lavorano per il grande problema.
Le Figlie di S. Paolo vi lavorano con bellissimo merito: esse lo hanno come Apostolato proprio.
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Pio XI scriveva: «Tutti sanno quanto danno producono nelle anime le cattive cinematografie. Esse divengono occasione di peccato, inducono i giovani nella via del male, perché sono la glorificazione delle passioni...»262.
Le buone rappresentazioni possono esercitare un’influenza profondamente moralizzatrice su coloro che le vedono. Oltre al creare, possono suscitare nobili ideali di vita...
Il cinema raccoglie in sé la potenza benefica o malefica del teatro, della fotografia, della stampa, della radio, della parola viva, della pittura, ecc. Le conseguenze sopra un'anima, in un Istituto, in una Parrocchia, nella società, nelle relazioni internazionali, nella Chiesa sono incalcolabili: in bene od in male.
Cinema cattivo è grande laccio del diavolo per prendere le anime. Cinema buono è grande rete per coloro che Dio ha fatto pescatori di uomini. Dando una pellicola non si può misurare quanti peccati s’impediscono in quelli che forse avrebbero assistito ad una scandalosa rappresentazione. Ugualmente: una pellicola buona non si può prevedere quali buoni sentimenti e pensieri e desideri possa esercitare in un'anima. Vi sono vocazioni nate dal film missionario, come dal libro missionario e periodico missionario, come dal discorso missionario in Chiesa od alla radio.

Primo Maestro

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145*. St. In RA, dicembre (1948)1; in SP, ottobre-novembre (1948)1.
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260 Cf Pio XII, Al Comitato esecutivo della cinematografia di Hollywood, 14 luglio 1945. In tale discorso il Papa sottolinea il valore pedagogico e formativo del cinema.

261 Il 28 gennaio 1948 fu istituita la Pontificia Commissione per la cinematografia didattica e religiosa. Lo statuto fu approvato nel settembre dello stesso anno (cf BARAGLI E., Comunicazione, Comunione e Chiesa, Roma 1973, p. 710).

262 Pio Xl, Vigilanti cura, 29 giugno 1936.