Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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CIRCOLARE 148*

Porge gli auguri per Natale e per il nuovo anno a tutta la Famiglia Paolina attraverso la radio. Dà alcune informazioni particolari.

PRIMA TRASMISSIONE DALLA «RADIO SAN PAOLO»265

«Gloria a Dio nel Cielo altissimo e pace in terra agli uomini di buona volontà». Questi auguri degli Angeli sono anche auguri miei. In questa splendidissima giornata che celebra l'amore di Gesù Cristo al Padre e agli uomini, li faccio tanto di cuore a tutti, Figli e Figlie: sapendo come bene li comprendete e accettate; li faccio dopo aver celebrato la Messa questa notte per tutti, vicini e lontani, con la sola preferenza per quelli che soffrono. Sentendo di essere il servo inutile e incapace, ho detto a Gesù di fare tutto, solo, sempre Lui.
Questi auguri degli Angeli sulla Grotta di Betlem sono per noi programma di vita e mèta di apostolato: per essi siamo quello che siamo, e facciamo quanto facciamo.
«Gloria a Dio!». Che sia santificato il Suo Nome, che venga il Suo Regno, che si compia la Sua Volontà! Che Dio sia conosciuto, servito, amato! Che tutti appartengano un giorno a quel Regno che Gesù Cristo venne a conquistare sulla terra, e che presenterà al Padre suo. Che sia amato prima da noi, e che possiamo dedicarci a farlo conoscere e amare, come Egli venne
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dal Cielo per predicare il Padre. «Questa è la vita eterna: che gli uomini conoscano Dio e Colui che da Dio fu mandato: Gesù Cristo»266.
«Pace agli uomini!». Che tutti muovano verso il Presepio, come i Pastori e i Magi, in cerca di Gesù. In questo sta la buona volontà: accogliere Gesù Cristo, la Sua dottrina, la Sua morale, la Sua grazia. Saranno figli di Dio, eredi del Cielo, coeredi di Cristo.
Auguri di molte e belle vocazioni, anche se tardive.
Auguri di buon progresso nella vita religiosa.
Auguri per le Case, che siano sempre come carro che procede sicuro sulle quattro ruote.
Auguri perché ovunque regni la pace in una santa emulazione di santificarsi.
Auguri perché l'apostolato fiorisca e porti frutti per la redazione, la tecnica, la propaganda. Auguri perché possiamo presto adoperare questo mezzo celerissimo ed efficace a far conoscere Gesù Cristo che è Via, Verità e Vita. E Maria che oggi «nobis edidit Salvatorem» sia detta beata da ogni generazione.
Auguri di buona salute, di molte consolazioni, di un anno pieno di meriti per la bontà del Bambino Gesù, dal Quale abbiamo ricevuto la grazia e l'apostolato.

L'anno che si chiude ha portato un progresso nell'apostolato con il cinema; vi è tanta volontà di migliorare.
La costruzione della Chiesa alla Regina degli Apostoli è arrivata alla cupola: la divozione dei Figli alla Madre darà altri risultati nel nuovo anno.
Devo ringraziare da parte del Bambino e della Madre Sua: quest'anno quasi tutte le nostre Case, in gara d'amore, agli auguri hanno unita un’offerta perché la consegni a Gesù Bambino che la ceda a Maria per la Sua Chiesa... E, dolce pensiero! Gesù ha pure fatto distributrice delle grazie per noi questa nostra buona Madre, che «darà a chi ha dato».
I Vocazionari e i Noviziati in Italia e all'estero sono vivai sempre più promettenti.
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L'organizzazione internazionale dell'apostolato per mezzo del Centro di Roma, del Bollettino Bibliografico e delle nuove Librerie internazionali dà buoni risultati, pur fra le difficoltà portate dalla natura stessa della bella opera.
Ma dalla Cina e dalla Polonia le notizie sono sempre più preoccupanti, per cui abbiamo ripreso la recita del «Sub tuum praesidium» come negli anni di guerra.
Grande fiducia viene dal sapere che ovunque, vicino e lontano, si ripete l'offerta delle orazioni, azioni e patimenti secondo le intenzioni di Gesù nella S. Messa e le intenzioni del Primo Maestro, che sono sostanzialmente l'attuazione dei primi due articoli delle Costituzioni.
Ho presenti in questo momento tutti i Figli e tutte le Figlie dell'Italia e dell'estero, e ripeto come al termine della Santa Messa: «Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius et Spiritus Sanctus!».
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148*. St. In RA, febbraio (1949)1-2; in SP, gennaio (1949)1-2. RA fa precedere al messaggio la seguente introduzione che lo ambienta: «Mentre si muovono i primi passi, ancora un po’ incerti nell'apostolato del cinema, il Sig. Primo Maestro pensa già all'apostolato della radio. Forse è ancora lontano il tempo in cui potremo utilizzare per la gloria di Dio e per la salvezza delle anime anche questo nuovo ritrovato della scienza. Ne affrettiamo tuttavia il momento col desiderio e con la preghiera, certe che questa nuova forma di apostolato ci presenta un avvenire ricco di sante speranze. Ci conceda il Signore che la Congregazione possa fare presto questo nuovo passo! Il primo esperimento è già stato fatto con buon esito. Difatti, il giorno di Natale il Sig. Primo Maestro ha inaugurato la ‘Radio San Paolo’ rivolgendo il suo augurio paterno ai figli e alle figlie d'Italia e d'Europa. Riportiamo il testo perché chi non ha udito la parola del Padre la possa leggere, e perché da tutte si possa meditare e conservare».
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265 Circa questa rudimentale emittente, frutto della inventività, cf ESPOSITO R., L'apostolato radiofonico, in Mi protendo in avanti, Roma 1954, p. 382.

266 Cf Gv 17,3.