Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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CIRCOLARE 210

Parla delle origini delle Figlie di San Paolo e sottolinea il ruolo avuto dalla Prima Maestra nella loro fondazione e nella fondazione delle altre istituzioni femminili.

LE FIGLIE DI S. PAOLO:
LA PRIMA MAESTRA

[Roma, 14 aprile 1954]


Il Primo Maestro aveva confidato458 e sottoposto il pensiero di formare una Famiglia religiosa femminile accanto a quella maschile, appena iniziata. Gli furono consigliate alcune figliuole buone, ma poco a lui note, e non più giovanissime459. Dovette presto accorgersi che tanto per la prima che per la seconda Famiglia, alcune persone entrate non possedevano la vocazione ad una vera vita religiosa.
Eppure, si trattava della cosa più essenziale: la vita religiosa; l'intelligenza e l'amore all'apostolato specifico si sarebbero formati poco a poco; in chi è docile alla voce di Dio. Questa preoccupazione era durata per vari mesi... Allora i Chierici del Seminario ed i già uniti come spirituali cooperatori celebrarono il mese di maggio onde il Signore provvedesse alla Famiglia femminile. Terminato il mese Gli fu poi detto: «Vi è a Castagnito d'Alba una giovane di buona famiglia, che per pietà, intelligenza, docilità, bontà farebbe bene... ma vi sono due difficoltà: la sua scarsa salute e l'aver frequentato solo le scuole
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del paese». «Venga, rispose il Primo Maestro, avrà dal Signore salute sufficiente e la scienza necessaria per il suo ufficio. Quando il Signore vuole...».
Vi erano ostacoli, ma furono superati specialmente con l'aiuto del Chierico, allora, ed oggi Canonico a Barolo, fratello della giovane che ora è la Prima Maestra delle Figlie di San Paolo. Le cose andarono così che si vide chiaramente la mano di Dio. Entrò e come primo saggio si mise a letto; ma subito aveva destato in tutti una stima quasi riverenziale. Allora fu preso col Signore l'impegno che è contenuto nel nostro «patto o segreto di riuscita» e che servì nelle maggiori occasioni e necessità. Qualcuno continuava ad obiettare: «darà tutto quanto ha, ma darà ben poco per la nuova famiglia, se pure non riuscirà un peso in causa della salute». Ma il «patto» sempre si rinnovava... e tutto l'insieme mostrò come il Signore opera quasi insensibilmente ma efficacemente; e che la bontà e la giudiziosità superano la robustezza fisica e la scienza.
La Famiglia delle Figlie di San Paolo ebbe in principio parecchio scricchiolìo... ma tutto servì a conciliare a Teresa, come tutti la chiamavano, l'affetto delle figlie e la stima generale: così che quando un giorno si annunziò alle già molte giovani radunate (e già ritiratesi quelle di non vera vocazione religiosa) che essa era eletta superiora, il consenso fu pieno!
Il suo progresso nella pietà, vita religiosa, docilità, amore all'Istituto, all'apostolato ed alle anime andò sempre crescendo. Il lavoro che deve oggi compiere sarebbe eccessivo anche per una persona fisicamente robusta: tutto dono di Dio.

Per il Primo Maestro fu di aiuto costante:
1) per formare bene le Figlie di San Paolo, le quali sono partite come da zero ed hanno raggiunto una formazione spirituale, intellettuale, apostolica dovunque accetta ed operante: nella semplicità, soprannaturalità, sveltezza.

2) per avviarle all'apostolato specifico: cosa insolita per quel tempo, e difficile secondo il ragionamento umano: eppure sotto la sua guida si arrivò a formare le scrittrici, le conferenziere, le tecniche, le propagandiste, le addette al cinema ed alla radio.

3) per superare i punti scabrosi che furono tanti parte dipendenti dalle persone, parte dall'economia, parte dalle incomprensioni, parte dal tempo, parte da malattie e morti, ecc.
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4) per costituire le «Pie Discepole»460, le «Suore Pastorelle»461: diede mano forte per il nascere, il crescere, l'approvazione di entrambe le Congregazioni; le sostenne, le consigliò, diede aiuti finanziari, si sottomise a sacrifici ed ha la riconoscenza e la fiducia di entrambe le Famiglie.
Il suo esempio e la bontà operano assai più che l'autorità: conciliare la soavità con la decisione, la prudenza con la fortezza. Fu veramente sostenuta fisicamente da Dio, guidata da lumi soprannaturali, come constatò in molti viaggi per la visita alle Case, il Primo Maestro.
Ed è così che le Figlie di San Paolo crescono di numero, di Case, di iniziative: e si sono estese in circa 20 nazioni.

Le Figlie di San Paolo hanno in essa un duplice libro: quello della quotidiana sua vita esemplare, in primo luogo; in secondo luogo si possono raccogliere o riassumere in un libro di carta le pratiche e continue sue conferenze alle Suore, i molti avvisi generali e particolari, gli scritti pubblicati sopra la circolare
«Regina Apostolorum»462, ecc. Tutto sommato, può farsi un grosso e buon libro che riuscirebbe un tesoro per tutte le Figlie di San Paolo, specialmente per le lontane e quelle che entrate nelle varie Nazioni non riescono sempre ad avvicinarla, oppure poterono avvicinarla brevemente nel corso delle visite.

Primo Maestro

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210. St. Foglio (23,8x30) tutto in corsivo. Senza data. La data è ricostruita attraverso il diario di don A. Speciale, segretario personale di don Alberione. Egli dichiara che il Primo Maestro scrisse questo testo al mattino del 14.4.1954 (cf AD, ed. 1985 p. 159). L'AD (225-250) pubblica tre redazioni: A manoscritta, B dattiloscritta , C stampata in Mi protendo in avanti (pp. 408-410). Il nostro foglio stampato corrisponde alla redazione B (dattiloscritta). Lo scritto fu redatto nel contesto del quarantennio di fondazione della Famiglia Paolina e quindi è parte della storia carismatica, raccolta in Abundantes Divitiae. Lo inseriamo anche in questa raccolta, perché fu subito trasmesso alle Figlie di San Paolo come «Circolare».
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458 Si tratta del canonico Francesco Chiesa (1874-1946).

459 Tra queste «figliuole» è da notare Angela Maria Boffi (cf n. 1, nota 3).

460 Le Pie Discepole del Divin Maestro furono fondate il 10 febbraio 1924.

461 Le Suore di Gesù Buon Pastore (o Pastorelle) furono fondate il 7 ottobre 1938.

462 Gli scritti pubblicati nella Circolare interna sono raccolti nel volume Vi porto nel cuore, Roma 1989.