Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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CIRCOLARE 113*

Sottolinea come l'uomo di oggi abbia bisogno del pane della verità. Le librerie paoline rispondono a questo bisogno. Commenta gli articoli delle Costituzioni riguardo alle librerie.

PER LE NOSTRE LIBRERIE

Gran parte del mondo oggi è scarso di pane materiale, e ci ha toccato il cuore il discorso-invito del Santo Padre a tutti gli uomini a soccorrere tanti affamati.
Manca anche di più quel pane spirituale che Gesù Cristo ci ha portato dal cielo, e che è Egli stesso: «Io sono il pane della vita»214. Innumerevoli uomini vivono totalmente dimentichi del loro destino. Non pensano che al tempo presente, mentre in breve la morte li getta nella eternità. Non vi è chi dia questo pane: «Non erat qui frangeret eis»215. Muoiono di fame e neppure capiscono la loro fame. Gesù Cristo è il pane di verità: «L'uomo non vive di solo pane, ma di ogni parola che procede dalla bocca di Dio»216. L'apostolo delle edizioni è un altro Gesù Cristo che ripete agli uomini di ogni tempo e di ogni luogo quanto Gesù Cristo predicò nella sua vita temporale.
Le cosidette Librerie compiono questo apostolato.

a) In primo luogo: si ricorda quanto è scritto nelle Costituzioni217 delle Figlie di S. Paolo; art. 205-208.
205. Le Case della Pia Società Figlie di S. Paolo devono avere locali destinati come centri di biblioteche parrocchiali e di diffusione di tutte le opere ed iniziative della Congregazione, con servizio di informazione sulle varie edizioni.
206. I Centri di diffusione devono per numero e per luogo essere stabiliti in modo che l'accesso sia sollecito e più conforme alla vita religiosa.
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207. Per le Superiore che presiedono a questi centri di diffusione:
1. Siano destinate Suore anziane di professione, provate e di perfetta osservanza;
2. Si osservi in essi un orario compatibile con la vita religiosa;
3. Le Suore non restino da sole, ma abbiano almeno una fanciulla assieme;
4. Il parlare sia moderato e serio; il comportamento raccolto; le offerte-prezzo siano fisse e chiare;
5. Le indicazioni per gli estranei e la disposizione moderna dei mobili e degli oggetti, e particolarmente le immagini ed il Vangelo esposti anche esternamente significhino trattarsi di un centro sacro di diffusione della Dottrina cristiana, non di negozio.
208. Occorre che le Suore destinate a tale ufficio abbiano il sussidio di queste due tutele: l'occhio caritatevole e vigile della Congregazione, ed il richiamo continuo delle persone estranee che accedono.

b) In secondo luogo: quanto è prescritto nelle Costituzioni della Pia Società S. Paolo, art. 219-224:
219. Si deve tenere in grandissimo conto la Propaganda affinché l'apostolato delle edizioni consegua il suo fine ed acquisti stabilità.
220. Affinché la parola di Dio possa arrivare alle anime in conveniente quantità e frequenza, le edizioni si possono diffondere in varie forme, ad esempio: con il catalogo, annunci, giornali, con centri di diffusione, con la propaganda fatta alle case, con spedizioni, con esposizioni, servendosi anche, secondo la convenienza, dell'opera dei Cooperatori.
221. Nel lavoro di diffusione si distinguano con diligenza i ministeri propri della religione, dagli altri che si confanno più ai laici, affinché si possano stabilire certe norme di procedimento secondo le circostanze.
222. Ogni edizione o tratti espressamente delle cose di fede, di morale e di culto, o si ispiri ad esse, o almeno contenga qualche cosa di utile alla salute.
223. Per la propaganda da farsi alle case, si osservino con diligenza le norme della prudenza, e si usino cautele per
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allontanare ogni pregiudizio; benché il ministero appartenga al nostro apostolato, è necessario che ciascuno attenda soprattutto a se stesso, e su ciò i Superiori vigilino in modo speciale.
224. Nelle nostre Case una parte sia riservata al centro di diffusione, sia di facile accesso ai fedeli, e presenti soprattutto carattere religioso; e si apra in ore convenienti affinché non porti detrimento alle regole della vita comune.

c) In terzo luogo: quanto fu scritto anni or sono, per le librerie218: vedi foglio annesso:
Le nostre librerie sono centri di apostolato; l'indicazione è il Vangelo con l'immagine di S. Paolo; non sono negozi, ma servizio ai fedeli; non vendita, ma apostolato per offerte; non hanno clienti, ma cooperatori; non per affari, ma centri di luce e calore in Gesù Cristo; non si mira a dominare, ma a servire la Chiesa e le anime; non per fare denari, ma per beneficare le anime; i cattolici d'azione ed il Clero vi devono trovare collaborazione, luce, indirizzo per il loro ministero; non prezzi, ma offerte; la libreria rispecchia tutto l'Istituto S. Paolo: è il punto di contatto fra di esso e il popolo, è il centro di diffusione di tutte le iniziative di apostolato-paolino. E’ la Casa Editrice di Dio. La libreria è un tempio; il libraio un predicatore; luce, santità, gioia in Gesù Cristo e vita cristiana sono i frutti cercati; il banco è un pulpito di verità.

d) In quarto luogo: la circolare inviata alle Case della Pia Società S. Paolo nel febbraio 1946:
1) In ogni nazione la Pia Società San Paolo avrà come centro internazionale per la diffusione di edizioni morali-religiose (libri, immagini, oggetti religiosi, film, ecc.) proprie e di case editrici, utili al clero ed al popolo: secondo le Costituzioni (Articoli 219-224).
2) Questo centro sarà generalmente stabilito nella città ove risiede la Casa principale della Pia Società S. Paolo.
3) Per rifornimento delle varie nazioni, Roma avrà un deposito generale o darà le richieste informazioni; in particolare i vari centri di diffusione daranno aiuto per le rispettive nazioni.
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4) Son da diffondersi in primo luogo le edizioni proprie della Pia Società S. Paolo e delle Suore di San Paolo, ovunque prodotte; in secondo luogo, come servizio al clero ed al popolo, le edizioni più religiosamente buone di Case Editrici. Da queste giova ottenere l'esclusività.
5) Tra i mezzi di diffusione, secondo le Costituzioni, (Art. 220) vi sono: catalogi, annunzi, distribuzioni alle famiglie, esposizioni, l'opera dei cooperatori; specialmente i locali cosidetti librerie.
6) Per i locali (volgarmente detti librerie) è da osservarsi quanto prescrive l'articolo 224: l'accesso sia facile per i fedeli; presenti in tutto il carattere religioso dell'apostolato; si apra in ore convenienti onde non soffra la regolare osservanza della vita comune.
7) Vi siano destinati soltanto religiosi professi, religiosamente assistiti; indossino l'abito religioso; non rimangano mai fuori; il comportamento, il tratto, il parlare siano edificanti: «Luceat lux vestra coram hominibus»219 non contraggano famigliarità con laici ed osservino le regole di prudenza religiosa.
8) Il libro del Vangelo e l'immagine di S. Paolo saranno esposti convenientemente; le offerte saranno fisse e visibili; le riduzioni e gli aumenti siano ben determinati; si evitino le forme che presentano e sono negoziazione.
9) Il Centro e le librerie fanno parte della Casa della Città ove sono stabilite.
Per le Librerie Internazionali:
a) A Roma sta il centro di informazione e di approvvigionamento; forma catalogi, procura lo scambio possibile tra i nostri vari Centri delle altre nazioni; provvede indirizzi; coordina l'approvvigionamento; stampa il bollettino-guida; procura le rappresentanze (forse esclusive) di Case Editrici.
b) In ogni nazione, possibilmente nella Capitale od in città importante, si apre un centro-libreria.
c) Due Sacerdoti con qualche Discepolo iniziano il lavoro; presa conoscenza della lingua e dell'ambiente, apriranno la casa di formazione; provvedono alla traduzione delle nostre
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migliori edizioni, ed alla stampa anche presso esterni; si meritano, con sacrificio, con la preghiera e lo zelo, le divine benedizioni: «Videant opera vestra bona ed glorificent Patrem vestrum »220.
E’ ora utile riassumere qui alcune norme che servano come direttori:
1) Premurosa diligenza per aprire un centro di diffusione ovunque si fanno edizioni dei due Istituti: poiché l'edizione è utile in quanto arriva ai fedeli ed agli uomini in generale. Ora, tra i mezzi di diffusione, il centro è importantissimo.
2) La scelta dei locali. In ogni casa vi è un locale che serve da ufficio di propaganda. Esso deve essere di facile accesso per i fedeli; ma si hanno da curare e la clausura e la conveniente separazione, in modo che non soffrano la tranquillità ed il raccoglimento religioso. Perciò si desidera un luogo centrale, facile per il clero specialmente; in località meno mondana, com’è la vicinanza di edifici sacri.
Decoroso, non di lusso, di ampiezza conveniente; salubre ed insieme igienico; composto a quella serietà e semplicità che convengono alle persone religiose ed al sacro apostolato che vi si esercita. E’ di molto vantaggio se annesso, od il meno distacco possibile dall'abitazione.
3) Scelta delle persone. Saranno per virtù, pietà, avvertenza religiosa molto esemplari; a parità di condizioni, almeno chi dirige sia tra le persone già esperimentate.
Nelle librerie internazionali teniamo presente: che cosa direbbe al mondo San Paolo, se venisse oggi? che cosa in particolare direbbe alla nazione in cui sta questa libreria? Procurerebbe ed offrirebbe prima al Clero, e poi al popolo il meglio delle edizioni della nazione e di tutto il mondo.
Ogni libraio si proponga di farsi santo facendo a tutti la predica del buon esempio; pregando ogni giorno nelle Visite, Comunioni, Messe, Rosari per attirare tutti e diffondere ad ogni classe sociale; sia molto divoto di S. Paolo: ogni sera faccia l'esame di coscienza ed abbia un punto speciale: «Come compio il mio ufficio di librerista?»
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Ricevere tutti, salutare per primi col «Sia lodato Gesù Cristo», facendo accoglienze cordiali e liete. L'aspetto delle librerie sia accogliente.
Tenere molto conto della vetrina, dell'ordine e della pulizia. Usare il telefono per comunicare alle Biblioteche i libri nuovi. Promuovere le così dette Fiere del Libro con l'Azione Cattolica. Promuovere giornate del Vangelo con i Parroci.
Ogni nostra Libreria internazionale abbia un bel catalogo da rinnovarsi spesso, diffondersi largamente; fogli di propaganda in varie forme; belle recensioni da pubblicarsi in tanti periodici e riviste; si serva pure della radio, dove si può.
Si faccia pure pagare subito: rarissimo l'allungare i conti.
Istruirsi: a) prendendo conoscenza di tutte le edizioni paoline e del contenuto di ciascuna;
b) consultare i catalogi degli editori cattolici. Oltre le edizioni paoline, infatti, molte altre buone pubblicazioni è utile diffondere, ricordando le parole di San Paolo: «Tutte le cose vere, pure, sante, amabili, stimate, purché ordinate ed oneste. Amatele, pensatele»221.
Provvedersi e zelare così ogni parte dell'apostolato nostro, da riuscire ad ottenere che ogni qualvolta il Clero ed i fedeli abbisognano di edizioni, subito ricordino le librerie di S. Paolo, e vi vengano con convinzione che vi troveranno spiegazione di edizioni, come chi vuole sentire la parola di Dio va alla chiesa.
Conciliare la prudenza con lo zelo. Le Suore non stiano sole; non siano lunghe le conversazioni; trattare tutti bene, ma con riservatezza. Mostrarsi premurosi e servizievoli, tanto, con tutti. Chiedere spesso consiglio al Clero ed ai fedeli che cosa e come diffondere in più: che cosa si desideri, come rendersi più utili.
Curare le vocazioni alla Pia Società S. Paolo e cercarle, specialmente parlandone ai RR. Parroci.
Fare abbonamenti ai Periodici e Riviste nostre e dei cattolici.
Zelare iscrizioni all'Unione Cooperatori. Zelare la Lega del Vangelo222. Zelare le Biblioteche parrocchiali, scolastiche, popolari.
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L'orario sarà determinato in maniera che: da una parte lasci ai nostri il tempo sufficiente per la pietà ed il riposo; dall'altra sia il più possibile per il Clero e per i fedeli. Occorre essere pastorali anche in questo.
La determinazione delle offerte sia ben chiara, con questo carattere di stabilità; uguale per tutti; salvo gli sconti necessari. Le nostre edizioni hanno generalmente un’offerta inferiore, in parità di condizioni, ai comuni editori.
Identità di pensiero si richiede tra il libraio, il redattore e il tecnico: per conoscere pubblicazioni: manifestare le necessità e le segnalazioni dei Fedeli e del Clero; iniziare la propaganda con le esposizioni, i catalogi, ecc., tempestivamente; indicare la forma tecnica più conveniente.
L'inizio d'una libreria e centro di diffusione può essere una «Betlemme», ma con l'animo teso verso una «Nazaret e la vita pubblica».
Soprattutto si richiede un profondo spirito paolino: allora anche con mezzi ridotti e modesti s’irradia una grande luce e un grande calore. La grazia della vocazione, e lo zelo paziente, la vita soprannaturale, la benedizione di Gesù Maestro, della Regina degli Apostoli, di S. Paolo, opereranno frutti numerosi e stabili.
S. Pietro e S. Paolo arrivarono a Roma: il primo sotto le sembianze di pescatore, il secondo con le catene del prigioniero: ma avevano il mandato della parola, Gesù Via, Verità e Vita nell'anima, l'unica mira di guadagnare discepoli al Divin Maestro e guadagnarono Roma e il mondo.

Sac. Alberione

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113*. St. In VN, settembre (1946)1-5; in SP, luglio (1946)1-5. L'originale si trova nell'Arch. stor. gen. SSP, Roma. Il testo è rivolto alle due Congregazioni: Società San Paolo, Figlie di San Paolo.
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214 Cf Gv 6,35.

215 Cf Lam 4,4: «Non c’era chi lo spezzasse loro».

216 Cf Mt 4.4.

217 Testo approvato il 13 dicembre 1943 con il Decretum Laudis.

218 Cf n. 86.

219 Cf Mt 5,16: «Risplenda la vostra luce davanti agli uomini».

220 Cf Mt 5,16: «Vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre».

221 Cf Fil 4,8.

222 Lo scopo della lega approvata nel 1933, è quello di «promuovere la lettura quotidiana del Vangelo» e «di portare gli uomini alla conoscenza all’imitazione e all'unione con Gesù Maestro che è Via, Verità e Vita». (cf Le Associazioni della Famiglia Paolina, Roma 1963). M. Tecla indica che lo scopo di tale lega è elemento integrante dell'apostolato paolino (cf VPC 32).