Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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CIRCOLARE 28

Descrive il volto della libreria paolina, centro di tutte le iniziative e luogo di incontro delle forze ecclesiali.

[Roma, marzo 1933]a


Le nostre librerie non sono e non devono presentarsi come negozi nel comune senso della parola. Esse sono, invece: centri d'apostolatob, senza o con tipografia.
In essi la Figlia di S. Paolo vi sta decorosamente, santamente, apostolicamente. Il Clero, le Suore, i Cattolici vi si devono trovare come nell'anticamera o vestibolo della Chiesa. Sianoc senza vetrina propriamente detta: abbiano per insegna S. Paolo ed il libro del Vangelo.
Servano a dar spiegazione sull'opera biblica, bollettini parrocchiali, biblioteche; raccolta di associazione, di Vocazioni di Cooperatori; siano centri di distribuzione delle stampe della Società S. Paolo...; si possa scrivere, istruire, pregare, spedire.
Abbiano entrata comoda, possibilmente sulla via. Ecc. Ecc. Serva di esempio ciò che vi era in Via Ostiense.
Insomma siano il vestibolo della Chiesa!
Le benedico tutte!

M. Alberione

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28. Ms. Carta da lettera (14,7x23,2) intestata: «Pia Società S. Paolo - Per l'apostolato della Stampa, via Grottaperfetta, 58 - tel 588012 - ROMA (142) - Libreria: via Giulia, 208 - Roma».

a Ms omette la data. E' stata collocata qui, perché‚ ci sembra scritta nel contesto dell'organizzazione delle librerie (cf n. 34); inoltre nel mese di marzo del 1933 don Alberione era di passaggio a Roma (cf LMT 34).

b Ms sottolinea tre volte.

c Ms canc. parola errata.