Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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CIRCOLARE 152*

In occasione della festa di san Giuseppe trasmette, via radio, a tutta la Famiglia Paolina un messaggio riguardante: la devozione a san Giuseppe, la progressività nella vita spirituale, il significato della chiesa Regina Apostolorum, la fiducia in Dio.

SECONDA TRASMISSIONE DELLA «RADIO S. PAOLO»

La grazia di N. S. Gesù Cristo, la carità del Padre Celeste, la comunicazione dello Spirito Santo siano sempre con tutti noi. Per mezzo di questo mirabile strumento, la radio, noi ci sentiamo più vicini di mente, di spirito, di cuore: in questo giorno doppiamente caro. Ringrazio per gli auguri, assicuro delle mie preghiere tutti.

Primo pensiero: S. Giuseppe è mirabile esempio di vita interiore. Egli è grande presso Dio e presso gli uomini non per scienza, o potenza, o ricchezza umane: ma per la sua innocenza, la sua delicatezza, il suo abbandono in Dio e la sua docilità in quanto la Divina Provvidenza disponeva di lui. Rifulge in cielo della più alta gloria, dopo la SS. Vergine Maria, perché Dio esalta gli umili; perché sempre fedele alla sua delicata missione; per il suo amore senza riserve a Dio, pur nella sua
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silenziosità. Un'aiuola di anime elette, fiori belli e profumati, delizia del Signore, voglia Egli coltivare nel nostro piccolo giardino; così come Egli era la gioia intima di Gesù e di Maria. Viva Dio! Io conosco e sento nelle Famiglie Paoline, nonostante le immancabili debolezze, viole di umiltà, rose di carità, gigli di candore. Fiorite sempre più e profumate la Sposa immacolata di Cristo, la Chiesa.

Secondo pensiero: S. Giuseppe cooperò e coopera alla redenzione del mondo in modo ineffabile. Eccolo Padre putativo e nutrizio di Gesù; eccolo difesa della Vergine Madre di Dio; eccolo salvezza dell'insidiata vita del Salvatore; eccolo protettore della Chiesa Universale; eccolo il confidente e la speranza di innumerevoli anime che lo invocano. Sentiamoci membra vive e operanti nel corpo mistico della Chiesa che Gesù Cristo conquistò con il suo Sangue. Come il Padre mandò il suo diletto Figlio apostolo al mondo; così nel giorno della nostra professione e consacrazione a Dio abbiamo ricevuto in consegna da Lui un apostolato. Senta ognuno la responsabilità delle anime.
Oh! «il bel lavoro che dobbiamo compiere nelle anime!» diceva il Sig. Maestro, sempre più caro a tutti. Sentire la divina sete per le anime come la sentiva Gesù Cristo. Far conoscere la dottrina dogmatica, morale e liturgica di Gesù Cristo valendosi dei mezzi più celeri e fecondi. Essere progressivi! e sentire la progressività in Cristo e nella Chiesa! Anime che attendono! A nessuna manchi, per quanto sta da noi, la luce divina. E’ la vita di S. Paolo; è sentire il «vive in me Cristo» apostolo; è accompagnare nel suo difficile cammino di oggi la Chiesa. Sempre protesi in avanti: come Cristo propagandista, come Paolo camminatore di Dio.

Terzo pensiero: Confidate! In questi giorni i costruttori della nuova Chiesa nostra lavorano attorno al cornicione esterno, sul quale imprimono le frasi: «Di qui voglio illuminare; - Non temete, io sono con voi; - Abbiate il dolore dei peccati; - A Maria, Regina degli Apostoli». Sono verità, sono via, sono vita.
Centro per le belle vocazioni: cooperiamo al reclutamento ed alla formazione.
Trono di grazie per quanti, sparsi sulla terra, volgendo l'occhio a Roma vi vedono il Padre, il Papa; e la Madre Maria, speranza.
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Apostola e Maestra degli Apostoli e di ogni apostolato: quello del cinema cresce col crescere del suo santuario.
Monumento di riconoscenza ed amore. Chi è di Maria è guidato, sorretto, confortato nella duplice impresa di santificarsi e santificare.
S. Giuseppe si accompagnò con Maria per Divina disposizione: sino a che ne ebbe l'assistenza amorosa in morte.
Confidate! in Dio ed anche nei Fratelli e Sorelle. Dio è con noi per indicarci le sue vie; per comunicarci la sua grazia; per assicurarci la divina ricompensa. Le difficoltà e le prove sono permesse sapientemente ed amorosamente da Dio perché siamo più santi! Avanti! ogni giorno progredire un tantino. Nella vita vi sono i vinti, ma vi sono pure i ferventi, coloro che sperano in Dio, i vittoriosi. E tali ci faccia, per intercessione di S. Giuseppe, Dio Padre, Dio Figlio, Dio Spirito Santo. Amen.
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152. St. In RA, aprile (1949)1-2; in SP, aprile (1949)1-2. RA fa precedere l'introduzione seguente: «Come il giorno di Natale, così il 19 marzo, festività di S. Giuseppe, la ‘R.S.P.’ richiamava l'attenzione dei ‘posti di ascolto’: il Sig. Primo Maestro voleva di nuovo far giungere la Sua paterna voce a tutti i Suoi Figli e Figlie attraverso questo mezzo celerissimo, che gli sta tanto a cuore. Alle 7.30 precise sedeva al microfono, e, con voce più ferma che la prima volta, rivolgeva il ringraziamento cordiale, sentitissimo per gli auguri giuntigli un po’ da ogni parte per il Suo Onomastico, e proponeva alla nostra meditazione tre pensieri profondi e sostanziosi che qui riportiamo, a consolazione di tutti. La seconda trasmissione fu più lunga della prima: otto minuti, invece di sei, nonostante lo stile telegrafico, per essere breve; e la recezione, almeno da diversi posti da cui sinora è giunta notizia, buonissima. Iddio sia benedetto! E S. Giuseppe voglia prendere sotto la propria cura paterna anche questo ramo del nostro apostolato, tanto importante e tanto desiderato, aiutando a far superare le difficoltà che si frappongono alla concessione dei richiesti permessi per poter incominciare a sviluppare l'apostolato radio».