Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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CIRCOLARE 198*

Comunica la dolorosa notizia della morte di un Paolino, al quale tutta la Famiglia Paolina deve riconoscenza.

DON SEBASTIANO BENEDETTO TROSSO
Corneliano 8-9-1894 - Alba 14-10-1952

Quando Don Trosso, terminata la guerra (1915-1918) doveva essere congedato dal servizio militare essendo già capitano, ebbe proposte ed assicurazioni lusinghiere di venir prestissimo elevato ai più alti gradi nell'esercito proseguendo la carriera. Pensò, pregò, domandò consiglio. La sua risposta fu: prima la mia vocazione, prima la salvezza dell'anima mia; il paradiso vale assai di più.

L'ascetica di Don Trosso era molto semplice, si fondava su tre principi chiari, sicuri, decisivi: il Signore ci ha creati, dobbiamo salvarci, sopra la terra siamo per farci dei meriti per il paradiso. Questo modo di ragionare soprannaturalmente valeva per sé, per ogni decisione; lo applicava nella direzione e predicazione a tutti. In punto di morte disse serenamente: «Il Signore manda gli uomini sopra la terra a fare delle commissioni (opere buone) poi li richiama vicino a sé, in paradiso».

«Voi, maestri dei nostri aspiranti, siate molto fermi: nell'istituto non deve regnare il peccato ... correggete, curate, poi rimandate chi non si emenda».
Nei primi tempi del nostro Istituto vi furono alcuni giorni particolarmente difficili. Fu Don Trosso a volgere, con la sua preghiera e con la sua parola semplice e chiara, tutto in meglio. Superato, contro le previsioni umane il grave ostacolo, il cammino si fece più facile.
La Famiglia Paolina gli deve tanta riconoscenza.
Sono stato in Brasile nel maggio u.s.; vi ho trovato una decina di case (tra maschili e femminili), con un totale di circa 350 persone, molto fervore e buone iniziative. Hanno lavorato e
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lavorano con zelo buoni sacerdoti: la base e lo spirito, ognuno lo ripeteva, venne messo da Don Trosso. Lo sentono anche ora che lo sviluppo di tutto diviene di giorno in giorno più consolante: Don Trosso ha formato vere coscienze; egli voleva la vita religiosa ben vissuta; prima in sé, poi in tutti. E tuttavia aveva per ognuno un gran cuore.

Sac. Alberione

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198*. St. In RA, novembre (1952)1; in SP, novembre (1952)1.