Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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CIRCOLARE 196*

Riassume per le Congregazioni Paoline i punti rilevati nella visita fraterna alle comunità maschili e femminili d'America.

UNA VISITA FRATERNA384

Romanità

In ogni nazione conviene istruire de Ecclesia et de Romano Pontifice, riassumendo ed adattando ai bisogni quanto abbiamo studiato nei Corsi Teologici; svolgendo le tesi sulla Chiesa come società perfetta, soprannaturale e sopranazionale. La presenza e l'attività della Chiesa ha sempre una benefica influenza anche nel campo sociale e culturale. In generale poi giova moltissimo la illustrazione dell'Enciclica «Mystici corporis Christi»385.
Negli Stati Uniti di America si è iniziata perciò la collana delle encicliche più notevoli da Leone XIII ad oggi, come quella che già si pubblica in Italia sotto il titolo «Pastore della Chiesa che vi guida». Già sono uscite quelle sopra la Scrittura, il Catechismo, l'azione missionaria, l'azione cattolica, l'azione sociale, contro il comunismo, ecc.
Dolorosamente in qualche nazione la bandiera papale è ripiegata, ammainata; i Figli e le Figlie di S. Paolo la spieghino, la innalzino, e sotto la sua ombra combattano le battaglie del Signore. Fermi tutti nella fede: «Pasce agnos... pasce oves...»386.
«Portae inferi non praevalebunt adversus eam»387.
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Si tenga almeno ogni anno una predica od una ora di adorazione sopra questo argomento.
Attaccamento a Roma significa: amore alla verità, alla giustizia, alla pace, al progresso.

Povertà ed apostolato

Si è constatato in parecchie case un eroismo nel costruire dal nulla buoni edifici, apostolato ben organizzato, studi sufficienti, formazione religioso-paolina integrale.
Si cammina con saggezza quando si stabilisce l'economia su l'apostolato. Il primo e principale nostro mezzo di sostentamento, il pulpito, del quale si deve vivere è l'apostolato. Di lì il principale introito; dopo di esso la beneficenza. Ma non si giuochi! tanto meno di borsa; né speculazioni di carattere commerciale od industriale.
Redazione, tecnica, propaganda ben organizzate daranno frutti di apostolato e mezzi di vivere.

Redazione Paolina

Vi sono nelle Costituzioni i principi direttivi. Essi ci innestano in Christo et in Ecclesia; dei quali l'apostolato delle edizioni è una voce, anzi altoparlante.
Articolo principale è il secondo: «Il fine speciale della Pia Società San Paolo consiste in questo: che i membri lavorino con tutte le forze, per la gloria di Dio e la salvezza delle anime, nella divulgazione della dottrina cattolica, soprattutto con l'apostolato delle edizioni: stampa, cinematografo, radio; e con gli altri mezzi più fruttuosi e più celeri, ossia le invenzioni che il progresso umano fornisce e le necessità e le condizioni dei tempi richiedono. Procurino perciò i Superiori affinché tutto quello che, per disposizione di Dio, il progresso ha inventato nel campo delle scienze umane e della stessa tecnica industriale, non sia lasciato per un uso deleterio agli uomini ma sia usato e realmente serva per la gloria di Dio e la salvezza delle anime, cioè per la propagazione della dottrina cattolica».
Altri articoli sono i seguenti:
Art. 222. «Ricordino i religiosi che nell'esercizio dell'apostolato di Gesù Cristo siamo debitori a tutti, specialmente ai piccoli, agli infedeli, agli umili e ai poveri, affinché per mezzo della Chiesa sia fatta conoscere la multiforme sapienza di Cristo».
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Art. 248. «In modo particolare i Superiori devono rivolgere le loro cure all'arte cinematografica, che esercita tanta efficacia sulle moltitudini e può essere di stimolo sia alla virtù che al male, perché sia opportunamente usata come mezzo di efficacissimo apostolato per la salute delle anime e per il bene della stessa società civile».
Art. 255. «La Pia Società San Paolo, secondo il suo fine speciale, deve anche arrivare a far sì che l'invenzione della radio sia usata come importante mezzo di apostolato, ossia per la diffusione della parola di Dio. Dove è possibile la Società deve possedere anche proprie stazioni radiofoniche».
Lo scambio del meglio, da una nazione all'altra, la redazione hanno il primo e principale ufficio dell'apostolato; sono Albano (Roma) per la Società San Paolo; e Grottaferrata (Roma) per le Figlie di San Paolo.

In unione spirituale ed intellettuale vi sia in ogni nazione almeno una persona o gruppo di persone competenti che ricevano, traducano, adattino alle condizioni speciali di tempo, luogo e persone.
Lo scambio del meglio, da una nazione all'altra, viene di conseguenza. Dalle singole nazioni sia segnalato ciò che può essere utile al centro; e da questo poi come travasato in altre nazioni; onde essere più utili agli uomini.
Si è fatto assai ora presso le case maschili e presso le femminili per gli scrittori e scrittrici, per traduzioni, pitture, ecc. Una sessantina di lavori sono in corso; dei quali una trentina in USA.
Dalla Casa Generalizia dipende poi il coordinamento e l'alta direzione. L'ordine divinamente stabilito e secondo le Costituzioni è:
1) La dottrina della Chiesa
2) La Scrittura Sacra
3) La Tradizione sacra.

Il mandato di Gesù Cristo agli Apostoli fu questo: «Andate e predicate»388; perciò la prima diffusione della buona novella
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venne fatta a viva voce; successivamente vennero scritti da Matteo, Marco, Luca, Giovanni i rispettivi testi del Vangelo. E così molte cose non furono scritte, ma tramandate a viva voce nell'insegnamento ordinario e straordinario della Chiesa. Perciò in primo luogo stanno i Catechismi, approvati dalla Chiesa, di qualunque forma e grandezza, fra i quali specialmente
«il catechismo del Concilio di Trento».
Ma la Chiesa ricava il suo insegnamento dalla Scrittura e Tradizione.

Ed ecco, in secondo luogo, la Scrittura con i suoi 72 libri; fra i quali predominanti sono i libri del Nuovo Testamento, specialmente i Vangeli e le Lettere degli apostoli.

In terzo luogo tutto quello che forma il fiume della Tradizione apostolica: Concilii, Santi Padri, liturgia, atti pontifici, Dottori, archeologia, ecc. Quando poi le tre vie, per cui può arrivare a noi la dottrina di Gesù Cristo e della Chiesa sono associate, abbiamo l'ottimo: quale può accontentare ogni mentalità, anche la più esigente. L'apprestamento può avvenire in moltissime forme, tenendo presenti le circostanze di luogo, di tempo, di persone: dall'esposizione all'apologetica, dalla stampa alla radio, ecc.
L'apostolato ha carattere universale: poiché riguarda ogni tempo, ogni luogo, ogni persona, ogni mezzo di trasmissione del pensiero, tutta la dottrina cristiana.

La Pia Società San Paolo deriva e ricava la sua dottrina, la sua pietà, il suo apostolato dal Maestro Divino, Pontefice ed apostolo. Gli studi scientifici condotti con intelligenza ed amore serviranno a chiarire sempre meglio quanto le Costituzioni dicono schematicamente. La luce che parte dal Divino Maestro riguarda tutta la scienza naturale, soprannaturale, il mondo creato secondo il disegno del Verbo, la rivelazione, l'insegnamento della Chiesa, Maestra, sono manifestazioni di Dio- Verità. Dal centro partiranno i raggi che illuminano ogni apostolo. Come Gesù disse di sé: «Ego sum lux mundi»389, così disse
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se agli apostoli: «Vos estis lux mundi»390; ciò in unione e dipendenza da lui, che «erat lux vera»391.

La Chiesa, Maestra dell'umanità è illuminata dallo Spirito Santo. Essa ha due nemici: l'errore e l'ignoranza. Essa non rifiuta, ma esamina, eleva ed adopera ogni scoperta, ogni sapere, ogni scienza umana e divina perché tutto è prezioso contributo, per il suo insegnamento.

Per lo studio

Gli errori, le sette, le eresie, i partiti contrari alla Chiesa sono in un continuo aumento. Occorre che sia arrestato il progressivo avanzare del nemico. In generale invece si è lenti a muoverci ed il male dilaga. Vi è persino chi ignora importanti documenti pontifici come la Enciclica «Humani generis»392, la
«Quadragesimo anno»393, ecc.
Sono da tirarsi varie conseguenze:
a) Lo studio della teologia sia più aderente alla Chiesa da una parte; e dall'altra più aderente alla vita odierna; e rivesta un più spiccato carattere apologetico.
b) Ai corsi teologici si premetta una buona preparazione letteraria, scientifica e filosofica. Il latino è lingua della Chiesa; meglio dà la dottrina; l'abitudine all'argomentazione filosofica facilita la comprensione e l'esposizione; la scienza umana stabilisce un apparentamento efficace con la scienza divina giacché procedono da unico principio e sono come la primogenita e la secondogenita, arrivando a noi da Dio per ragione o per la rivelazione rispettivamente.
c) Ricevuto un consiglio molto utile: il giovane Chierico sia messo in grado di utilizzare meglio il suo sapere. In generale si sanno molte cose in più di quanto se ne utilizzano: nella redazione, nel cinema, nella radio. Di questo buon consiglio la Casa Generalizia è riconoscente; e prende impegno di seguirlo in quanto compatibile con le altre occupazioni. La sana critica, le prove di redazione, la pedagogia, la pastorale, ecc., entrano qui come mezzi necessari.
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Vigilare...
Tra i grandi beni di una Congregazione vi è la saggezza nel parlare, l'uso santo della lingua, una edificante corrispondenza epistolare.
Ognuno sa quanto scrive S. Giacomo nella sua epistola cattolica: «Se uno però non manca nel parlare, egli è un uomo perfetto; capace di tenere in freno anche tutto il corpo... Così anche la lingua è certo un piccolo membro, ma può vantarsi di grandi cose» (Gc 3,2).
La lingua lodi il Signore, predichi il Vangelo, istruisca il prossimo, spanda una sana letizia nelle comunità, serva per le buone e necessarie relazioni sociali... si canteranno così in eterno le divine lodi con i santi e gli angeli.
Vigilare pure sulle lettere. Far passare da una casa all'altra il bene, mai il male; costruire, mai distruggere; incoraggiare, non favorire le deviazioni; dar sempre il buon esempio a tutti, specialmente ai giovani.
Vigilare sul cinema, radio, televisione.
«Chi è sapiente e scienziato tra di voi? Lo dimostri colla bontà della vita, colle sue opere fatte con quella mansuetudine che è propria della sapienza. Ma se avete nei vostri cuori amara gelosia e dissensioni, non vi vantate per non mentire contro la verità» (Gc 3,13-14).
Vi è una sapienza terrena, mondana o soltanto umana. La vera sapienza desursum est, descendens a Patre luminum: si ispira cioè alla fede. Lo Spirito Santo ci dà i caratteri dell'una e dell'altra. S. Giacomo continua: «Perché non è questa la sapienza che scende dall'alto, questa è sapienza terrena, animalesca, diabolica. Dove infatti è gelosia e dissenso, ivi è scompiglio ed ogni azione malvagia. Invece la sapienza che vien dall'alto prima di tutto è pura, poi è pacifica, modesta, arrendevole, dà retta ai buoni, è piena di misericordia e di buoni frutti, aliena dal criticare e dall'ipocrisia. Or il frutto della giustizia è seminato nella pace da coloro che procurano la pace» (Gc 3,15-18).
Il buon religioso, come il buon Sacerdote, è sempre figlio dell'eterna sapienza, il servo fedele e prudente, l'uomo saggio ed in continua ascesa: parla secondo la vera sapienza.
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Per la formazione dei nostri
Occorre tener presente il fine: «Donec formetur Christus in vobis»394.
Educare alla vita religiosa e sacerdotale; preparare
«attingens a fine usque ad finem, fortiter suaviterque omnia disponens»395 alla Professione dei voti, all'Ordinazione.
L'educazione invece dei collegi civili, pur se tenuti da religiosi, preparano alla vita cristiana di famiglia, alla vita civile. Il nostro aspirante come viene istruito nelle lingue e scienze ed apostolato, così deve venire addestrato, avviato, formato, abituato alla osservanza religiosa: alla povertà, castità, obbedienza, mortificazione: «vos de mundo non estis»396. Prima si opererà per virtù: fatta l'esperienza si passerà ai voti. - Vi è una tentazione, quella in cui caddero i nostri progenitori desiderosi di conoscere il bene e il male: «Eritis sicut dii, scientes bonum et malum»397. - Mostrare il male sotto forme lusinghiere ed ante tempus è scandalizzare. Si conoscerà il male a suo tempo ed in forma dottrinale.
Conoscere il male a suo tempo e per le giuste vie è dovere ed insieme cosa accompagnata dalla Divina Grazia, come per esempio quando si studia la Teologia Morale. Ma la curiosità morbosa di sapere, sentire, vedere ciò che non conviene o fuori del tempo e dalle strade buone porta amare conseguenze.
La pedagogia da seguirsi è la divina; cioè quella tenuta da Gesù Maestro: anche qui è la via. Leggere bene il Vangelo, studiare bene il modo con cui formò i suoi chierici-novizi, gli Apostoli.
Dare il debito posto all'educazione umana; purché l'educazione religiosa preceda, sovrasti, sostanzi, animi tutto.

Lavoro interiorea
I tempi attuali portano ad una superficialità e ad una esteriorità che facilmente penetrano anche negli Istituti religiosi.
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Occorre la profondità negli studi, nel lavoro spirituale, nel modo di educare, nell'esame di coscienza, nelle opere di zelo, in tutta la vita.
Il lavoro interiore riguarda la correzione dei difetti e l'acquisto delle virtù. Profonde convinzioni nella mente degli aspiranti e grande spirito di fede; ordinamento deciso della vita verso lo stato religioso ed il paradiso; pietà illuminata e costantemente fedele alle pratiche quotidiane, settimanali, mensili, annuali; studi letterari, scientifici, filosofici, e teologici fatti con larghe vedute.
Il giovanetto entrando si trovi in un ambiente di vivo color paolino; subito si orienti alla vita religiosa paolina praticando per virtù, quello che un giorno praticherà per la professione ed i voti: povertà, delicatezza di coscienza, obbedienza, vita comune, apostolato. Questo, si capisce, secondo la sua capacità: chi non si troverà bene potrà più presto prendere altra via e formarsi per altra vita. Niente di scialbo, ma colore vivo, religioso-paolino.

Silenziosità operosa
Una sana letizia è di buon vantaggio per lo spirito e per la salute. Il dono della lingua, come organo della parola, ci obbliga ad una riconoscenza e corrispondenza continua al Signore.
La lingua può essere usata in bene od in male: predicatori, insegnanti che non si stancano di parlare, esortare, ammaestrare! mormoratori, ciarloni, seminatori di discordie che si mostrano impenitenti. «Os justi meditabitur sapientiam et lingua eius loquetur iudicium; lex Dei eius in corde ipsius»398. Il Signore premierà secondo le opere, non secondo le parole.

Separazione ed unione
La Famiglia Paolina consta di quattro Congregazioni, ben distinte per governo, amministrazione, fine. Ma vi è tra esse un coordinamento, un'unione di spirito e di vicendevole aiuto che possono dare copiosi frutti. Tanta separazione da assicurare la libertà di azione, il rispetto, lo spirito di iniziativa; tanta unione di spirito da portarsi vicendevole contributo di preghiera
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e di edificazione. Nella vita pratica: una certa unione ed intesa tra chi sta a capo, separazione invece tra le persone soggette. La cosa è assai delicata.

Libro di preghiere
La nuova edizione è stata molto gradita a tutti, particolarmente per il miglior ordinamento e la scelta delle lodi. Il libro sarà tradotto in alcune nazioni.
Sarà buona cosa un corso di meditazioni in cui venga spiegata ogni preghiera dall'Angelus ai Vespri. La prefazione sotto forma di invito, le brevi istruzioni sopra le divozioni, la Messa, l'esame di coscienza, la visita, ecc. serviranno assai per la pietà e la miglior intelligenza delle pratiche. Ottimo l'uso di fissare il Ritiro Mensile la prima o l'ultima domenica del mese; ed in tal giorno far l'ora di adorazione ad onore di Gesù Cristo, Maestro Divino.

Sac. Alberione

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196*. St. In RA, giugno-luglio (1952)14; in SP, aprile (1952)1-2. Una breve nota introduttiva contestualizza il testo: «Il Primo Maestro ha visitato le case maschili e femminili dell'America. Riassume ora alcuni degli argomenti generali su cui si è colà intrattenuto fraternamente e con soddisfazione spirituale, secondo le circostanze di luogo e di persone. Insieme manifesta la sua riconoscenza a tutti; mentre ringrazia il Signore per le belle opere vedute e la buona volontà di progredire sempre di più nella mentalità, nella vita e pietà paolina».
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384 Don Alberione partì con M. Tecla il 21 marzo 1952 e visitò le comunità del Canada, Stati Uniti e dell'America Latina.
385

1 PIO XII, Mystici Corporis Christi in AAS 35 (1943) 208.

386 Cf Gv 21,15: «Pasci i miei agnelli... pasci le mie pecorelle».

387 Cf Mt 16,18: «Le porte degli inferi non prevarranno contro di essa».

388 Cf Mc 16,15.

389 Cf Gv 8,12: «Io sono la luce del mondo».

390 Cf Mt 5,14: «Voi siete la luce del mondo».

391 Cf Gv 1,9.

392 PIO XII, Humani generis, in AAS 42 (1950) 561: enciclica sulle origini del genere umano.

393 PIO Xl, Quadragesimo anno, in AAS 23 (1931) 22, scritta in occasione del 40° anniversario della Rerum novarum.

a Questa seconda parte è pubblicata in RA, ottobre (1952)1, ma è la continuazione della medesima relazione.
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394 Cf Gal 4,19: «Finché non sia formato Cristo in voi».

395 Cf Sap 8,1: «Essa si estende da un confine all'altro con forza, governa con bontà eccellente ogni cosa».

396 Cf Gv 17,14: «Voi non siete del mondo».

397 Cf Gn 3,5: «Diventereste come Dio, conoscendo il bene e il male».

398 Cf Sal 37 (36),30-31: «La bocca del giusto proclama la sapienza, e la sua lingua esprime la giustizia; la legge del suo Dio è nel suo cuore».