Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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MEDITAZIONI VARIE 1958



Delle 34 meditazioni di Don Alberione elencate come Meditazioni varie 1958, 13 sono state tenute a Roma e 21 ad Albano. A Roma poi sono stati tenuti i veri corsi di Esercizi.
I temi svolti per lo più sono occasionali, suggeriti ora dalla liturgia o da varie ricorrenze. Don Alberione, ad Albano, per la presenza nella casa di cura di suore di diverse congregazioni, usa un linguaggio generico, e in altri casi un linguaggio più puntuale quando vuole illuminare aspetti della pietà comune o propri della Famiglia Paolina. Insiste su ciò che è importante per la vita religiosa in genere: l’amore vero, fattivo per la propria famiglia religiosa (med. 1). Ne sottolinea la priorità, senza però dimenticare nella preghiera, nei suffragi la famiglia naturale.
In occasione della festa della conversione di S. Paolo (med. 2) invita a prepararsi con una novena, anche perché è l’unica conversione liturgicamente ricordata. Frutti della conversione personale sono: pensieri santi, intenzione retta, cuore a Dio, lotta ai difetti.
Nel 1958 ricorre il diciannovesimo centenario della Lettera di S. Paolo ai Romani (58-1958). Don Alberione (med. 5) ne sottolinea l’importanza e presenta Paolo come modello per portare il Vangelo agli uomini di ogni tempo. Imparare da lui a fare l’apostolato tenendo presente i bisogni dell’umanità. Indica qual è l’unica via della salvezza: Vivere in Cristo, credere alla sua parola, seguire i suoi esempi, predicare i suoi precetti. Per noi paoline e paolini questa lettera è il modello delle edizioni: …rivestiti dello spirito di Gesù e consacrati per predicare ai gentili, deve essere la sostanza di quello che predichiamo, diffondiamo, scriviamo. Di qui la necessità dello studio, della pietà e della formazione religiosa, essere pieni di ciò che si vuole dare. Il Maestro Giaccardo ci è di esempio nella lettura della Bibbia, e in particolare della Lettera ai Romani: umiltà, spirito apostolico e animo puro.
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Il 20 gennaio 1958 il Card. Cicognani invia a Don Alberione l’approvazione della Messa votiva a N. S. Gesù Cristo Divino Maestro. In RA, febbraio 1958 il Fondatore dichiara: Questo... è il passo principale, è la sostanziale e viva approvazione del culto che la Famiglia Paolina pratica. Nell’omelia tenuta il 24 gennaio in santuario (med. 3) sottolinea come e dove si deve attingere la devozione a Gesù Cristo Via, Verità e Vita: …dal culto eucaristico, dalla lettura del Vangelo e con l’esercizio dell’apostolato. Nella celebrazione della Messa a Gesù Maestro in Albano, invita (med. 6) ad essere religiose fedeli.
La devozione principale della Quaresima è la devozione al Crocifisso. Quanto è avvenuto sul Calvario si rinnova nella Messa (med. 7). Ricavare frutto dalla Messa, con umiltà e fede. Come Maria unirsi al sacrifico di Gesù, unirsi alla Vittima, accompagnando il sacerdote nella liturgia.
Il tema degli Istituti Secolari, è proprio di questo tempo. Il Primo Maestro invita a leggere la circolare pubblicata su RA 4 (1958)1-7 per conoscere questa specifica vocazione e quali sono le condizioni per accedere a questi Istituti e a chi ci si può rivolgere (med. 11, 14). Nel cuore, nella mente e nella parola di Don Alberione s’intreccia all’argomento degli Istituti Secolari la presenza dei Cooperatori Paolini (IV e V Esercizi alle suore addette alle agenzie San Paolo Film; IV 25 marzo Esercizi delle libreriste).
In occasione della presentazione degli auguri per il suo onomastico, Don Alberione invita a ringraziare Dio per ciò che si è fatto, ma sottolinea che …il mezzo adoperato da Dio, il mezzo umano, è stata la Prima Maestra, la quale sempre ha preso tutto, e voi l’avete seguita. Siate riconoscenti e continuate a seguirla bene e proseguire sempre così (med. 8). La notizia della morte di Papa Pio XII (med. 22, 23) addolora il Primo Maestro. Da lui si sentiva aiutato nella complessa approvazione della Famiglia Paolina. Sollecita il dovere del suffragio e la preghiera pro eligendo Pontifice.
In tre interventi (med. 24, 25, 26) espone il valore della Visita Eucaristica per la Paolina. Non è un complesso di preghiere o di letture buone… è un incontro, è stare con il Signore. Chiedere anzitutto la grazia di farla bene.
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