Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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V
FIDUCIA NELLA CONGREGAZIONE1


Quest’oggi, commemorazione della santissima Vergine del Carmine o, come diciamo generalmente, festa della Madonna del Carmine. Mi viene in mente di ricordare che è utile, non necessario, ma utile, essere iscritti nelle tre Compagnie: Madonna del Carmine, l’Addolorata e l’Immacolata Concezione2. Si può esortare le Figlie, le giovani a tenere presente questo: onde arricchirsi sempre maggiormente di indulgenze, che possono in gran parte essere anche applicate alle anime del purgatorio, particolarmente le indulgenze per i cooperatori. Vi sono tante cose spirituali, aiuti spirituali, che non sembrano di grande importanza. Ma le persone che vogliono crescere nei meriti, crescere nella pietà e ottenere maggiori grazie, sempre ricorrono a tutti quei beni che si sono sempre avuti in Congregazione sin dall’inizio.
L’offertorio della Messa di oggi dice: Recordare, Virgo Mater, dum steteris in conspectu Dei, ut loquaris pro nobis bona, et ut avertat indignationem suam a nobis3: Ricordati o Madre che sei in cielo, ammessa alla visione beatifica in anima e corpo, ricordati di pregare il Signore per noi per tutte le grazie che ci sono necessarie, e perché il Signore non ci castighi, avendo tante volte trascurato grazie che il Signore ci ha concesso nella vita. Non ci castighi il Signore per questo, perché abbiamo sprecato grazie. Certo, come se noi volessimo dare un pane a un povero che chiede l’elemosina, e poi lo butta via, e un secondo e lo butta via, e un terzo ugualmente, alla fine ci irritiamo e basta. Abbiamo bisogno che il Signore, per
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intercessione di Maria, non ci neghi le grazie, quelle grazie che aveva disposto per noi, perché siamo stati tante volte un po’ duri, perché non abbiamo corrisposto alla sua misericordia.
Finire gli Esercizi con spirito ottimista, sia per ragioni umane e sia per ragioni soprannaturali. Spirito ottimista, che vuol dire vedere sempre le cose nello Spirito e nella luce della fede. Vuol dire sempre confidare, anche contra spem. Vuol dire, come si esprime S. Paolo, che Abramo confidò contro ogni speranza umana, contro tutto quello che sembrava secondo l’ordine umano delle cose: «Contra spem in spem credidit... et reputatum est illi ad justitiam»4, avendo creduto contro ogni evidenza umana, meritò grazia presso il Signore, e tutte le cose che il Signore gli aveva promesso, si avverarono.
Tutte le cose che la Congregazione vi promette, si avvereranno. Abbiate fede! Ecco, sempre fiducia. Vedessimo anche tanti inconvenienti, bisogna anzitutto che guardiamo quello che c’è di buono. Se si introduce la critica demolitrice, allora che cosa abbiamo? Abbiamo quello che diceva il Maestro Giaccardo una volta agli Esercizi: A forza di sputare contro, non c’è più niente di bello sul volto della Congregazione. E lo diceva a qualcuna che su questo punto della maldicenza andava parecchio avanti.
Perché si deve sempre vedere il bene? Non crediamo che il Signore, dispone tutto per la nostra santificazione e tutto per l’incremento della Congregazione? Questi ragionamenti umani sono fatti proprio perché non solo si ragiona soltanto con il lume della ragione, ma si ragiona anche con il lume del senso. Questi ragionamenti devono cessare, ragionare con spirito soprannaturale. Primo, la Congregazione è ben fondata. Non si può desiderare di meglio. Secondo, la Congregazione ha già un passato che merita tutta la fiducia. In generale qui non siete le prime. Le prime del 1916, ‘17, ‘18, quando nulla si vedeva e quando hanno camminato soltanto sulla parola, sulla fiducia, sulla fede in sostanza. La Congregazione è ben fondata, ben governata, un ottimo governo! La Congregazione ha già
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tanto meritato, è stimata, apprezzata in tante parti del mondo. Che cosa si potrebbe desiderare di più? Poi la Congregazione ha tanti membri buoni, veramente buoni, anime che amano soltanto il Signore. Poi, un altro motivo: Vi accorgete che gli apostolati che sono dati, sono tra i migliori, sono tra i più moderni? Sono tra i più efficaci, e sono tra i più necessari oggi! È la Provvidenza di Dio che ha fatto nascere la Congregazione cosi, perché lo Spirito Santo che governa la Chiesa, lo Spirito Santo ha guidato, illuminato, perché si adoperassero questi mezzi moderni celeri ed efficaci per la salvezza delle anime.
Non ci sono state anche approvazioni e lodi dalle massime autorità della Chiesa? Dunque non stare a guardare a destra o a sinistra. A volte viene la tentazione sotto aspetto buono: Ma se fossi nella vita claustrale, se vivessi dietro le grate…. Vedete, finché non discipliniamo il cuore e non facciamo noi stessi la divisione tra lo spirito del mondo e lo spirito religioso, aveste anche dieci inferriate davanti, è il cuore che si porta dentro, con noi! È l’amore che c’è dentro! Se c’è l’amore di Dio, è amore di Dio dovunque, anche se siete in mezzo a una piazza, e magari a destra e a sinistra ci sono i baracconi che danno spettacolo, voi conservate il vostro raccoglimento e fate la vostra strada, come avviene, non dico nella massima parte, nella quasi totalità, anzi potrei dire nella totalità. Se invece non c’è lo spirito buono, l’amore di Dio, allora foste anche dietro a dieci grate, l’invidia prende ancora più piede, le tentazioni della carne molte volte sono più forti e prendono magari un altro senso; così la superbia, così l’attaccamento a piccole cose, così l’ira, il nervoso, così la freddezza, ecc. Avete l’ora di adorazione che, per chi la fa bene, non lascia cadere nella tiepidezza. Se coloro che governano, voglio dire quelli che stanno presso la Congregazione dei Religiosi, quando hanno da proporre a un Istituto nuovo un modello di Costituzioni perché le formino su altre Costituzioni, indicano le vostre. Don Federico5 ne ha un gran merito!
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Allora avete tanti fondamenti umani. Domando se non sia vero quello che è stato detto qualche tempo fa: C’è forse un Istituto che abbia più cura della salute dei suoi membri del vostro? E ugualmente dello spirito, del buon andamento. Vi sono dei difetti? Speriamo che ce ne siano, se no avreste la superbia! Il Signore ce ne lascia sempre. Ma i difetti ci sono, perché li hanno i membri. La Chiesa è santa, ma siamo noi che non siamo santi, noi membri della Chiesa. E ci vorrebbe questo... e ci vorrebbe quello…. Ci vogliono delle anime sante in primo luogo! Poi le altre cose, man mano che si può, si migliorano. Tuttavia, sopportare degli inconvenienti, perché ci possiamo arricchire di meriti. Il paradiso poi sarà senza imperfezioni! Dobbiamo prepararci al paradiso e purificarci da quei difetti che ci sono in una o in un’altra, ecc.
Poi la fiducia soprannaturale. Considerare i grandi mezzi che avete: la devozione a Gesù Maestro. Veramente: «Fundati super fundamentum Apostolorum et Prophetarum, ipse summo angulari lapide Christo Jesu»6. S. Paolo scriveva cosi: «Siete fondati sul fondamento degli Apostoli», su S. Pietro, su S. Paolo in modo speciale, e sulla pietra angolare che è Cristo Gesù. E quale devozione più perfetta volete? Che applicate specialmente nella Visita, nella Comunione e nella santa Messa, e poi nella lettura del Vangelo, della Scrittura.
Adesso uscirà la Bibbia tradotta dai testi originali per l’Italia. In questi giorni credo si finisca di stamparla. Ci sarà poi la brossura e la legatura. Fare il proposito di leggere di più la Bibbia, perché chi legge di più la Bibbia, specialmente nella Visita, dopo ragiona soprannaturalmente, parla la Parola di Dio. E allora si dà tanto buon esempio a chi sente e si aiutano tanto le aspiranti, le suore giovani a vivere di spirito soprannaturale, a vivere di fede. Se il «giusto vive di fede»7 : chi vuol farsi santo, deve vivere tutto di fede! E questo spirito di fede si prende dalla Scrittura come latte, come il bambino prende il latte. La Scrittura che è interpretata dalla Chiesa, e che la santa madre Chiesa
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ci offre, ci presenta, non la Scrittura interpretata a nostro modo, oppure al senso protestante. Ragioni soprannaturali!
Poi devozione alla Regina degli Apostoli. La prima devozione verso Maria l’ha esercitata Gesù Maestro chiamando Maria sua madre, e consegnandosi nelle sue mani e obbedendo a Maria. Questa è una sua devozione eccezionale. Ma se guardiamo la devozione degli uomini, dei figli della Chiesa, la prima devozione è la devozione alla Regina. Quando Maria prese Giovanni come suo figlio, e quando gli Apostoli si radunarono nel cenacolo a pregare con Maria, cominciarono a diffondere la Parola di Dio. Quante volte venivano da Maria per essere confortati, e quante volte sentivano da lei la narrazione di certi episodi dell’infanzia di Gesù! Maria è proprio Regina, Madre e Maestra. Penso che abbiate letto su questo punto l’enciclica di Leone XIII: Madre della Chiesa, Maestra e Regina degli Apostoli8. Abbiamo fiducia in questa grande grazia, in questo grande dono che ci ha fatto Gesù morente: «Giovanni, ecco tua madre»9. Che cosa intendeva? Una madre naturale? O solamente che la Madonna fosse presa in casa da san Giovanni per essere nutrita, alimentata? Dice a Giovanni: «Ecco tua madre», e proprio Giovanni era lì e aveva vicino la sua madre naturale, «la sorella di Maria»10. E lì, davanti a sua madre, Gesù dice: «Giovanni, ecco tua madre» e indica Maria, perché indicava la madre spirituale data agli Apostoli, e data quindi a tutta la cristianità.
Poi la nostra devozione a S. Paolo. Quando non riuscite, chiamate S. Paolo! Non riuscite a pagare le case... Adesso è molto più facile pagare i vostri debiti, di quello che fu pagare la prima casa, questo terreno in principio11, eh sì! È molto più facile, sebbene adesso, invece di quaranta si dice quattrocento o si dice quattromila, o quattrocentomila. Le parole sono cambiate, ma la sostanza delle cose è a vostro favore, sebbene ci siano degli zeri in più. Ma dicono che gli zeri non contano. Non contano nel senso che adesso si deve guardare il potere, più che la cifra. Il potere del denaro e il potere della Congregazione attualmente.
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Un’ultima cosa. La Maestra in una casa ha soprattutto l’incarico di formare lo spirito delle suore. Primo massimo dovere. Per questo ci vuole l’istruzione religiosa, e particolarmente la lettura, ripetuta tante volte, delle Costituzioni. Ferme nel vostro spirito! Lì c’è il direttorio dello spirito. Vanno cercando la direzione spirituale, scrivono dall’oriente fino all’occidente. Ma avete sul tavolo il libro delle Costituzioni! Scrivete pure, ma dopo aver meditato le Costituzioni.
Non lasciamoci ingannare a cercare fuori casa, ciò che c’è in casa. Né credere che fuori tutto sia bello e nella vostra casa tutto sia brutto. Mai ingannarsi, perché il diavolo si veste da spirito buono, mentre poi è lo spirito malvagio.
Qualche volta nelle case bisognerebbe dire questo: Vi sono falsi profeti. «Guardatevi dai falsi profeti»12 e si parla di profeti, quindi si può applicare anche alle suore. Falsi profeti che sono vestiti da pecore, ma sono lupi. Perché? Appunto perché le loro parole non sono sempre sante. Eppure mostrano interessamento, vorrebbero forse anche esse essere amate, sostenute, ecc. Vedere dunque di essere molto sagge.
Le Costituzioni sono un fondo di sapienza ascetica e religiosa, e nello stesso tempo sono la norma di vita. Cercare tante cose. Ma è lì, in quei capitoli: voto e virtù della povertà, voto e virtù della castità, voto e virtù dell’obbedienza, la vita comune, l’umiltà, la carità, l’apostolato com’è descritto, ecc. Ma fate già bene quello che avete?. Bisogna dire così a queste giovani. Finché non avete proprio, diciamo cosi, l’abitudine di vivere secondo le Costituzioni, non fate propositi extra, non cercatevi mezzi extra. Farle sante queste suore, farle sante!
L’aggiornamento, in primo luogo, ho detto, è l’aggiornamento di ognuna, l’aggiornamento spirituale, non è vero? Ma, in secondo luogo, l’aggiornamento deve essere nella casa, nell’andamento della casa: che si viva santamente, che si osservino le Costituzioni, che, lontane anche duemila chilometri da Roma, la casa rappresenti la casa di Roma. Si vive come nella casa di Roma, si vive come in Casa Madre, come si è imparato. Vigilare su questi punti e formare le suore nel senso completo.
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Istruzione. Ma io so poco, dirà la superiora. Se sai poco, fa’ fare il catechismo dall’altra che ne sa di più! Non temere di umiliarti. Si può dire: Leggiamo la domanda del catechismo e la sua risposta. E poi abbiamo i libri di istruzione religiosa, oltre che l’istruzione sulle Costituzioni.
Avviare gradatamente alla pietà. Vigilare al sommo sulla pratica della pietà. Al sommo! Perché se non c’è una buona pietà, le persone sono destinate a intisichirsi spiritualmente. La tisi spirituale! Per cui sono scontente e trascinano la loro vita in una disposizione di animo per cui si fanno poco merito e poco giovano alla Congregazione. Quindi lo spirito!
L’abitudine poi di educarle sull’apostolato. È quello che in questi giorni avete sentito, particolarmente nelle meditazioni e nelle conferenze sull’apostolato e in generale sull’aggiornamento.
Sono tanto contento del modo con cui avete fatto gli Esercizi; tanto contento dell’indirizzo e del progresso che fa la Congregazione. E questo vuol dire che il Signore è contento. E la benedizione di Dio abbonderà sempre di più.
Ricordiamoci però sempre della frase: Da me nulla posso, con Dio posso tutto13, e per fare il bene bisogna sempre dolersi del male. Detestare prima il male in noi, e questo sarà allora il principio del bene che faremo.
Avanti dunque con grande fede e fiducia. Fiducia per ragioni umane, e fiducia per ragioni soprannaturali. Il Signore sarà sempre più largo di grazie. Vi manderà vocazioni, perché il Padre celeste manda le sue figlie dove saranno formate meglio, come un padre mette i figliuoli in collegio. Il Maestro divino, che è vivo lì nella vostra cappella, vi sarà sempre di maggior consolazione, di maggior luce. Cosi, nell’intimità fra voi, nella carità paziente, eh! carità paziente! Non c’è altra carità che quella della pazienza, che è segnata cioè da questo carattere, e vi troverete sempre meglio, e ci prepariamo il paradiso dove tutto è carità.
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1 Meditazione tenuta a Roma il 16 luglio 1958. Trascrizione da nastro: A6/an 52b = ac 88a.
2 Cf AD 204.4.
3 Traduzione letterale: Ricordati, o Vergine madre, di parlare in nostro favore alla presenza di Dio, affinché allontani da noi il suo sdegno.

4 Cf Rm 4,18.22: «Egli credette saldo nella speranza contro ogni speranza. E gli fu > accreditato come giustizia ».

5 Muzzarelli Federico don Vincenzo (1909-1956), sacerdote della Società San Paolo, procuratore presso la Santa Sede, consultore della Sacra Congregazione dei Religiosi, giurista stimato, fedele collaboratore di Don Alberione, insegnante di morale e di diritto canonico, latinista. Aiutò per la stesura delle Costituzioni degli Istituti della Famiglia Paolina. Cf Barbero G., o.c., pp. 766-767.

6 Cf Ef 2,20: «Edificati sopra il fondamento degli apostoli e dei profeti, avendo come pietra d’angolo lo stesso Cristo Gesù».
7 Cf Ab 2,4.

8 Cf med. 13, nota n. 2.
9 Cf Gv 19,27.
10 Cf Gv 19,25.
11 Cf Martini C. A., o.c., pp. 150-151.

12 Cf Mt 7,15.

13 Invocazione che Don Alberione ha ereditato dalla spiritualità di S. Francesco di Sales, che accompagnava il segno della croce sulla propria persona dicendo: Da me nulla posso. Con Dio posso tutto. Per amore di Dio voglio fare tutto. A Dio l’onore, a me il disprezzo. Don Alberione cambiò l’ultima espressione con: A me il paradiso. Cf LP, ed.1985, p. 24.