Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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III
LA PROPAGANDA1


Vi è da perfezionare ogni anima e ciascuna deve attendere a questo grande compito che è essenziale nella vita religiosa, essendo il primo articolo delle Costituzioni2. Ma vi è pure da perfezionare l’Istituto che deve crescere in sapienza, in età e grazia. Sapienza, età e grazia, e cioè che sia sempre più guidato dai principi, dalle verità, dalla dottrina della Chiesa. Età, cioè robustezza spirituale. Crescere in opere e crescere in numero di persone, ma non tanto per la quantità, piuttosto per la qualità. Preparare all’Istituto personale sempre più paolino nello spirito, personale sempre più guidato dallo spirito della Congregazione e più generoso. In santità, che si riferisce all’apostolato, e in santità che si riferisce alla grazia che vi è in ogni anima. Crescere!
Noi abbiamo tanto bisogno di luce soprannaturale. Vi sono anime che hanno delle comunicazioni molto intime con Gesù; vi sono anche persone che vivono di esteriorità. La propaganda deve venire dalla intimità con il Tabernacolo, cioè l’azione deve venire dall’orazione. Per comprendere sempre meglio questo, teniamo presente quello che ha scritto il Santo Padre quando ha ringraziato per l’offerta che gli è stata fatta del quadro di Gesù Maestro: L’impegno di predicare sempre Gesù Cristo come S. Paolo, e riporta il testo di S. Paolo.
A questo riguardo una domanda: L’Istituto è semplicemente una ripetizione di altri Istituti? Vi sono scrittori che scrivono bene, meglio di noi, presentano le cose con arte letteraria e
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qualche volta anche con profondità. Vi sono Istituti che hanno tipografie, e quanti ce ne sono! Ad esempio i Salesiani hanno molte tipografie, che stampano anche cose buone. Vi sono tipografie di cattolici i quali stampano anche cose liturgiche, non solamente ciò che riguarda la teologia, la filosofia, ecc. Vi sono Istituti che fanno la propaganda e, a volte, la fanno in maniera molto capillare, almeno in maniera molto larga. Certamente vi sono Istituti che vedendo le Figlie di San Paolo a fare la propaganda capillare, sono tentati di imitarle. Ma vi è una grande differenza.
Il vostro Istituto non è semplicemente una ripetizione di altri Istituti, no. Il vostro Istituto è per dare Gesù Cristo al mondo con la Chiesa, nella Chiesa, per la Chiesa e dalla Chiesa. Questo può essere più o meno nell’intenzione di altri Istituti, ma nel vostro deve essere il compito, la missione che ha l’Istituto stesso. La missione che ha l’Istituto stesso è dare Gesù Cristo Via, Verità e Vita come egli si è definito3. E dobbiamo considerare che quella definizione riassume gli altri insegnamenti che Gesù Cristo ha dato, cioè che egli aveva detto di se stesso, ed è la completa definizione che Gesù Cristo ha dato di se stesso verso il termine della sua missione pubblica, del suo ministero pubblico.
Ecco, noi non dobbiamo diventare semplici scrittori, e neppure gli Istituti devono fare semplicemente un lavoro materiale, ma noi dobbiamo diventare illustratori della dottrina intera di Gesù Cristo Via, Verità e Vita. Gli studi sono ordinati solo a questo e tutto il lavoro che si fa sia di redazione, di tecnica, di propaganda, è solo ordinato a questo.
Vedete, vi sono Istituti che camminano sempre nella loro via e sono benedetti dal Signore. Camminano nello spirito con cui sono nati e in cui sono nati. E vi sono Istituti invece che tralignano, a volte, dopo soltanto qualche decennio di vita. Oh, sempre mantenersi nello spirito in cui si è nati! In primo luogo il catechismo, poi le altre cose in proporzione: Scrittura, Tradizione, ecc. Dobbiamo dare Gesù Cristo Via, Verità e Vita! Cioè abbiamo da prendere dalla Chiesa la dottrina che diamo, sem-
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pre attenti alla dottrina, all’insegnamento che ci viene dalla cattedra di S. Pietro. Pietro vive nei suoi successori e continua nei suoi successori la sua opera: «Et tu conversus, confirma fratres»4, gli aveva detto Gesù. La dottrina pura della Chiesa, che la Chiesa ricava dalla rivelazione del Nuovo Testamento in modo particolare. Ecco: la dottrina della Chiesa.
In secondo luogo dobbiamo dare la morale di Gesù Cristo, la morale della Chiesa. Non dobbiamo solamente dare un insegnamento pratico, ma quello che è dato dal Vangelo. Non vi sono molte morali, non si dà una morale, ma si dà ‘la morale’. Si indica agli uomini la via, la via che conduce al cielo. E non ce n’è un’altra che quella che ha insegnato Gesù Cristo, e non ce n’è un’altra che quella che ci comunica, ci ripete la Chiesa.
E terzo, dobbiamo dare Gesù Cristo Vita: la sacra liturgia. Nella liturgia il centro è la Messa, poi i canali della grazia che ci portano i frutti della Messa: i sacramenti, la preghiera.
Non prendere quello che ci è più utile materialmente, ma quello che è più utile alle anime, quello che merita di essere dato, perché è conforme alla Chiesa. Se un Istituto nasce, supponiamo per gli orfani e poi, invece, vive di collegi in cui fa pagare molto e così si arricchisce, vedete che è un tralignamento. Non negozianti, ma apostole. Non semplicemente librerie, ma ‘centri’ da cui emana la luce della verità, la luce della morale e la luce della Chiesa, luce che comprende la sacra liturgia e tutti i mezzi di preghiera, tutti i mezzi che ci portano a Gesù Cristo.
Vedete dobbiamo sempre camminare nel centro, non ai margini. Ma questi fanno così... quegli altri così…!. Ma voi siete le Figlie di San Paolo! Gli altri non sono apostoli delle edizioni anche se stampassero il Vangelo o il catechismo. Lo vendono abbondantemente anche gli ebrei, perché così fanno più soldi! Alcuni sono disposti a vendere Gesù Cristo!
Bisogna che pensiamo che abbiamo la nostra strada segnata dalla Chiesa. Bisogna che sia conservato lo spirito nativo dell’Istituto! Da lì, avanti, il progresso! E sarà benedetto. E allora farete delle cose maggiori che all’inizio. Anche Gesù, prima di iniziare la sua passione, aveva detto che gli apostoli, i
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predicatori avrebbero fatto cose maggiori di lui5. E sono andati in tutto il mondo, mentre egli era restato nella Palestina. Così voi6 \dovete andare in tutto il mondo a portare Gesù Cristo, non a cambiare Gesù Cristo. Portare Gesù Cristo come egli si è definito: Via, Verità e Vita, restando fedeli alla vostra missione/ come gli apostoli sono stati fedeli alla loro missione! E chi compie bene la sua missione sta nello spirito della sua missione, e compie la volontà di Dio, quindi è sempre benedetto. E anche se andasse male, gli va bene, perché guadagna meriti per la vita eterna. Se una cosa un giorno va male, starà a noi a fare la penitenza e la mortificazione, ma il frutto verrà sicuro, e se non lo raccoglieremo noi, lo raccoglieranno altri. Altri entreranno nella messe, in quella messe, in quei campi dove non hanno seminato, dove avete seminato voi. Stare nella vostra missione. L’Istituto progredisce in quel campo.
Dunque, la verità è tutto il complesso dell’insegnamento di apostolato: Gesù Cristo Verità; poi la Via, cioè la morale, l’ascetica, cioè Gesù Cristo Via; terzo, la sacra liturgia: Gesù Cristo Vita, che è dare la religione che consta di dogma, morale e culto, e cioè Verità, Via e Vita. Che è dare Gesù Cristo che si è detto appunto Verità, Via e Vita.
Qualche volta si vogliono fare cose eccezionali, diverse, e si può trovare anche chi facendo cose un po’ diverse sia lodato e sia ammirato come se sapesse di più, ma S. Paolo dice: «Presso di voi non ho creduto di manifestare altro sapere, cioè altre cognizioni, altra Chiesa, che Gesù Cristo»7.
Quindi, partendo dalla redazione si viene fino alla propaganda: cioè la redazione deve scrivere, deve preparare quello; la tecnica deve preparare quello, moltiplicando ciò che dalla redazione è stato scritto; poi la propaganda deve dare quello. Notando bene che, venendo alla pratica, la redazione è una cosa minore come lavoro apostolico, più preziosa in sé oggettivamente, ma quanto all’Istituto e quanto alle anime ciò che sta sopra è la propaganda. E le propagandiste, per l’interesse
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dell’Istituto, l’interesse delle anime, l’interesse di Gesù Cristo e della Chiesa, se vogliamo dire così per capirci, sono propagandiste. Esse devono fare molti sacrifici. E, d’altra parte, sono la faccia dell’Istituto. L’Istituto si presenta per mezzo delle suore che sono nelle librerie e che sono nella propaganda, compreso anche il cinema. Ma adesso parliamo delle propagandiste per la loro alta missione, funzione.
Non mancano le cose scritte bene. C’è il Vangelo che è scritto stupendamente e da un buon autore: lo Spirito Santo. Manca che arrivi! Intanto, presto siamo arrivati a venti secoli di storia del cristianesimo, e più di un miliardo e mezzo di uomini non conoscono Gesù Cristo. Occorre un esercito di Figlie di San Paolo che vada a portarlo.
Il catechismo ce lo ha dato la Chiesa, ma che arrivi a tutte le anime! Che cosa c’è di meglio del catechismo che deve precedere la propaganda delle altre parti, fosse pure la Scrittura. Tanto che nei primi tempi non c’era né Vangelo né altro libro, ma gli apostoli facevano il catechismo, e il Vangelo si è stabilito per mezzo della predicazione. Quindi, in primo luogo la dottrina della Chiesa che allora era, diciamo, innestata ed emanava dal cuore e dalla mente degli apostoli, i quali l’hanno presa dal cuore e dalla mente di Gesù.
Se dovessimo far soldi, vi insegnerei altro, e saprei anche come fare, fino a un certo punto... Ma noi non siamo nati per questo e voi non vi siete fatte suore per questo. Mai! Mai! Abbiate sempre la luce dello Spirito Santo. La nostra missione centrale! Non importa che un libro vada di più o vada di meno; e se consiglio di ridurre anche i romanzi. Ma li stampano!. Li stampano perché li diffondete, ma se restano in magazzino, non li stampano più. È come dire: ci sono le mormoratrici perché ci sono le ascoltatrici. No! E non si sa chi abbia maggior colpa. La colpa però è divisa.
Ridurre, ridurre. Notando bene, però, che vi sono romanzi che sono fatti con lo spirito, supponiamo, il grande romanzo, il romanzo modello: I promessi sposi8, che vuole provare che
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la Provvidenza assiste coloro che sono retti di cuore, e quelli che hanno la malignità, e quelli che commettono ingiustizia un giorno cadranno nelle mani di Dio da cui non si può sfuggire. Chi ha abusato della libertà ribellandosi alle leggi della giustizia, alle leggi cristiane del Vangelo un giorno si pentirà.
Dunque, centrale sempre il catechismo che è completo: dogma, Verità; Via, morale, e Vita, sacramenti e preghiera. Centrale, sì! Così incoraggiate anche la redazione a stare nella sua via. E se voi lasciate in magazzino ciò che non è nella via giusta, diciamo, della vostra missione, non avrete più la tentazione che altri lo prepari. Ma adesso le cose, per quanto mi risulta, vanno abbastanza bene. Tuttavia, qualche tendenza a scivolare un po’ di qua e un po’ di là, qualche volta c’è.
L’onore vostro e la volontà di Dio sopra di voi è la via segnata dall’inizio dell’Istituto. Allargherete, farete di più, ma se perdeste lo spirito, diventereste sale scipito, come dice il Vangelo, cioè un sale che è guasto e che non serve più a condire le vivande, e quindi si butta via9. E il sale guasto a che cosa serve? Viene calpestato dagli uomini, perché farebbe inaridire anche le piante. Dunque, vedere che cosa prendete prima di partire per la propaganda. Scegliere bene: Io voglio dare Gesù Cristo!
Qualche volta sono andato a visitare chiese meravigliose: per esempio, per ricordarne una, sono stato in una chiesa la quale era lunga centoventi metri ed era di cinque navate. Tesori di arte là dentro. Ho fatto un giro, poi speravo di incontrare Gesù e non l’ho trovato. Allora ho domandato a chi mi conduceva: Ma qui il Santissimo Sacramento non c’è?. Sì, c’è. Allora mi ha condotto di fronte a un pilastro della chiesa. Là c’era appoggiato un altarino, sopra una grande statua della Madonna e il piccolo tabernacolo, ma piccolo eh! E l’altarino aveva solo un gradino che era la predella e un gradino per metterci i candelieri. Così si riduce la casa di Dio? Tutti i visitatori vanno a visitare la chiesa meravigliosa per la parte artistica. Ma noi facciamo la casa di Dio. Qual è il centro di una chiesa, se è fatta secondo le leggi liturgiche? Quando tutto conduce
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al tabernacolo che è nell’altare maggiore. Il resto è contorno, aiuto, e tutto quello sfoggio di arte e quell’abbondanza di spese sostenute, sono per condurre a Gesù, al tabernacolo, all’abitazione di Dio. Dunque, anche l’apostolato è così. Dobbiamo mettere in onore, diciamo così, centro e mira del nostro apostolato Gesù Cristo, Via, Verità e Vita come egli si è detto.
Allora l’Istituto non è una ripetizione di altri Istituti. E neppure quelli che faranno propaganda o vorranno mettere su tipografie o scrivere, non faranno quello che fate voi, perché, primo, avete questa missione che vi è data dalla Chiesa; poi, avete uno spirito particolare, paolino. Che cosa ha predicato S. Paolo? Leggiamo le Lettere, lì sappiamo che cosa ha predicato; leggiamo gli Atti degli Apostoli e troviamo alcuni discorsi suoi. E di che cosa parlava? Parlava sempre di Gesù Cristo. Così ha fatto il suo immenso apostolato in tante parti del mondo. Una volta si è provato a scappare un po’ da lì, perché si era trovato ad Atene, dove c’erano filosofi, gente che si atteggiava a sapienti, ma si è pentito. Non l’ha mai più ripetuto, perché la sua predica non ha guadagnato il pubblico. Qualcuno rideva di lui, qualche altro, trattandolo benevolmente: «Ti sentiremo un’altra volta»10. Solo due o tre hanno aderito a lui.
La nostra forza è in Gesù Cristo! È nel Vangelo! Anche se qualche volta avete i libri che non sono ben redatti e ben stampati, e se qualche volta non li presentate tanto bene, perché non li conoscete… la grazia di Dio fa! Fare le cose con fede, con fede! Perché allora a lavorare sarete voi da una parte e dall’altra lo Spirito Santo che opererà nelle anime. Noi dobbiamo avere e fare anche la parte materiale; e a volte rassomigliamo agli altri scrittori o editori o propagandisti. Certo. Ma anche il Battesimo si dà con l’acqua, e dell’acqua ce n’è tanta e ogni giorno versate dell’acqua. Ma non vuol dire che tutta l’acqua che si versa, anche se si versasse sul capo di un maomettano, se gli lavate la faccia, le mani e i piedi non vuol dire che diventi cristiano. Diviene cristiano se c’è lo Spirito Santo: «Ex aqua et
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Spiritu Sancto»11. Altrimenti potete versargli addosso l’Atlantico, ma non diviene cristiano.
È lo Spirito che vi assicura i meriti per la vita eterna. Quanti meriti vi fate! Però sapere anche parlare di Gesù Cristo per dare forza alle parole, perché chi è caldo emana calore da sé, ma chi è indifferente e freddo tanto farà nel presentare un romanzo come nel presentare il Vangelo. Così, con indifferenza. Tuttavia, non bisogna condannare ogni romanzo, e non bisogna condannare ogni periodico che non si presenti direttamente per dare Gesù Cristo esplicitamente, perché vi sono dei periodici che, diciamo così, servono a condurre all’altare, servono a condurre al confessionale e al Tabernacolo. Perché il fine è distaccare le anime dal male e unirle a Gesù Cristo, alla Comunione: «Non est in alio aliquo salus: Non vi è salvezza per il mondo che in quello»12.
Vi daranno tanti consigli! Di consigli ne riceverete tanti in giro, ma i consigli sono quelli della Congregazione, è l’indirizzo che avete. Perché vi è da dire anche questo: la Prima Maestra è molto illuminata dallo Spirito Santo per condurvi nelle vie giuste. Non fa bisogno di aver tanta scienza, no. Il Signore Gesù ha preso Pietro che sapeva appena contare i pesci che prendeva, Filippo poi era originale e [dava] certe risposte! Ma dopo che lo Spirito Santo è disceso, gli apostoli sono diventati i maestri del mondo, di tutti i filosofi e di tutti gli scienziati, perché la vera scienza si fonda su Dio e deve condurre a Dio, condurci a Dio per mezzo di Gesù Cristo Via, Verità e Vita.
Allora serenità e letizia nella vostra grande missione. Però, non fate passi e fatiche per portare sciocchezze! Del male mai, ma neanche portare sciocchezze. Portare quello che fa del bene, quello che fa bene. E distinguere con sapienza. Vi saranno tante spinte, un po’ di qua e un po’ di là, da varie parti, ma voi sempre richiamarvi: In mezzo al mondo io non conosco che Gesù Cristo e non so darvi che Gesù Cristo.
Facciano delle obiezioni se vogliono farle, e magari vi rifiutino se vogliono rifiutarvi, ma non rifiuteranno voi, rifiu-
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teranno Gesù Cristo. Voi intanto avete i meriti, e compite la vostra missione. Non importa se non siamo lodati dal mondo, purché abbiamo l’approvazione quando ci presenteremo a Gesù: «Vieni, servo buono e fedele»13. Servo buono, siete state buone! E fedeli alla vostra vocazione, alla vostra missione! Vieni. E dove? Al premio.
Perché, se pensate un po’ bene, le propagandiste, voi comandate un po’ agli altri, mentre sembra che siate solo sottoposte a un’obbedienza. Comandate un po’ perché, se date quel che dovete dare e rifiutate di dare quel che non si deve dare, allora gli altri penseranno che cosa scrivere e che cosa stampare.
Ferme nel vostro spirito giusto! Noi vogliamo fare dei passi. Vogliamo andare alle famiglie e fare una propaganda capillare con tutte le norme che ci date e lo spirito che ci infondete. E non vogliamo lavorare che per questo. Lavorare per questo sempre. Tenete l’Istituto nella sua vera missione. Ecco come comandate! L’Istituto nella sua vera missione.
Il Signore benedica tanto ogni vostro passo: questi passi che sono contati dagli angeli e vi saranno ricordati tutti nel giorno della ricompensa.
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1 Meditazione tenuta a Roma il 2 giugno 1958. Trascrizione da nastro: A6/an 49b = ac 84b. Stampata in Rag, n.5, luglio-agosto 1958, pp. 145-151.
2 Cf Cost ’53, art. 1: “Il fine generale della Pia Società Figlie di San Paolo è la gloria di Dio e la santificazione dei membri, mediante la pratica fedele dei tre voti di obbedienza, castità e povertà, e ordinando la propria vita a norma dei sacri canoni e delle presenti Costituzioni”.

3 Cf Gv 14,6.

4 Cf Lc 22,32: «E tu, una volta convertito, conferma i tuoi fratelli».

5 Cf Gv 14,12.
6 Vuoto di registrazione. Testo ricavato dallo stampato precedente.
7 Cf 1Cor 2,2.

8 Celebre romanzo scritto nel 1827 da Alessandro Manzoni (1785-1873), scrittore, poeta e drammaturgo italiano, e pubblicato nella versione definitiva fra il 1840-1842.

9 Cf Mt 5,13.

10 Cf At 17,32.

11 Cf Gv 3,5.
12 Cf At 4,12.

13 Cf Mt 25,21.