Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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II
CONSIGLI ED ESORTAZIONI1


Bisogna considerare che l’apostolato del cinema implica molta più attenzione che non quello della stampa. Il libro sta in libreria e lo potete sempre dare quando ve lo chiedono. Per le pellicole non è così. Bisogna quindi aiutarsi scambiandosi le pellicole [tra le agenzie] e collaborando in tutti i modi possibili. Lavoriamo tutti per la stessa causa. In agenzia non basta l’applicazione di chi va in propaganda o di chi sta in libreria, se ne richiede molta di più.
Quando uno pensa a fare bene il proprio apostolato adempie certamente bene la volonta di Dio e si fa santo. Il diavolo vi trova già impegnate e non gli lasciate neppure più il tempo per le tentazioni. Ringraziare il Signore per questo grande apostolato che ci ha dato e ringraziarlo per il progresso già realizzato in questi dieci anni2. Se l’apostolato della stampa, iniziato nel 1914, è arrivato al punto in cui è, non si può pretendere che coloro che lavorano nel cinema abbiano già tutta quella stessa esperienza! A dieci anni si può ancora permettere qualche sbaglio. Ma crescerete. E questo sforzo di fare meglio, questa applicazione all’apostolato è tutto amor di Dio. Sono tutte forze che si spendono per il Signore. Essere sempre più soprannaturali.
Ieri sera ho scritto una relazione da mandare al Santo Padre3 per quello che avete fatto in questo tempo e certamente gli farà piacere.
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Quante iniziative sono sorte e che non hanno poi dato risultati! Il successo dipende sempre dalla fede e dalla precisione. Nel 1914 si vedevano in continuità iniziative di tipografie, librerie, giornali, ecc., che nascevano e poi morivano per mancanza di spirito soprannaturale, di attenzione, di prudenza, ecc.
Per affrontare gli ostacoli dell’apostolato si richiede diffidenza di noi e confidenza in Dio, lavorare per Dio e per le anime, curare molto la retta intenzione.
Si faccia un po’ di meditazione sulle due encicliche Vigilanti cura4 e Miranda prorsus5 e, per quanto potete, sforzatevi di penetrare il senso dei due discorsi fatti dal Santo Padre l’anno scorso sul film ideale6. Meditare la parola del Papa, con sentimenti di docilità filiale.
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1 Secondo intervento del Primo Maestro al Convegno San Paolo Film Roma [8] marzo 1958. Stampato nell’opuscolo “Primo Convegno…” p. 28.
2 Cf Barbero G., o.c., pp. 751-755; Martini C. A., o.c., pp. 219; 263-265; 297-298. Cf anche Borrano Luigina, Le Figlie di San Paolo e il cinema…dal 1947-1970, Figlie di San Paolo Casa generalizia, Roma 2009, pp. 106-120.
3 Cf “Primo Convegno…”, p. 29. La risposta di Pio XII per mezzo del card. Angelo Dell’Acqua (1903-1972) è riportata in RA 3 (1958) 4 e CISP, p. 971.

4 Cf Enciclica di Pio XI promulgata il 29 giugno 1936 dedicata in particolare al cinema.
5 Cf Enciclica di Pio XII promulgata l’8 settembre 1957.
6 I Due discorsi sul film ideale, il primo pronunciato il 21 giugno 1955 e il secondo il 28 ottobre 1955, sono due esortazioni apostoliche indirizzate da Pio XII ai rappresentanti del mondo cinematografico.