Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

Effettua una ricerca

Ricerca Avanzata

42. AL FUNERALE DI SUOR DELFINA1

Ecco una vostra sorella che è arrivata alla professione eterna sulle porte del cielo2. Quanto alla sua professione temporanea, chiamiamola così anche quando è perpetua, è poi tutto un tempo di noviziato per il paradiso. È un tempo in cui l’anima, chiamata allo speciale servizio di Dio, si dedica alla purificazione di quanto è troppo umano, di quanto noi abbiamo ereditato per il peccato originale dai nostri progenitori. Una preparazione da una parte, e un ornamento oppure una toilette per il cielo, per incontrare lo sposo divino.
Se consideriamo la vita di questa suora noi possiamo non solo immaginare per fantasticare, ma possiamo pensare con tanto fondamento, con tante prove che S. Paolo, nostro padre, è venuto sulle porte del cielo per incontrarla e l’ha presentata egli stesso al Maestro divino. Le nozze sue, quanto alla professione temporanea, cioè a quella della terra, erano adesso alle nozze d’argento. Noi possiamo dire che questa fu una suora che aveva solo due cose: preghiera e lavoro. Ma quello che più importa, oltre la preghiera e il lavoro, è l’amore, la carità. Se consideriamo la semplicità con cui operava, la sua bontà continuata, la sua obbedienza che mai ebbe resistenze, bisogna pensare che ella si è preparata bene al cielo. Ha cercato di mettere in pratica tutto e completamente il comandamento primo e principale: Amare il Signore con tutta la mente, i suoi pensieri erano solo a Dio e al servizio di Dio. I suoi desideri erano soltanto rivolti a Dio e al cielo. Le sue forze morali e fisiche erano soltanto nel compimento dei doveri quotidiani. Silenziosa ed operosa.
~
Il noviziato del cielo si compie con il tendere ad amare con tutta la mente, con tutto il cuore, con tutte le forze. Allora l’anima non ha più nulla da andare a purgare in quel luogo di passaggio tra la terra e il cielo. Non c’è da stupirsi, forse possiamo stupirci noi, che ella non pensasse al purgatorio, e diceva: Io mi sono consacrata tutta a Dio; sempre, solo ho fatto per Dio; io penso che finito questo comincio il paradiso. Mi hanno fatto ricordare il purgatorio.... È sempre bene ricordare anche questo dogma di fede. Ma il Signore ha lasciato a lei tanta sofferenza per chiudere la sua vita: possono essere espiazioni, e sono misericordia di Dio, possono essere nuove perle per la corona, e ancora sono misericordia di Dio.
Occorre davanti a questa salma benedetta ricordare: «Omnis gloria eius ab intus»3. Quello che vale non sono le opere esteriori, né gli uffici, né le belle figure che uno fa. Tutta la gloria di Maria era dentro, e tutta la gloria di una anima consacrata a Dio è dentro, in questo amore, in questo senso di umiltà, di semplicità e di premura per le anime e per l’anima sua.
Abbiamo quindi da imparare la vita interiore. Per me è un modello di paolina. Altre potranno avere più intelligenza, più capacità, ma quando è che c’è l’amore perfetto? Quando tutti i talenti che abbiamo, siano cinque, dieci o due, sono usati solo e sempre per l’amore di Dio! Non guardiamo l’esteriorità, non guardiamo neppure a tutte le vicende della giornata; Dio e noi, abbellire l’anima nostra come ho detto: purificazione e ornamento per il cielo. La vita passa.
E faccia germogliare tante Figlie di San Paolo buone come lei. E assista dal cielo coloro che l’hanno aiutata, confortata e sostenuta durante l’ultima malattia. Certamente nel paradiso non c’è l’ingratitudine. Certamente là sentiremo la riconoscenza in un modo molto più perfetto di quanto si senta sulla terra.
D’altra parte assecondiamo lo spirito della Chiesa: suffragi abbondanti. Se non servono all’anima sua, serviranno ad altre anime, specialmente alle anime più abbandonate, specialmente
~
per quelle anime che sono in purgatorio a causa della stampa cattiva, della cinematografia cattiva e della televisione cattiva. Il Signore sa distribuire i suffragi secondo la sua sapienza e bontà. Mandiamo questi suffragi e lasciamo la distribuzione nelle mani di Gesù: egli è più saggio di noi e sa distribuirli secondo richiede la gloria del Padre e il bene delle anime.
~

1 Predica tenuta ad [Albano il 7 settembre 1956]. Dattiloscritto, carta comune, fogli 1 bianca e volta (21x31). Stampato in Regina Apostolorum, 9-10 (1956), p. 2. Si ritiene come originale lo stampato che ha come titolo: “Predica del Primo Maestro al funerale di suor Delfina”. Sul dattiloscritto sono aggiunti a mano luogo, data, autore e titolo: “In morte di sr Delfina”.

2 Sr Angela Delfina De Stefani FSP, nata il 2 febbraio 1908 e morta ad Albano il 6 settembre 1956.

3 Cf Sal 44,14: «Tutta la bellezza… è interiore» (Volgata).