Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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III
IL NOSTRO SPIRITO E IL NOSTRO APOSTOLATO1


State concludendo il vostro Convegno catechistico in un giorno molto felice, perché quest’oggi tutti i nostri sacerdoti celebrano la Messa ad onore di Gesù Maestro, il principale catechista, il catechista Uomo-Dio. Il suo messaggio ispira e dà la sostanza, il contenuto del catechismo. Senza aver avuto un pensiero particolare, la Messa a Gesù Maestro è stata fissata, per autorità, alla domenica seguente l’Epifania2, proprio in questo tempo. Il movimento della nostra devozione verso Gesù Maestro era cominciato in gennaio, anzi in principio di gennaio3. Quindi resta anche un ringraziamento da fare al Signore, che ha voluto indirizzare l’Istituto verso il suo proprio spirito.
Ora avete già fatto i vostri propositi, avete ricevuto istruzioni e vi siete date anche istruzioni vicendevoli, sia per la parte teorica come per la parte pratica. Comunque si faccia, il catechismo deve avere sempre lo stesso contenuto. Se avete avuto in mano i progetti del nuovo catechismo che si vorrebbero proporre, vi sarete accorte che sono due i progetti preparati. Un progetto per il catechismo: tenere il Catechismo di Pio X4 per il suo valore intrinseco e perché è di un santo, e i santi hanno sempre qualcosa di originale e comprendono sempre meglio
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le anime, i bisogni, la mentalità. Pio X poi aveva fatto tutta la trafila pastorale e aveva avuto anche un’esperienza speciale. Quindi il primo progetto è di conservare il Catechismo di Pio X, aggiungendo quelle domande che allora non erano necessarie e che oggi invece sono necessarie. Ad esempio, allora non si trattava del cinema, della televisione, della radio, quindi non si trattava dei problemi che si riferiscono a questi mezzi. D’altra parte vi sono peccati nuovi e la dottrina stessa della Chiesa è stata meglio penetrata, quindi un aggiornamento è molto opportuno. Questa è l’ispirazione che ha guidato i compilatori nell’aggiornare il Catechismo di Pio X.
Il secondo progetto raddoppia le domande del catechismo: se il primo ha cinquecento quaranta, cinquecento cinquanta domande, il secondo arriva a mille cinquanta o mille cento. Supera le mille, in sostanza. Quindi raddoppierebbe le domande. E le risposte, in generale, sono anche più lunghe. D’altra parte, ha dei meriti. Il primo merito è questo: che c’è l’introduzione al catechismo. Alla Pia Società San Paolo avevamo scritto un’introduzione al catechismo: Introduzione allo studio della dottrina cristiana5, che avete tradotto anche in America (Stati Uniti), perché non si può oggi cominciare a dire: Chi vi ha creati?, Vi ha creati Dio. Allora domandano subito: Ma c’è questo Dio? E per qual fine ci ha creato?. Il materialismo ha invaso un po’ tutti e tutto lo spirito attuale, e alcuni sono diventati materialisti fino in fondo, e allora bisogna pensare alla spiritualità dell’anima, se l’uomo ha l’anima.
Là, in principio, diciamo quali sono i misteri principali della nostra santa fede. Ma bisogna portare [a credere] all’autorità della Chiesa, perché domandano: E chi me lo dice che vi è un Dio in tre Persone?. Quindi noi dobbiamo provare che la Chiesa è stabilita maestra dell’umanità; dobbiamo provare che la Chiesa è governata dal romano Pontefice, che la Chiesa è
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infallibile e l’infallibilità è del Papa medesimo, perché quando definisce ha la stessa infallibilità che ha la Chiesa raccolta, ad esempio in Concilio, oppure quando è manifestato il consenso generale. Dunque bisogna che ci sia un’introduzione e questa risponderebbe al primo volume della teologia fondamentale. Ci vuole, quindi, una piccola [teologia] fondamentale ridotta a catechismo, e l’abbiamo composta e pubblicata. È utile che venga presa [in considerazione], altrimenti poi non credono più a niente, perché sono imbevuti degli errori che vanno serpeggiando. Il secolo attuale ha tanto del bene, ma ha anche i suoi mali generali e gravi, che sono l’ignoranza religiosa e poi la diffusione del comunismo ateo. Non solo comunismo ateo, e questo spirito è entrato un po’ dovunque. E perciò già i giovani si domandano: Ma perché questo? Chi me lo dice questo?. Allora bisogna dare un’introduzione al catechismo.
Poi, siccome c’è bisogno di preparare meglio [il popolo], abbiamo anche fatto il Catechismo sociale6, sociologia; poi il Catechismo vocazionario7 e ancora il Catechismo mariano8. Per adesso è soltanto uscito il primo volume. Ma è nello spirito cristiano che noi dobbiamo passare per Maria. Mi pare di averlo già anche ricordato, che bisogna capire i disegni di Dio, come Dio ha voluto che si compisse la redenzione, e come vuole che si applichi per Maria. Quindi il catechismo mariano ha la sua importanza e, anche se non lo si può far studiare tutto, chi fa il catechismo deve tener presente queste cose. L’introduzione alla dottrina cristiana è tenere presente ciò che riguarda la sociologia e quello che riguarda Maria, nella condizione e nei disegni di Dio redentore. Perché se mettiamo da parte Maria, che ha l’ufficio proprio di applicare i frutti della redenzione in quanto è mediatrice della grazia9, ci priviamo di un mezzo importante e necessario. Vogliamo dare le cose a rovescio di come le ha fatte il Signore?
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Le catechiste imparino sempre a far entrare Maria, e deve entrarci non per la finestra, ma per la sua porta giusta. Si cominci con il portare i bambini a Maria. E questo Via, Verità e Vita certamente lo farà, e poi lo faranno le catechiste. Voi siete tutte molto devote della Madonna, e l’avete dimostrato anche nel tempo in cui Maria pellegrina10 ha fatto il giro delle province d’Italia.
Portare a Maria, come Gesù ha voluto nascere ed essere educato da Maria. Vorrei, e non lo dico per comando, ma lo dico come una cosa che mi sta sommamente a cuore e che è importante in sé: leggere e meditare bene l’ultimo San Paolo. L’avete stampato nella vostra circolare11? Questo è fondamentale, è fondamentale! Manca ancora la quarta parte, il quarto punto, ma bisognava che la circolare non fosse troppo lunga, e d’altra parte doveva uscire. È fondamentale, ed è per questo che sull’entrata della chiesa Regina Apostolorum si è inciso con lettere in bronzo: Maria Mater, Magistra, Regina12. Magistra, vi insegnerà innumerevoli cose: Maria è la prima religiosa. E quest’oggi bisognerebbe dire la Salve Regina perché Maria ci insegni la vita religiosa com’è descritta nelle Costituzioni e com’è nello spirito della Chiesa, vero? Ecco allora questo.
Quanto poi alle lezioni del catechismo, Maestra Lucina ha già spiegato tutto, e sapete com’è. Devono essere come è il pensiero di oggi. Avete letto il calendario paolino ieri sera?
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Come bisogna che sia? Il catechismo pieno di Vangelo13... Così siete complete. Si potrà dire piuttosto così: Adesso è più facile farsi capire disponendo in questa maniera, ma bisogna che facciamo il cristiano. E il cristiano non è solamente corpo, né solamente anima, è una persona; c’è bisogno che facciamo la persona cristiana che è composta di anima e di corpo. Nell’uomo c’è quindi l’intelligenza, c’è la sentimentalità e c’è nello stesso tempo l’attività, l’iniziativa, l’apostolato.
Adesso, dunque, quanto a scrivere, scrivete già così, no? Mi pare che vi orientate bene, per quel che vedo adesso. Vorrei quasi dirvi una parola in confidenza ed è questa: Siccome tarda tanto a penetrare nelle persone, anche nelle persone distinte, questo concetto giusto, esatto, a voi è stato confidato di tenerlo vivo e farlo penetrare. Per questo si è insistito che uscisse il periodico e che proprio s’intitolasse: Via, Verità e Vita. Dunque, avete anche lì una missione da portare nel mondo, al popolo, a quelli che vi leggeranno: Il concetto che bisogna fare il cristiano, interamente cristiano l’uomo, tutto l’uomo, e portare tutto l’uomo a Dio, passando attraverso colui che è Via, Verità e Vita. Non c’è altra strada che questa: «Non est in alio aliquo salus: Non vi è salute se non in Gesù Cristo»14, e non c’è uomo, aggiunge S. Pietro, in cui si possa sperare, perché la salute nostra è salvezza in Gesù Cristo. Questo allo scrivere.
Quanto a formare le novizie, ho la convinzione, la persuasione che viene dato bene il concetto e tutta l’ascetica. In quel libro di ascetica15 che c’è, ed è ben inquadrato, c’è tutta la sostanza. Siccome abbiamo messo quattro sacerdoti che studiano solo il Divin Maestro16, perché a suo tempo possiate godere anche i frutti di questo studio, questo libro verrà un po’ perfezionato.
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Quindi, i quattro che sono laureati e che hanno già sempre atteso, dalla loro ordinazione finora, a studi speciali, cioè sono i quattro sacerdoti che stanno alla casa degli scrittori17 e che si prestano anche per il servizio alle suore, il servizio religioso alla casa di cura. Quindi per quella parte mi pare che vada bene.
Quanto alla scuola, mi sembra che bisogna fare pressappoco ciò che sempre si è detto, e c’è uno sforzo per farlo sempre meglio! Siccome voi non avete da rendere conto dei vostri studi ad esterni, potete farlo più facilmente.
I nostri invece devono fare gli esami fuori, e per l’ordinazione devono dare generalmente quattro esami. Per le confessioni bisogna dare questi esami e bisogna un po’ uniformarsi a quel modo un po’ vecchio che non è ancora del tutto aggiornato.
Voi siete più libere quindi, allora l’insegnamento sempre portato alla pratica. Sempre vedere, quando si insegna una cosa: Come la scriveresti e come la presenteresti in una conferenza? Questo è importante per quello che ho detto nell’Introduzione allo studio della dottrina cristiana18. Però arrivare fino lì: assegnare dei compiti, far fare degli esercizi, come pressappoco facciamo con le Pastorelle19: ogni sera, una per volta, devono esporre qualcosa, come se dovessero fare una lezione di catechismo o una conferenzina. Poi vengono messe alla prova per fare catechismo e a fare conferenzine, e non possono fare professione se non sono ritenute capaci di esercitare la loro missione che è quella di aiutare nelle opere parrocchiali, fra cui il catechismo è fondamentale! Quindi, far fare dei compiti. Che si arrivi alla pratica.
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Avete fatto bene a tenere questo Convegno. Tuttavia voi non avete da fare propriamente tutto quello che può esservi dato e detto da coloro che fanno solo l’opera catechistica, perché noi lo facciamo specialmente sotto l’aspetto della stampa, del cinema, della radio, della televisione. Dobbiamo addestrarci lì, perché il catechismo dobbiamo darlo anche non facendo i catechismi nelle classi, ma specialmente darlo con i mezzi moderni. Gli altri devono dare con i mezzi tradizionali che sono la predicazione, i catechismi parrocchiali e i catechismi nelle scuole. Per voi tutta questa istruzione: come dare i catechismi nelle parrocchie, nelle scuole, nelle famiglie, serve perché possiate scrivere in ordine a questo e parlare in ordine a questo, non che dobbiate diventare poi le catechiste delle parrocchie. Questo non è il vostro ufficio, non è vero? E neppure dovrete andare nelle scuole se non per eccezione. Tuttavia dovete sapere un po’ tutta la materia, perché si scriva e si parli secondo che è necessario scrivere e parlare. Tanto più poi, se per qualche tempo avete l’ufficio di andare negli uffici catechistici diocesani, perché questa è una parte molto utile e da fare, certo non è propriamente del tutto la parte vostra. Ma adesso è necessaria e bisogna dire che vi mette in una posizione di influire un po’ su tutti i catechismi delle diocesi, il che è importantissimo.
Quanto poi alla parte spirituale, già è stato detto, bisogna proprio che noi facciamo la pietà così. Per parlare di questo dovrei ripetere tutto ciò che è stato scritto nelle introduzioni del Libro delle preghiere: l’introduzione generale in principio, poi le introduzioni che spiegano come fare l’esame di coscienza, la Comunione, come fare la Confessione, come ascoltare la Messa, come fare la meditazione, la Visita al SS. Sacramento20, ecc. Vi sono cose che fanno propriamente per noi e bisogna vivere questo spirito. Allora, se lo abbiamo e se lo viviamo, si dà. Se una ha l’impegno: Voglio amare il Signore con tutta la mente, con tutto il cuore, con tutte le forze, viene da sé che parlando e conversando di cose che sembrano lontane dall’argomento, sempre lo si riproduce, lo si esprime in qualche maniera nella stessa vita. Allora viene sempre che
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una festa ben fatta ha una buona meditazione, ha una buona Comunione e ha una buona Messa ed è preparata con una buona Confessione. Così avviene sempre la formazione completa. Allora non ho più bisogno di spiegarlo, è già scritto. Si tratta di seguirlo.
Quanto poi alla propaganda e a tutto quello che è l’attività esterna, l’avete studiato in questi giorni, no? E avete fatto anche le vostre risoluzioni... i voti? Va bene... 21.
Adesso andiamo tutte per la seconda Messa.
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1 Meditazione tenuta ad Ariccia (RM) il 10 gennaio 1960 in occasione del 1° Convegno catechistico paolino. Meditazione conclusiva. Trascrizione da nastro: A6/ an 73b = ac 126a. Stampata in Convegno catechistico paolino, o.c., p. 73-76.

2 Cf med. 1, nota 11.

3 Dal gennaio 1924 si promossero iniziative per celebrare alcune giornate dedicate a Gesù Maestro. Cf Eliseo Sgarbossa, Gesù “il Maestro”. Excursus carismatico in AA.VV. Gesù, il Maestro ieri, oggi e sempre, Società San Paolo, Roma 1997, pp. 90-91.

4 Il Catechismo di Pio X in origine era conosciuto come Catechismo maggiore. L’edizione del 1905 presentava 993 domande e risposte. La riedizione del 1912 ha per titolo Catechismo della dottrina cristiana ed ha 433 domande e risposte.

5 Alberione Giacomo, Introduzione alla dottrina cristiana, Edizioni Paoline, Roma 1953. Tratta argomenti di teologia fondamentale, esposti sotto forma di domande e risposte, suddivisi in nove capitoli: Origine delle cose; l’uomo ragionevole e retto; Dio essere supremo; la religione; la rivelazione; il cristianesimo; il cattolicesimo; il Romano Pontefice; Mariologia. Cf Andrea Damino, Bibliografia di Don Giacomo Alberione, Società San Paolo, Roma 1994, pp. 59-60.

6 Cf Giacomo Alberione, Catechismo sociale. Elementi di sociologia, Edizioni Paoline, Roma 1985. La prima edizione vide la luce nel 1950.

7 Cf Lucina Bianchini, E tu, che farai? Catechismo della vocazione, Edizioni Paoline, 1957. Sr Lucina Bianchini (1913-1993), Figlia di San Paolo. Per anni ha lavorato nella redazione catechistica.

8 Cf Lucina Bianchini, Catechismo mariano, Edizioni Paoline, Roma 1958.

9 Cf med. 13, nota 15.

10 La Conferenza episcopale italiana in occasione della conclusione del XVI Congresso eucaristico nazionale di Catania, stabilì che il 13 settembre 1959, si consacrasse l’Italia a Maria. Per preparare tale evento fu promossa la peregrinatio Mariae, con la statua della Madonna di Fatima, in novantadue capoluoghi di provincia. A Roma, presso il Santuario Maria Regina degli Apostoli arrivò nel pomeriggio del 15 settembre 1959, ricevuta da Don Alberione, da don Lamera e dalle comunità paoline del comprensorio.

11 Cf San Paolo, nov.-dic. 1959, riportato anche in RA, nov.-dic. 1959, pp. 1-10.

12 All’ingresso del Sanuario Regina Apostolorum in Roma si trova la scritta: Suscipe nos Mater Magistra Regina Apostolorum – Roga Filium Tuum ut mittat operarios – in messem suam: Accoglici, Madre Maestra Regina degli Apostoli – Prega il Figlio tuo che mandi operai alla sua messe. Invocazione alla Vergine per tutte le grazie concernenti la vocazione e l’apostolato. Cf AA.VV. Parola di pietra, Società San Paolo, Roma 2003, p. 66. Cf anche Giovanni Battista Perego, Il Santuario Basilica Regina Apostolorum, EAS, Roma 1985, I Edizione, pp. 101-102.

13 Le sorelle leggono il pensiero del Calendario Paolino del 10 gennaio 1960: “Molte Nazioni sono povere perché mancano di Gesù Cristo Via, Verità e Vita! Il mondo sarà salvo solo se accoglierà Gesù com’è: la sua dottrina, la sua morale, la sua liturgia. Un Vangelo pieno di catechismo e liturgia; un catechismo pieno di Vangelo e liturgia; una liturgia (esempio messalino) piena di Vangelo e catechismo”.

14 Cf At 4,12.

15 Cf Nazarena Morando, Nozioni di ascetica, Figlie di San Paolo, Roma 1954 (uso manoscritto).

16 Cf med. 4, nota 7.

17 A cominciare dalla primavera del 1948 Don Alberione volle che in Albano Laziale (RM) ci fosse una comunità della Società San Paolo che si dedicasse interamente alla redazione. Cf Giuseppe Barbero, o.c., p. 605.

18 Cf CCP, 10 gennaio 1960, nota 5.

19 Suore di Gesù Buon Pastore, chiamate Pastorelle, congregazione fondata dal beato Giacomo Alberione il 7 ottobre 1938, come parte della Famiglia Paolina. Il loro carisma specifico consiste nel partecipare alla missione pastorale di Cristo, nell´edificare le comunità cristiane in comunione con i Pastori della Chiesa e in collaborazione con quanti si dedicano alla cura pastorale.

20 Cf CCP, 7 gennaio 1960, nota 23.

21 Intervento non comprensibile.