Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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15. LETTURA E DIFFUSIONE DELLA BIBBIA1


Nel ritiro mensile2 abbiamo meditato quella frase del Divino Maestro Gesù: «Sono venuto dal Padre, sono in questo mondo, ritorno al Padre»3, cioè noi siamo usciti dalle mani creatrici di Dio Padre, siamo venuti e siamo ancora in questo mondo per compiere ciò che il Padre ci ha mandato a fare secondo la nostra vocazione. Poi ritorneremo al Padre per ricevere il premio, secondo che avremo compiuto quello che il Padre celeste ci ha mandato a fare sulla terra.
E che cosa vi ha mandato a fare? Tutte alla santità, tutte all’apostolato. Tutte, secondo il primo articolo delle Costituzioni: per la gloria di Dio, ossia la santificazione nostra mediante la consacrazione, i santi voti e la vita comune, e per l’apostolato, cioè portare la Parola di Dio. Ecco, questo è il vostro grande affare sulla terra: portare la Parola di Dio alle anime, andando a cercarle come faceva Gesù. Nei suoi tre anni di vita pubblica, si legge nel Vangelo, almeno una trentina di volte, Gesù si spostava, andava di città in città, di borgo in borgo, di famiglia in famiglia, a portare la sua Parola: «La Parola che mi hai data», diceva Gesù al Padre celeste, «Quello che mi hai mandato a portare alle anime4.
Questo comprende tutto, e comprende la Parola portata alle anime nel vostro modo, cioè per mezzo della stampa, cinema, radio, televisione, e poi con tutti i mezzi tecnici audiovisivi che il progresso può presentare e fornire per la diffusione del santo Vangelo. Questa è la grande cosa! Tutti gli altri servizi e tutto quello che si fa nell’Istituto ha questo fine. Quanto al secondo scopo: Portare la Parola di Dio, come espresso nel secondo articolo delle Costituzioni.
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Il primo articolo è il complesso delle pratiche di pietà. Il secondo articolo: l’osservanza degli orari, il compimento di ciascun ufficio affidato dall’obbedienza, l’andare in un posto o andare in un altro, fare questo o quello. La Congregazione è per questo. Il primo è di tutti gli istituti, ordini religiosi, congregazioni religiose, istituti secolari; il primo articolo è uguale per tutti i religiosi.
Invece il secondo [articolo] esprime il fine particolare: «Veni in mundum». Ognuno deve dire a sé: «Veni in mundum» e sono qui. Il Padre celeste l’ha mandato. Egli, il Figlio di Dio, si era presentato al Padre: «Se vuoi, manda me»5 per la redenzione degli uomini. A ognuno di voi stanno bene nel cuore questi sentimenti: Se vuoi… Hai voluto e mi hai mandato, adesso vado, per onorare il viaggio di S. Paolo a Roma, la sua venuta in questo anno, precisamente questo: come S. Paolo ha portato la Parola di Dio, camminando attraverso il mondo romano, il mondo greco, il mondo ebraico, in sostanza il mondo come era allora.
Sentire la missione, sentire la missione! Qualche anima è un po’ più avanti, la sente meglio, sente che deve operare come Maria. Una volta che il Verbo fu nel suo seno: «Fiat mihi secundum Verbum tuum6. «Et Verbum caro factum est»7, ella portò il Figlio di Dio, fu la prima camminatrice per il Vangelo: «Maria abiit in montana cum festinatione et intravit in domum Zachariae et salutavit Elisabeth8. Portò la prima grazia all’umanità: S. Giovanni Battista fu santificato. Entrando Maria in quella casa, lo Spirito Santo investì S. Elisabetta, la straordinaria grazia di Dio fu poi anche su Zaccaria, e il Battista fu santificato9.
Chi è più avanti sente di portare Gesù, sente che è come un tabernacolo vivente quando va di luogo in luogo, quando va nelle librerie, nelle agenzie o per le varie conferenze. Sente
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che ciò che porta di più è l’interno, la grazia che possiede e che si comunica alle anime in misura che si ha Gesù, che si vive di Gesù. È qualcosa di ineffabile, qualcosa che si trasfonde da anima ad anima, alle volte senza dire una parola, appena apparendo. Maria non aveva ancora detto nessuna parola e intanto la grazia di Gesù Cristo era passata dal seno di Maria al seno di Elisabetta: il Battista fu santificato ed essa fu ripiena di Spirito Santo.
Primo: portare Gesù, andare quindi con innocenza di mani e purezza di cuore, conservare Gesù, quel Gesù che si riceve al mattino, Gesù la cui grazia si infonde in ogni anima nel sacramento della Confessione, nella Messa, nelle Visite, ecc. Portare poi la Parola, Maria portò anche la Parola, quindi la Parola che è scritta, stampata, filmata, la Parola che è indiscata10, potremmo ora anche dire, perché oggi questo è il modo di portarla. Il modo è variato, la missione è uguale. S. Paolo camminava a piedi e voi andate con l’automobile. Il modo è cambiato. S. Paolo andava esponendo specialmente con la sua parola vivace, e voi con il mezzo tecnico, perché del resto si sa che imitate anche qui Febe11, la portatrice della prima lettera, cioè della lettera che S. Paolo scrisse ai Romani. Imitatrici!
Portare quest’anno la Bibbia nelle famiglie12, ecco il pensiero e ciò che deve essere il frutto della presente considerazione. Mandate per questo, chiamate per questo, impegnate con la professione per questo. Tutto il resto è di aiuto e di preparazione. Come vi è la cucina [per preparare il cibo], così vi sono tutte le altre cose che preparano il fine [dell’apostolato]: arrivare a toccare l’anima.
Quindi, quest’anno è l’Anno biblico! Fate bene a recitare molto spesso la Coroncina a S. Paolo13, a visitare la Basilica
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di S. Paolo e anche i luoghi dove si crede che S. Paolo abbia sostenuto le sue due prigionie14. Un po’ di incertezza storicamente c’è per il posto, ma il pensiero è sempre quello di onorare S. Paolo. Parlando dell’anno biblico, bisogna assecondare Papa Giovanni XXIII che ha detto: Fra tutte le preoccupazioni e le cure che mi sono proposto all’inizio del pontificato, la principale è questa: Favorire tutto quello che serve ad esaltare e diffondere il Libro sacro. Allora, con il Papa, proprio con questo Papa che sembra segni la vostra missione, quello che Dio aspetta da voi. Proprio ora è il momento!
Volevo dire due cose a questo riguardo. La prima: il Libro sacro. Vedete, nel 1900, quando già si pensava che si doveva fare qualcosa nel nuovo secolo, allora due furono le cose: rendere la Comunione, per quanto è possibile, quotidiana15. La Comunione, in principio, quando eravamo ragazzi noi, si faceva raramente. In qualche monastero avevano persino perso la chiave del tabernacolo. Ora la Comunione è diventata quotidiana.
Nello stesso tempo [si pensava alla] Bibbia, cioè la Parola di Dio, perché il giansenismo16 aveva allontanato i cristiani con due astuzie diaboliche: Non siete degni di frequentare la Comunione, di ricevere la Comunione, se non rarissimamente, e il Libro sacro non si deve toccare, perché è sacro; specialmente la donna non deve toccarlo; non si deve leggere la Bibbia, il Vangelo. Ora questo errore giansenista, vediamo che in gran parte si sta allontanando, ma certamente non lo è ancora del tutto.
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Adesso la diffusione del Libro sacro. Proporsi che entri in ogni famiglia possibilmente tutta la Bibbia o almeno il Vangelo. È quanto avete già fatto! Che merito e quale benemerenza a tutte quelle che hanno atteso alle settimane bibliche, alle settimane del Vangelo17 e specialmente quelle che con fatica l’hanno portato di casa in casa. Ora, per questo, ho detto due cose: la prima è di leggere e meditare noi il Vangelo, leggere e meditare la Sacra Scrittura.
Quest’anno la lettura principale sia questa, perché possiamo avere la grazia di darla agli altri, bisogna che ce ne nutriamo noi. Quando saremo pieni dei pensieri, degli esempi che ci sono nella Scrittura, specialmente nel Vangelo, di quello che è la grazia che è promessa nelle santissime parole di Dio, in modo particolare di Gesù Cristo, il santo Vangelo, allora avremo la grazia [per gli altri]. Quando avremo il cuore pieno, allora sapremo dare, perché noi diamo sempre quello che abbiamo dentro. Una che ha la testa vuota dice delle parole vuote; uno che ha la testa e il cuore pieno di Dio, dice delle parole che sono di Dio: «Quasi sermones Dei»18, parla con le parole di Dio, perché ne ha il cuore pieno. Uno che cosa mette fuori se non quello che tiene nell’animo?
Quindi, lettura del Vangelo, della Scrittura. Fatevi un po’ una divisione, un po’ di programma, perché sia letto bene. A tavola, quest’anno, leggere specialmente tutto quello che comprende i libri Storici, poiché i libri Sapienziali, i libri Profetici, ecc. non sono adatti alla lettura a tavola. Ma potete leggerli poi durante la Visita. In sostanza, quest’anno: lettura principale, meditazione principale è il Vangelo e la Scrittura in generale.
Il cardinal Montini, nella giornata che ha tenuto al clero milanese per la lettura della Bibbia e la diffusione della Bibbia porta quattro motivi: Primo leggere e meditare la Bibbia per nutrire il vostro spirito, perché non c’è meditazione e lettura spirituale di nessun autore che valga, si possono mettere nel cassetto, sotto il tavolo queste. Secondo, perché è il libro di
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Dio è il libro dell’umanità, e leggendolo si acquista uno spirito di universalità, la cattolicità, si acquista il vero spirito paolino. E poi dice al clero: Per darvi ragione adesso studiate trattati e trattati e fate lettura di libri spirituali. Andate alla fonte! Approfondire vuol dire andare alla Tradizione e andare alla fonte, la Bibbia. Inoltre, noi dobbiamo aggiungere che questa è la maniera di fortificare lo spirito e di trovare la via giusta, di essere veramente cristiani, cioè discepoli di Gesù Cristo. Troppo spesso si vuole essere religiosi dimenticando che prima dobbiamo essere cristiani e anche persone che hanno doveri umani. Trasgredendo i doveri umani non si può essere né cristiani, né religiosi, tanto meno religiosi. Allora leggere per il nostro spirito, per il progresso vero, perché la vita sia meglio orientata, si capiscano tante cose, si interpreti bene la storia, gli avvenimenti, ecc. Quindi, leggere e meditare la Scrittura.
Secondo: il programma per la diffusione. L’anno biblico deve essere propriamente un anno in cui ci si impegna per la diffusione. I mezzi che sono indicati, già li conoscete, forse poi torneremo su questo argomento, cioè la diffusione casa per casa, le settimane bibliche, le settimane del Vangelo e la preghiera per la diffusione. Quindi la parte che riguarda anche la tecnica, le librerie, le stesse agenzie del cinema, poiché non sono distaccate le agenzie quanto a pensiero. Quanto ad apostolato, le agenzie hanno l’apostolato del cinema, e formano un quid unum19 con l’apostolato della stampa e della radio, ecc. Allora studiare i mezzi. Tra di voi so che già ci sono state conferenze e indirizzi, ma tutto l’anno particolarmente sia ordinato a questo, quindi: il libro più portato e più diffuso, sia la Bibbia e il Vangelo di nostro Signore.
Farlo conoscere bene alle suore che sono in altre nazioni: Francia, Spagna, America Latina, nell’Oriente, in Africa, nell’America settentrionale e quindi in tutti i continenti. Cosa avete pensato quando avete visto le bandiere delle Olimpiadi20: ci sono cinque circoli che sono i cinque continenti, cioè atleti
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che vengono dai cinque continenti per fare mostra della loro abilità. E in mezzo c’è la fiaccola. Cambiate un po’ il senso! La fiaccola è il Vangelo a tutti i continenti. Il Vangelo è la vostra fiaccola.
Abbiamo voluto che fosse scritto sull’altare della Regina: «Ego sum lux mundi, vos estis lux mundi21. Voi siete la luce del mondo: grande missione! Non voltarsi mai né a destra né a sinistra. Quando Gesù ha mandato i discepoli a prevenire, a preparare il suo arrivo ha detto: «Non fermatevi a chiacchierare». Camminate, non perdete il tempo. «Et neminem per viam salutaveritis: Non salutate nessuno per strada22. Bisogna capire che cosa voleva dire allora il saluto, voleva dire fermarsi un po’ a chiacchierare. Salutare cristianamente, perché anche Gesù salutava, ma nel modo cristiano, cioè salutare con la Parola di Gesù Cristo. Camminare, portare la Parola di Dio senza occuparvi di altre cose. I vostri discorsi abituali siano questi! Quali possono essere i vostri discorsi abituali se non il vostro lavoro, quello che interessa la santificazione e l’apostolato? Sono due le cose, tutte le altre servono di aiuto, quando sono veramente di aiuto, e alle volte sono di impedimento.
Concentrare qui anche le preghiere. La coroncina che si dice spesso a S. Paolo, da una parte per le vocazioni e la loro formazione, ma dall’altra, all’ultimo punto, la coroncina ci incoraggia e ci orienta verso l’apostolato.
Allora, concludendo: Sento che sono venuto dal Padre sulla terra per fare qualcosa che mi ha assegnata il Padre celeste dandomi questa vocazione e facendomi entrare proprio in questa strada che è il suo volere? Sento? Ognuna deve domandarsi. Se non si sente, non si è Paolini. Secondo: Sento che mi ha mandata a portare la sua Parola, Parola che Gesù Cristo stesso ha portato al mondo, il messaggio della salvezza? Egli è venuto: «[Ego in hoc natus sum] Ad hoc veni in mundum, ut testimonium perhibeam veritati»23, per portare la
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Parola della verità. Siete chiamate per questo. La Chiesa vi ha approvate solamente a questa condizione, secondo questo fine. Ha visto nella Famiglia Paolina un fine particolare, distinto da quello delle altre istituzioni. Poco avete da guardare alle altre famiglie. Se quelle hanno la missione che riguarda la carità, cioè hanno missioni caritative, voi avete la carità principale: «Facientes Verbum Dei in charitate, facientes veritatem: Fare la verità, dare la verità per carità»24. L’alimento delle anime, la luce che santifica e che illumina le anime. Si sente questo?
Terzo: Che cosa farò io di preghiera e di attività per l’anno biblico? Come contribuirò? Si può contribuire con la sofferenza, con la preghiera, con l’osservanza religiosa, con quella mortificazione che ci guida ogni momento, che è l’osservanza degli orari e degli uffici che abbiamo. Proposito.
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1 Meditazione tenuta a Roma, il 24 agosto 1960. Trascrizione da nastro: A6/ an 85a = ac 142b.

2 Cf med. 13.

3 Cf Gv 16,28.

4 Cf Gv 17,8.

5 Cf Is 6,8.

6 Cf Lc 1,38: «Avvenga per me, secondo la tua parola».

7 Cf Gv 1,14: « E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi».

8 Cf Lc 1,39-40: «Maria andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta».

9 Cf Lc 1,41-44.

10 Fatta disco musicale.

11 Cf Rm 16,1.

12 Il 30 giugno 1960 il Fondatore indice l’“Anno biblico” nel corso del quale viene pubblicata un’edizione economica della Bibbia (£ 1.000) per favorire la diffusione del testo sacro in ogni famiglia. Cf RA agosto-novembre 1960 in CVV 251. Le Figlie di San Paolo si impegnarono intensamente per la sua diffusione in ogni famiglia e in ogni scuola. Cf Martini C. A. Le Figlie di San Paolo…, o.c., p. 294.

13 Cf Le preghiere della Famiglia Paolina, edizione. 2011, pp. 122-124.

14 Dopo il suo arrivo a Roma nel 61 d. C., S. Paolo trascorse un primo tempo agli “arresti domiciliari” nel luogo dove ora si trova la chiesa “S. Paolo alla Regola” (cf At 28,16-30). Nel 63 d. C., la tradizione ricorda una seconda prigionia a Roma nell’attuale cripta della Basilica di S. Maria in via Lata. Invece, nel carcere Mamertino S. Paolo fece solo una breve sosta prima di subire il martirio per decapitazione, nel 67 d. C., in via Laurentina, nella località ora chiamata Tre Fontane.

15 Cf Pio X, De quotidiana SS. Eucharistia sumptione, decreto sulla Comunione Eucaristica frequente e quotidiana, 20 dicembre 1905, ASS XXXVIII (1905) (Supplementum), 400-406.

16 Giansenismo, dottrina elaborata nel XVII secolo da Giansenio (1585-1638), il quale fondò la sua costruzione teologica sul principio che l’uomo nasce essenzialmente corrotto e quindi destinato a fare necessariamente il male. Quindi necessità della grazia di Dio. Per Giansenio alcune persone sono predestinate alla salvezza, altre no.

17 Con la diffusione presero sempre più incremento le “Feste del Vangelo”, le “Settimane bibliche”, le “Settimane catechistiche”. Cf C. A. Martini, o. c., pp. 293ss..

18 Cf 1Pt 4,11.

19 Tutt’uno.

20 I giochi della XVII Olimpiade si svolsero a Roma dal 25 agosto all’11 settembre 1960.

21 Cf Gv 8,12 e Mt 5,14: «Io sono la luce del mondo…Voi siete la luce del mondo».

22 Cf Lc 10,4.

23 Cf Gv 18,37: «Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità».

24 Cf Ef 4,15: Espressione testuale: «Veritatem autem facientes in caritate: Agendo secondo verità nella carità».