Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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4. VIGILIA DI SAN GIUSEPPE1



Che cosa devo dirvi? Grazie!... recarvi sempre più benedizioni dal Signore.
Quando si fa la festa di S. Giuseppe bisogna ricordare che la prima famiglia esemplare, religiosa è sempre quella di Nazareth dove vi erano tre santissime persone: Maria, Gesù e Giuseppe. Prendere sempre per modello questa famiglia e modellare la nostra famiglia religiosa su questa.
La Prima Maestra2 andando in visita nelle case3 ha trovato dappertutto tanta buona volontà. Le notizie belle che si ricevono da lontano consolano di più, perché ciò dimostra che lo spirito paolino non si vive solo sotto gli occhi dei superiori ma anche nelle anime. La Prima Maestra non solo ha trovato buon spirito nelle varie case, ma anche buoni vocazionari e buone novizie.
La preghiera a S. Giuseppe è così suggerita: Preghiamo perché vengano tante vocazioni in proporzione del lavoro e degli apostolati. Domani vi ricorderò tutte nella Messa, però è una cosa che faccio ogni mattina, tuttavia vi ricorderò specialmente in questa occasione.
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Quest’anno ci prepariamo al XIX centenario della venuta di S. Paolo a Roma. Che cosa facciamo? Chi suggerisce una cosa e chi un’altra, ma ognuno tira l’acqua al suo mulino, e tutti a vantaggio di se stessi. La carità comincia dall’io. Un proverbio dice: Incipit ab egone.
Per ricordare la venuta di S. Paolo a Roma dovremmo preparare [nel Santuario] l’altare a S. Paolo; c’è già la predella ma manca l’altare. Mi hanno detto: Se onora il discepolo è necessario onorare anche il Maestro. Abbiamo già consultato due architetti e uno di questi ha già fatto i disegni. Bisogna che facciamo l’altare a S. Paolo e al Divin Maestro4.
La Società San Paolo ne farebbe uno. Siccome del Santuario vi servite più voi… Quanti soldini?... Non lo so. Si può fare un… sant’antonino, oppure un santo grande! Bisogna farlo adatto, non una cosa che non risponda alla chiesa. Non è costosissimo, tuttavia bisogna mettere soldi. Ne faremo uno per ciascuno, che cosa preferite?
Il Divin Maestro dovrebbe avere accanto gli Evangelisti, e S. Paolo le sei forme di Teologia, compresa la Pastorale5. Dovrà risultare non una magnificenza, ma una cosa conforme alla chiesa. Sono venuto per chiedere questo. Dovrà essere fatto con le offerte. Fate partecipare tanta gente. Preferire le offerte come quella della vedova del Vangelo che diede tutto quello che aveva6. È meglio che siano offerte, e non soldi presi dall’amministrazione. Che tanta gente mostri amore a S. Paolo e al Divin Maestro.
Quanto alla scelta, scegliere un altare o un altro è la stessa cosa. Voi siete devote di S. Paolo come noi; siete devote del Divin Maestro come noi.
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L’intenzione è che S. Paolo ci faccia capire sempre più il Maestro come lo stanno studiando i sacerdoti7 e questa devozione sia sempre più capita e seguita.
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1 Discorso in risposta agli auguri onomastici tenuto a Roma il 18 marzo 1960. Foglio stampato formato 16x10. Titolo del foglio: “Parole del Primo Maestro alle Figlie di San Paolo”. Arch. Storico Gen. FSP: A6.19/117.7.1.

2 Venerabile Tecla Teresa Merlo (1894-1964) cofondatrice e prima superiora generale delle Figlie di San Paolo. Il titolo di Prima Maestra era stato attribuito a sr Tecla Merlo con la professione dei voti privati perpetui nel 1922 e definitivamente al momento dell’approvazione diocesana dell’Istituto, il 15 marzo 1929. Questo titolo fu conservato per la Superiora generale fino al Capitolo speciale del 1971. Cf C. A. Martini, Le Figlie di San Paolo Note per una storia 1915-1984, Figlie di San Paolo, Roma 1994, p 158, e Appendice I, doc. 45, pp. 403-404.

3 La Prima Maestra Tecla era tornata il 13 febbraio 1960 da un lungo viaggio iniziato il 14 settembre 1959 in compagnia di Madre M. Lucia Ricci (1914-2001), Superiora generale delle Pie Discepole del Divin Maestro. Ebbe occasione di visitare le comunità di: Stati Uniti, Canada, Messico, Venezuela, Colombia, Cile, Argentina, Brasile. Nel ritorno si fermò in Portogallo. Cf Teresa Merlo, Vi porto nel cuore, Figlie di San Paolo, Roma 1989, p. 64.

4 I due altari, eretti nel braccio orizzontale del Santuario Regina Apostolorum, furono benedetti il 18 marzo del 1961 dal card. Arcadio Larraona (1887-1973), nella ricorrenza del XIX centenario della venuta di San Paolo a Roma.

5 Attorno alla pala d’altare su cui è raffigurato il Divin Maestro si trovano bassorilievi in marmo con le figure degli Evangelisti. Mentre attorno alla pala dell’altare dedicato a S. Paolo, sempre con la stessa tecnica, sono raffigurati: S. Girolamo, S. Alberto Magno, S. Bernardo e S. Francesco di Sales. Mentre nella tela, sotto la figura di S. Paolo vi sono: S. Agostino, S. Tommaso d’Aquino, S. Bonaventura, S. Alfonso, S. Gregorio Magno e Papa Leone XIII.

6 Cf Lc 21,1-4.

7 Nel luglio 1959 Don Alberione convoca don Carlo Dragone (1911-1974), don Guerrino Pelliccia (1912-1991), don Cirillo Tomatis (1912-1988) e don Giuseppe Pasquali (1912-2002) per uno scambio sull’Enciclopedia su Gesù Maestro. Cf CISP, pp. 1225-1229.